Aborto, insulti social a Sportiello (M5S) dopo il discorso alla Camera
- 19/04/2024
- Popolazione
“Vergognati, sei una antimamma”, “fai schifo storpia”, “ti sei voluta divertire e poi…”. Queste sono solo alcune delle offese social indirizzate all’onorevole Gilda Sportiello dopo il suo discorso alla Camera dove ha dichiarato di aver abortito quattordici anni fa. Una shitstorm che si è scatenata sui social e ha coinvolto la deputata pentastellata anche offline. Un collega, subito dopo il suo acceso discorso a Palazzo, le ha consigliato: “prenditi una camomilla”.
Aborto, polemiche su ‘Porta a Porta’
Ormai da settimane il clima attorno al diritto di aborto è rovente in Italia. Tra le motivazioni di chi si oppone a una modifica restrittiva della 194, il fatto che raramente vengano ascoltate le donne.
Una situazione entrata nel mirino del Pd dopo la puntata di ‘Porta a Porta’ di ieri sera, giovedì 18 aprile: “Cinque uomini in studio a discutere di aborto: la Rai ai tempi di Giorgia Meloni lascia che sia un parterre tutto maschile a discutere dei diritti delle donne. Quanto avvenuto nella trasmissione di ieri sera di Porta a Porta è gravissimo. Porteremo in Commissione di vigilanza questa vicenda, bisogna fermare questo declino e contrastare la palese violazione dei principi della parità di genere”. Così i componenti del Pd della commissione bicamerale di vigilanza Rai.
La replica di ‘Porta a Porta’
“La redazione di Porta a Porta fa notare che gli inviti per la trasmissione politica di giovedì 18 aprile sono stati fatti nei giorni precedenti al manifestarsi della polemica. Essendo prevista la presenza del Partito democratico, avevamo invitato tre donne parlamentari del Pd (sostituite alla fine dall’onorevole Zan per la loro indisponibilità) e una direttrice di giornale, anch’essa indisponibile”. Così una nota di Porta a Porta.
“In ogni caso l’aborto è stato solo uno degli otto temi trattati nella trasmissione di ieri. Gli altri sette erano la guerra, Meloni a Bruxelles, il ricorso del governo contro l’Emilia-Romagna sul fine vita, la discussione sulla foto di Berlinguer nella tessera del Pd, il 5 in condotta e i sondaggi preelettorali. Come sa la stessa interessata, fin dalle 9.47 (prima che uscissero le agenzie con le reazioni polemiche) avevamo valutato la presenza dell’onorevole Sportiello (Movimento 5 stelle) per i Cinque Minuti di oggi, ma la tensione internazionale successiva all’attacco israeliano all’Iran ci costringe ad occuparci di questo. Sarà nostra cura, naturalmente, tornare sul tema alla prima occasione utile”.
Il discorso di Gilda Sportiello
Nel mirino degli haters e degli oppositori dell’on. Sportiello, invece, il discorso fatto dagli scranni di Palazzo Montecitorio dalla deputata giovedì 17 aprile: “Quattordici anni fa ho scelto di abortire. Era importante dirlo, nessuna donna si deve vergognare”, dice la parlamentare pentastellata mentre qualcuno ribatte infastidito: “E ce lo vieni a raccontare in Aula?”.
Scene che descrivono la tensione politica sul diritto all’aborto, aumentata dopo l’emendamento del decreto Pnrr proposto dalla destra che vuole aprire i consultori alle associazioni pro-vita.
L’Ue boccia la misura
Mentre si scatena il dibattito politico sul tema, proprio oggi arriva una bocciatura dall’Ue per l’emendamento in questione. Al netto del merito, la Commissione critica l’impostazione formale scelta: “Il decreto Pnrr contiene delle misure che riguardano la struttura di governance del Pnrr e questi aspetti sono legati effettivamente al Piano di ripresa e resilienza italiano ma ci sono altri aspetti che non sono coperti e non hanno alcun legame con il Pnrr, come ad esempio questa legge sull’aborto”, ha dichiarato la portavoce della Commissione europea per gli Affari economici, Veerle Nuyts, nel briefing quotidiano con la stampa.
