Ferragosto 2025, 16 milioni di italiani in viaggio (ma 8 milioni a casa)
- 13 Agosto 2025
- Popolazione
Ferragosto resta il barometro più affidabile dell’estate italiana, ma mai come quest’anno mostra due facce opposte. Da un lato, 16 milioni di italiani in movimento nei giorni clou di metà agosto; dall’altro, 8,4 milioni che resteranno a casa, la metà per ragioni economiche. Il Centro Studi di Confcooperative calcola che la spesa complessiva per le vacanze estive toccherà i 17 miliardi di euro, con una concentrazione enorme proprio attorno al 15 agosto: ristorazione e ospitalità incasseranno circa 10 miliardi solo nel periodo centrale. Ma il dato va letto insieme alla spaccatura sociale: mentre una parte di famiglie riesce ancora a concedersi una vacanza, un’altra è tagliata fuori. “Il turismo conferma la sua centralità nell’economia italiana – osserva Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative – ma i dati ci restituiscono anche l’immagine di un Paese diviso”.
Chi parte, spende… e spende di più rispetto al passato: la spesa media per famiglia è di 1.950 euro, in aumento del 16% rispetto al 2024. La settimana tipo al mare per una famiglia di quattro persone sfonda quota 6.500 euro, complici listini alberghieri e costi accessori in crescita. Non sorprende che molti optino per soluzioni di compromesso: vacanze più brevi, spostamenti meno lontani, o il ricorso a seconde case e ospitalità di amici e parenti. Confcommercio stima che il 28% dei villeggianti ridurrà la spesa grazie a questo tipo di sistemazioni, portando la media pro capite a 570 euro.
La durata media della vacanza che include Ferragosto è comunque in aumento: 13 giorni, due in più rispetto allo scorso anno. Otto turisti su dieci restano in Italia, e tra chi parte il 62% viaggia in coppia, il 35% con i figli. Le aree di partenza più attive sono Nord-Ovest e Nord-Est, confermando il legame tra capacità di spesa e reddito medio territoriale. Per chi parte all’estero – appena il 18% – le destinazioni top restano Spagna, Grecia e Francia, tutte entro poche ore di volo.
Mare sempre in testa, ma la montagna fa il pieno
Le destinazioni più scelte cambiano lentamente, ma il Ferragosto 2025 mette in evidenza alcune inversioni di tendenza. Sull’intera stagione estiva, il mare continua a raccogliere il 60% delle preferenze (dato Confcooperative), ma il caldo eccezionale di quest’anno ha spinto molti verso altitudini più fresche.
Il monitoraggio del Ministero del Turismo mostra che la montagna segna i tassi di saturazione più alti: 51,6% per le settimane centrali di agosto, con il Trentino-Alto Adige al 52,28% per Ferragosto, seguito da Valle d’Aosta (44,3%) e Abruzzo (43,52%). Non solo mete iconiche: province come L’Aquila (53,12%), Teramo (53,4%) e Bolzano (48,83%) registrano livelli di occupazione superiori alla media. Il totale degli arrivi in montagna per l’estate supererà i 6,8 milioni (+4,8% rispetto al 2024), generando più di 74,8 milioni di pernottamenti (+2,2%) e una spesa complessiva di 6,1 miliardi di euro. Numeri che consolidano un prodotto sempre più destagionalizzato, capace di attrarre turisti anche fuori dai canonici mesi invernali.
Buone performance anche per il prodotto lacuale (42,3%) e per il termale (38,2%), segno che la domanda si sta diversificando. Gli agriturismi si confermano protagonisti dell’estate 2025: +20% di prenotazioni rispetto al 2024, con il 15% delle preferenze complessive. Il boom è trainato dal turismo esperienziale, che combina buon cibo, attività all’aria aperta e contatto diretto con il territorio. Per l’estero, la quota di partenti resta stabile, ma concentrata su mete europee a corto raggio. Chi viaggia fuori confine lo fa spesso con pacchetti tutto compreso, evitando sorprese sui costi.
Il Ferragosto a tavola
Se i flussi turistici presentano luci e ombre, la tavola di Ferragosto non conosce crisi. Secondo Fipe-Confcommercio, saranno oltre 5 milioni i clienti nei ristoranti aperti il 15 agosto (circa il 70% del totale). Il prezzo medio di un menu “all inclusive” si aggira sui 61 euro a persona, per un incasso complessivo stimato in 314 milioni di euro nella sola giornata. Sul mese intero, i consumi fuori casa toccheranno i 9,3 miliardi di euro, di cui 5,4 nei ristoranti e 1,8 nei bar. La cena è il momento clou di spesa (4,9 miliardi), seguita dal pranzo (2,4 miliardi) e dagli aperitivi (600 milioni).
Ma Ferragosto è anche picnic e grigliate: Coldiretti stima 7,5 milioni di italiani impegnati in gite fuori porta con cestini e barbecue. La carne domina nel 63% delle grigliate, seguita da menu misti (23%), di pesce (11%) e vegetariani (3%). Angurie e meloni non mancano mai, sia per tradizione che per combattere il caldo record di quest’anno.
Le sagre e le fiere estive, spesso legate ai prodotti tipici locali, muoveranno circa 500 milioni di euro. Questi eventi restano una risorsa per le economie locali e un’attrazione per chi cerca esperienze autentiche. In parallelo, gli agriturismi registrano un boom di prenotazioni proprio attorno a Ferragosto, offrendo menù legati alla stagionalità e attività all’aria aperta, dal trekking alle degustazioni guidate.
L’effetto rincari sull’estate 2025
Dietro l’immagine delle spiagge affollate e dei ristoranti pieni si nasconde una realtà più sfaccettata. Rispetto al 2024, un milione di italiani in meno sarà in vacanza a Ferragosto (dato Confcommercio). Il Codacons attribuisce il calo a “anni di rincari senza sosta”, che hanno colpito energia, generi alimentari, trasporti e ospitalità. Un aumento dei costi che ha ridotto la capacità di spesa di una fascia crescente della popolazione, spingendo molti verso soluzioni a basso impatto economico.
Il risultato è un Ferragosto “a due velocità”: da un lato chi mantiene lo standard della vacanza classica in hotel o agriturismo, dall’altro chi si affida a seconde case, ospitalità gratuita o soggiorni mordi e fuggi. Questo spostamento ha un impatto diretto sull’indotto, riducendo le entrate per strutture ricettive, ristorazione e attività commerciali legate al turismo. “Il governo deve intervenire per rendere le vacanze accessibili a tutte le fasce di popolazione, evitando che diventino un privilegio per pochi” avverte Carlo Rienzi, presidente Codacons.