Adhd e orgasmo femminile: quale legame?
- 20 Maggio 2025
- Popolazione
Disturbo dell’attenzione e orgasmo femminile? Un nuovo studio pubblicato su The Journal of Sex Research ha scoperto uno strano legame. La ricerca ha aperto una prospettiva innovativa sulle connessioni tra la sintomatologia del ‘Disturbo da deficit di attenzione/iperattività’, meglio noto come Adhd, e la salute sessuale femminile, con particolare attenzione alla costanza orgasmica durante i rapporti di coppia.
La ricerca, condotta da Tina Jensen-Fogt e Cory L. Pedersen della Kwantlen Polytechnic University, suggerisce che le donne che posseggono sintomi da deficit dell’attenzione potrebbero sperimentare una minore frequenza orgasmica rispetto a chi non presenta i sintomi o manifesta altre varianti del disturbo. Ma come mai?
Adhd e sessualità femminile: un legame inesplorato
Diversi studi avevano già evidenziato l’esistenza di un divario orgasmico tra uomini e donne nei rapporti sessuali di coppia, fenomeno noto come orgasm gap. Sebbene l’orgasmo non sia un requisito imprescindibile per la soddisfazione sessuale, una persistente difficoltà nel raggiungerlo può portare a frustrazione emotiva e insoddisfazione relazionale.
Problemi di orgasmo sono spesso stati collegati a distrazioni cognitive o difficoltà di concentrazione durante il rapporto sessuale. Partendo da questa evidenza, i ricercatori hanno ipotizzato che le caratteristiche del disturbo dell’attenzione possano contribuire a una minore capacità orgasmica nelle donne.
L’Adhd è un disturbo neuroevolutivo. Si stima colpisca una percentuale che può variare tra il 3% e il 5% della popolazione. In Italia ne soffrono circa 2 milioni di persone. Esso si caratterizza per difficoltà nell’attenzione, nell’impulsività e/o nell’iperattività.
Storicamente, la ricerca ha concentrato gli studi sul disturbo sulla popolazione maschile, ma oggi si riconosce sempre più che le donne tendono a manifestare sintomi differenti, con una prevalenza di disattenzione piuttosto che impulsività o iperattività. Questa distinzione sintomatologica può avere conseguenze importanti, anche in ambiti poco indagati come la funzione sessuale.
Lo studio
Per verificare questa ipotesi, è stata condotta un’ampia indagine online su 815 donne cisgender (cioè, che si riconosce con il sesso biologico) sessualmente attive con almeno un partner negli ultimi sei mesi. Il campione, composto da donne di età compresa tra 18 e 84 anni e provenienti da diversi contesti socioculturali, è stato reclutato tramite social media, forum online e piattaforme universitarie di ricerca. Ai partecipanti non veniva richiesto un formale diagnosi di Adhd; invece, è stata impiegata una scala standardizzata di autovalutazione dei sintomi per categorizzare le donne in base alle loro manifestazioni comportamentali.
Le partecipanti hanno inoltre completato questionari validati volti a misurare la costanza orgasmica, il livello di assertività sessuale e l’atteggiamento generale verso il sesso, permettendo così ai ricercatori di considerare variabili importanti come la capacità di comunicare i propri bisogni sessuali e il grado di confidenza nell’attività sessuale.
I risultati
I dati hanno evidenziato una correlazione tra sintomi di Adhd e minore capacità orgasmica, sebbene l’effetto fosse lieve. Tuttavia, suddividendo le partecipanti in base al sottotipo di Adhd presunto, è emerso un quadro più chiaro: le donne con sintomi prevalentemente legati alla disattenzione – difficoltà nel mantenere la concentrazione o tendenza a distrarsi facilmente – hanno riportato i livelli più bassi di successo orgasmico.
Un dato inaspettato ha riguardato invece le donne con sintomi prevalentemente iperattivi-impulsivi, che hanno mostrato una maggiore capacità orgasmica rispetto sia alle donne con sintomi del deficit di attenzione sia a quelle senza Adhd. Questo suggerisce che le caratteristiche impulsive del disturbo potrebbero avere un ruolo facilitante nel raggiungimento dell’orgasmo, anche se ulteriori studi saranno necessari per confermare questa ipotesi e comprendere le dinamiche sottostanti.
Un altro dato emerso dalla ricerca riguarda l’influenza dell’assunzione di farmaci per la cura dell’Adhd sulla funzione orgasmica. Le donne che non presentavano più sintomi evidenti di Adhd ma assumevano farmaci per la gestione del disturbo hanno riportato una maggiore coerenza orgasmica rispetto alle donne non medicalmente trattate senza sintomi di Adhd. Questo suggerisce che la gestione farmacologica potrebbe incidere positivamente sulla funzione sessuale, ma ulteriori approfondimenti sono necessari per esaminare il ruolo di specifiche classi di farmaci e dosaggi.
Infine, lo studio ha esplorato anche le differenze in base all’orientamento sessuale. Tra le donne senza sintomi del disturbo attentivo, quelle che si identificavano come minoranze sessuali – lesbiche, bisessuali o pansessuali – hanno riportato livelli più elevati di capacità orgasmica rispetto alle donne eterosessuali.
Tuttavia, questa differenza non è stata rilevata nel gruppo di donne con Adhd, sollevando interrogativi sulle dinamiche di relazione, comportamento sessuale e neurodiversità.
Lo studio presenta numerosi punti di forza, tra cui l’ampiezza e la diversità del campione e l’impiego di metodologie validate per la valutazione dei sintomi e della funzione sessuale. Tuttavia, esistono anche limitazioni da considerare: l’Adhd è stato identificato tramite autovalutazione e non tramite diagnosi clinica, e non sono stati raccolti dettagli specifici sui farmaci assunti dalle partecipanti. Inoltre, lo studio si è concentrato esclusivamente sul sesso di coppia, escludendo la masturbazione.
Secondo Jensen-Fogt, autore dello studio, questo studio rappresenta solo un primo passo verso una maggiore comprensione delle interazioni tra Adhd e salute sessuale femminile. I risultati potranno informare interventi educativi per supportare le donne con Adhd e offrire spunti per future ricerche su altri aspetti della sessualità influenzati dal disturbo.