Lo scontro con Madrid
L’idea dell’esecutivo di far parlare le donne con gli esponenti pro-life poco prima di abortire non piace all’opposizione e fa storcere il naso all’estero, dove la ministra spagnola per l’Uguaglianza Ana Redondo ha attaccato l’esecutivo italiano su X: “Consentire pressioni organizzate contro le donne che vogliono interrompere una gravidanza significa minare un diritto riconosciuto dalla legge. È la strategia dell’estrema destra”.
Secca la replica del presidente del Consiglio Giorgia Meloni da Bruxelles: “Varie volte ho ascoltato ministri stranieri che parlano di questioni interne italiane senza conoscerne i fatti. Normalmente quando si è ignoranti su un tema si deve avere almeno la buona creanza di non dare lezioni”.
“Le associazioni pro life servono ad applicare la 194”
La destra di governo sostiene che la norma servirebbe ad applicare più correttamente la legge 194. Una tesi duramente respinta dalla deputata 5 Stelle: “Sono giorni che ci sentiamo ripetere questa falsità. – dice Sportiello a La Stampa – Basta la logica: se la legge sull’aborto lo prevedeva già, perché scrivere una nuova norma all’interno di un decreto che peraltro si chiama Pnrr? Evidentemente il testo non riguarda i volontari pro vita a cui vogliono aprire la porta a destra. Come dimostra anche la decisione di votare contro il mio ordine del giorno”.
Il riferimento è alla proposta di inserire il diritto all’aborto nella Costituzione italiana, così come fatto dalla Francia il 4 marzo scorso. In questo particolarmente teso sul tema, l’Europarlamento è intervenuto chiedendo al Consiglio di inserire il diritto all’aborto tra i diritti fondamentali dell’Ue.
Proprio in quel contesto, gli europarlamentari hanno ravvisato una situazione pericolosa nel Belpaese, senza troppi giri di parole: “In Italia il diritto all’aborto sta subendo erosioni”. Un’ammonizione fatta ancora prima dell’emendamento che vuole prevedere le associazioni pro-life nei consultori.
L’on. Gilda Sportiello ribadisce l’incongruenza tra questa disposizione e la legge che regola e riconosce il diritto ad abortire in Italia: “Da nessuna parte, nella legge 194, c’è scritto che bisogna convincere le donne a non abortire”. Il suo partito, il Movimento 5 Stelle, ha chiesto di “impedire che nei consultori, fra le associazioni a sostegno della maternità citate dal loro emendamento, ci fossero quelle ideologicamente orientate, che non tutelano i diritti di chi voglia avviare un’interruzione di gravidanza. L’hanno bocciato. E questo dimostra chiaramente che vogliono proprio gli antiabortisti nelle strutture”, ha aggiunto Sportiello.
Gilda Sportiello, la prima ad allattare nel Parlamento italiano
A criticare duramente le scelte dell’esecutivo sul diritto all’aborto non è una donna che ha deciso per sempre di non essere madre. Anzi, a giugno scorso Sportiello è stata la prima madre ad allattare nel Parlamento italiano, un’immagine che è già storia. “Quattordici anni fa ho scelto di abortire. Oggi sono madre, ho scelto di essere madre”, ha detto l’onorevole pentastellata.
Parole che ribadiscono un concetto esposto dalla stessa parlamentare solo poche settimane fa: “La maternità e la genitorialità non sono le uniche strade percorribili e ogni donna ha il diritto di poter scegliere cosa vuol fare nella vita”, aveva detto a marzo l’onorevole ricordando che “nessuna libertà esiste se un diritto non viene garantito e che se il diritto non viene garantito le donne sono costrette, non sono libere di scegliere”.
In quel caso l’attacco era rivolto direttamente alla ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella secondo cui negli ospedali italiani sarebbe più difficile trovare un posto dove far nascere i figli, che dove abortire. “Ministra, ma in che mondo vive, che mondo è il suo? Perché a me sembra un mondo al contrario. Lei, oggi, viene in Aula e ci viene a dire che è più difficile partorire che accedere all’Ivg (Interruzione volontaria di gravidanza, ndr.)? Ma lei lo sa che nel nostro Paese succede proprio il contrario?”, aveva replicato Sportiello nel primo episodio dello scontro con il governo sul diritto all’aborto.
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