Chi è Emma Maria Mazzenga, la velocista 92enne con i “muscoli da 20enne”
- 27 Agosto 2025
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A 92 anni, Emma Maria Mazzenga, una signora di Padova, non è solo una velocista da record mondiale, ma è diventata un vero e proprio caso di studio per la scienza internazionale. La sua incredibile forma fisica sta aiutando i ricercatori a capire come invecchiano i nostri muscoli e cosa significa “invecchiare bene”.
Chi è Emma Maria Mazzenga e perché è famosa?
Emma Maria Mazzenga è una figura straordinaria nel mondo dell’atletica. La signora padovana è una sprinter d’élite che detiene cinque record mondiali nella categorie delle donne over 90. La sua determinazione in pista è leggendaria: una volta, all’età di 79 anni, si slogò una spalla lanciandosi sul traguardo pur di superare un’avversaria e vincere la gara in Germania.
A gennaio 2024 ha registrando il record mondiale indoor nella sua categoria nei 200 metri con 54.47 secondi. La sua fama però è esplosa l’anno scorso, quando ha stabilito un ulteriore record mondiale outdoor nei 200 metri per donne over 90 con un tempo di 51.47 secondi, superando se stessa.
Lo studio scientifico e i muscoli da 20enne
L’eccezionale condizione fisica della Mazzenga ha attirato l’attenzione di scienziati in Italia e negli Stati Uniti. Simone Porcelli, professore associato di fisiologia umana all’Università di Pavia, e Chris Sundberg, direttore dell’Integrative Muscle Physiology & Energetics Laboratory alla Marquette University (Usa), stanno co-dirigendo uno studio internazionale su di lei. Il loro obiettivo è capire come mai Emma Maria riesca a correre così bene dopo i 90 anni, analizzando a fondo i suoi muscoli, i nervi e persino i suoi mitocondri – le “centrali energetiche” delle cellule.
I ricercatori l’hanno definita “il soggetto perfetto” per il loro progetto, e Mazzenga, un’ex insegnante di scienze e appassionata di riviste scientifiche, ha accettato con entusiasmo di partecipare. Le prime scoperte sono a dir poco sorprendenti:
- La funzione mitocondriale nei suoi muscoli è paragonabile a quella di una persona sana di 20 anni.
- La sua forma cardiorespiratoria è stata misurata come quella di una cinquantenne.
- Le sue fibre muscolari a contrazione lenta, cruciali per la resistenza, appaiono simili a quelle di una ventenne, così come il flusso sanguigno e i percorsi nervosi verso i suoi muscoli.
Anche se la 92enne riscontri una normale perdita muscolare legata all’età e le sue fibre muscolari a contrazione rapida (quelle legate alla velocità) somiglino a quelle di una settantenne, le parti dei suoi muscoli che funzionano così bene sembrano quasi compensare queste perdite.
Chris Sundberg ha suggerito, in un’intervista al Washington Post, che, “sia per genetica che per il suo stile di vita – o un mix di entrambi – è in grado di mantenere quella comunicazione tra cervello, nervi e muscoli a un livello molto più sano di quello che tipicamente vediamo in una novantenne”. I ricercatori sottolineano che studiare atleti d’élite anziani come lei è fondamentale per capire “cosa sia possibile man mano che invecchiamo”.
Il segreto? “Costanza e passione”
Emma Maria ha iniziato a correre a 19 anni all’Università di Padova e, dopo una pausa di 25 anni per motivi familiari, è tornata in pista a 53 anni. Oggi si allena due o tre volte a settimana e cammina nei giorni di riposo, affermando con decisione: “Non passo mai un’intera giornata in casa”.
Il suo messaggio per gli altri atleti anziani è semplice: conoscere i propri limiti, consultare un medico e, soprattutto, essere costanti nell’allenamento più volte a settimana. La storia di Emma Maria Mazzenga non solo ispira, ma offre anche preziosi spunti scientifici sulla possibilità di un invecchiamento attivo e performante.