Dipendenza da smartphone? Tre giorni senza cambiano il cervello
- 12/03/2025
- Popolazione
Chiudi gli occhi e prova a immaginare tre giorni senza smartphone. Niente notifiche, niente social, niente compulsiva ricerca di qualcosa da leggere mentre aspetti l’autobus o sei in coda al supermercato. Per alcuni, questa prospettiva potrebbe sembrare una vacanza rigenerante; per altri, un incubo tecnologico. Ma cosa succede davvero al nostro cervello quando ci priviamo del nostro fedele dispositivo digitale? Un recente studio condotto dalle Università di Heidelberg e Colonia ha tentato di rispondere a questa domanda, analizzando i cambiamenti cerebrali di 25 giovani adulti dopo una dieta da smartphone di 72 ore. I risultati? Più sorprendenti di quanto si potesse immaginare.
Il lato nascosto della dipendenza tecnologica
Lo studio ha adottato un approccio longitudinale, monitorando l’attività cerebrale dei partecipanti prima e dopo la loro disconnessione forzata. Attraverso scansioni MRI e test psicologici, i ricercatori hanno scoperto che la riduzione dell’uso dello smartphone ha prodotto cambiamenti significativi nell’attivazione cerebrale, in particolare nelle aree legate ai neurotrasmettitori coinvolti nei meccanismi della dipendenza. Durante le scansioni, ai partecipanti sono state mostrate immagini di smartphone accesi e spenti, insieme a immagini neutre come barche e fiori. I risultati hanno rivelato un’attività cerebrale alterata quando venivano esposte immagini di telefoni, simile a quella osservata nei casi di dipendenza da sostanze come nicotina o alcol. In sostanza, il cervello reagisce alla privazione del telefono come farebbe con una sostanza che crea dipendenza: modificando la risposta nei circuiti della ricompensa e della gratificazione.
Il ruolo della dopamina e della serotonina
Uno degli aspetti più affascinanti emersi dallo studio riguarda il coinvolgimento della dopamina e della serotonina, due neurotrasmettitori fondamentali per il controllo dell’umore, del comportamento compulsivo e del senso di appagamento. L’uso prolungato dello smartphone sembra modulare questi sistemi in modo tale da creare una forma di dipendenza comportamentale, con conseguenze potenzialmente significative sul benessere mentale degli individui. Eppure, c’era un dato curioso: nonostante le evidenze neuroscientifiche, i test psicologici non hanno rilevato cambiamenti significativi nell’umore o nei livelli di desiderio esplicito di utilizzo dello smartphone. Alcuni partecipanti hanno persino riferito un miglioramento del loro stato d’animo, ma senza che questo emergesse in modo statisticamente rilevante dai test standardizzati. Il che suggerisce una discrepanza tra ciò che il cervello vive a livello profondo e ciò che noi percepiamo coscientemente.
Dipendenza da smartphone o bisogno di connessione sociale?
Ma il punto centrale sollevato dai ricercatori è un altro: quanto di questa “dipendenza” è davvero legata allo smartphone e quanto invece al bisogno umano di connessione sociale? Oggi, il confine tra l’uso del telefono e la socialità è più sfumato che mai: il nostro dispositivo è il mezzo attraverso cui interagiamo con amici, colleghi e familiari, rendendo difficile distinguere il desiderio di comunicare da quello di usare il telefono in sé. Gli scienziati avvertono che studi futuri dovrebbero approfondire proprio questa ambiguità, per comprendere meglio il rapporto tra tecnologia e interazioni sociali. In attesa di ulteriori ricerche, una cosa è certa: spegnere il telefono per tre giorni non è solo una sfida alla forza di volontà, ma un vero e proprio esperimento neuroscientifico su se stessi. Provare per credere.