Fuga dalla città: sempre più italiani acquistano casa fuori dalle metropoli
- 16/10/2023
- Popolazione
Sempre più italiani preferiscono acquistare casa in provincia piuttosto che in città. Lo rileva un’indagine di Tecnocasa che disegna un quadro molto diverso da quello di un anno fa e dal mercato pre-pandemia.
Se nel primo semestre 2022, il 72,1% di chi risiedeva nelle grandi città italiane aveva comprato casa nel medesimo centro urbano, questa percentuale si riduce al 66,4% nello stesso periodo 2023, il dato più basso dal 2019, anno in cui Tecnocasa ha avviato questo tipo di rilevazioni.
La riduzione di quasi 6 punti percentuali in un solo anno è la reazione del mercato al costante aumento dei prezzi delle case e dei tassi di mutuo, lievitati per i rialzi decisi dalla Bce al fine di contrastare l’inflazione.
Per questo, sempre più italiani decidono di spostarsi verso l’hinterland, la provincia e in alcuni casi ancora più lontano.
Secondo le rilevazioni della società immobiliare sulla prima metà del 2023, viste in anteprima da Repubblica, solo il 54% di chi risiedeva nel capoluogo lombardo ha acquistato casa a Milano, mentre il 31% ha scelto l’hinterland e il 12% si è spostato addirittura in altre province. A Napoli i numeri sono in miglioramento per la città, dove ha acquistato casa il 62% degli intervistati, ma il 27% ha preferito spostarsi verso l’hinterland e il 6% in altre province.
Situazione un po’ migliore per Roma, dove il 65% degli intervistati ha acquistato in città, mentre il 13% ha preferito acquistare casa nell’hinterland e una percentuale simile ha acquistato in altre province laziali. La Capitale, poi, presenta una caratteristica particolare: oltre 1 intervistato su 10 (11%) preferisce avere la residenza in altre regioni, pur lavorando a Roma.
“Rispetto al passato, aumenta di un punto e mezzo, arrivando a sfiorare il 6%, anche la quota di coloro che acquistano in altre province della stessa regione, mentre poco meno del 5% va addirittura fuori regione”, ha spiegato Fabiana Megliola, responsabile ufficio studi del gruppo Tecnocasa, commentando i risultati della ricerca.
La mobilità territoriale
La Capitale diventa il simbolo di un nuovo trend: la mobilità territoriale.
In pratica, sempre più persone, piuttosto che pagare prezzi esorbitanti per una casa, preferiscono acquistare lontano dalla città, spostandosi ogni giorno di provincia o addirittura di Regione per andare al lavoro.
Nella migliore delle ipotesi, questi lavoratori viaggiano sui mezzi pubblici, spesso per lunghe tratte. In molti casi, però, sono costretti ad utilizzare i propri mezzi privati per spostarsi, vista la inefficienza dei collegamenti città-provincia.
Una situazione paradossale mentre alcuni enti locali, Milano e Lombardia su tutti, impongono limiti stringenti all’utilizzo dei motori termici per ridurre l’inquinamento atmosferico.
Di certo non è una scelta facile, ma per molti lavoratori il rischio del viaggio, il tempo perso nel traffico e il prezzo del carburante sono comunque preferibili agli esorbitanti prezzi delle case.
Non è quindi una sorpresa se chi lavora a Milano abita nel Brianzolo o addirittura in Piemonte, o se chi lavora nella Capitale preferisce prendere comprare casa in provincia o addirittura in Abruzzo, Umbria, Toscana o Campania.
Il mercato immobiliare italiano
La stessa Tecnocasa ha rilevato che nel primo semestre 2023 le compravendite residenziali in Italia sono diminuite del 12,5% (350.855) rispetto allo stesso periodo 2022.
I dati sui comuni capoluogo confermano le tendenze rilevate nello studio più recente: i comuni capoluogo hanno registrato una contrazione superiore (-14%) rispetto ai comuni non capoluogo (-11,7%), mentre le metropoli hanno visto gli scambi scendere del 14,9%. Tra le grandi città le riduzioni più importante dei volumi si registrano a Bologna (-23,3%), Bari (-22%) e Milano (-20%).
La responsabile ufficio studi del gruppo Tecnocasa Fabiana Megliola ha commentato così le evidenze di questo semestre: “I prezzi delle case hanno rallentato la crescita in questa prima parte del 2023, in particolare nelle grandi città che registrano un +0,6%.
Si nota il ritorno in territorio negativo di Genova (-1,0%) e Firenze (-0,9%) ma anche il forte rallentamento sperimentato da Milano (+0,2%) e Bologna (+0,1) che, nei semestri precedenti, avevano avuto rialzi importanti dei valori. La crescita più elevata (+1,9%) la mette a segno Napoli. La Capitale chiude il semestre con +0,7%. I valori dell’hinterland delle metropoli chiudono la prima parte del 2023 con una crescita dello 0,6%. Particolarmente brillante il trend dei prezzi in provincia di Palermo e di Verona, entrambi trascinati dalle località turistiche di mare e di lago. I capoluoghi di provincia registrano un aumento dei prezzi dello 0,4%, in particolare per l’andamento delle città del centro Italia”.
Non solo acquisti: la prima metà del 2023 ha evidenziato anche un rallentamento nell’aumento dei canoni di locazione, lievitati nelle grandi città dopo la fine della pandemia: +3,4% per i monolocali, +3,0% per i bilocali e +3,2% per i trilocali.
In un contesto socio-economico in cui l’unico elemento che non aumenta sono gli stipendi, gli italiani scappano dalle città. Forse l’unica via a loro disposizione per riportare il mercato immobiliare a cifre sostenibili.
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