Demografia e politiche climatiche: sfide e opportunità per l’UE
- 21/06/2023
- Popolazione
Uno studio del Joint Research Centre della Commissione europea esplora le connessioni, le opportunità e le sfide del cambiamento demografico e climatico, e come questi possono essere considerati nella formulazione delle politiche climatiche dell’Unione europea. Si prevede che la crescita della popolazione raggiungerà quasi 10 miliardi di persone entro il 2060.
Ciò avrà un forte effetto sulle emissioni globali: più persone consumano più risorse, emettono più gas serra e richiedono una produzione alimentare su larga scala, il che peggiora i livelli di emissione e le temperature in aumento. Tuttavia, la relazione tra dimensione della popolazione e cambiamento climatico non è né lineare né semplice: esiste una discrepanza tra i tassi di crescita della popolazione e i livelli di emissioni tra i Paesi.
Transizione verso un’economia mondiale più ecologica e cambiamento nei consumi
I principali emettitori storici e attuali, come gli Stati Uniti, la Cina e l’UE, sono regioni in cui la popolazione ha già smesso di crescere o sta crescendo a un ritmo lento. Pertanto, le soluzioni immediate che ridurranno le emissioni entro il 2050 devono derivare dalla transizione verso un’economia mondiale più ecologica e da un cambiamento nel consumo. La maggior parte della crescita demografica globale avviene nelle regioni del mondo che attualmente emettono meno e che sono meno responsabili delle emissioni passate.
Tuttavia, ci si aspetta che queste regioni facciano progressi più lenti in termini di decarbonizzazione, miglioramento dell’efficienza energetica e disaccoppiamento della crescita economica dalle emissioni. Trovare un percorso sostenibile per il loro sviluppo economico, che non dipenda da modelli di consumo e produzione intensivi di risorse, è fondamentale.
Le emissioni sono legate al reddito e all’età dei consumatori
Il rapporto mostra che le emissioni sono strettamente legate al livello di reddito, ma anche al profilo di età dei consumatori. Le persone anziane tendono ad emettere di più, poiché spesso vivono in case più piccole e concentrano il loro consumo su bisogni ad alta intensità di carbonio come il riscaldamento o l’elettricità delle abitazioni.
La ricerca mostra anche che le generazioni più anziane sono meno propense a credere che il cambiamento climatico sia un problema molto serio e sono meno aperte a cambiare i loro comportamenti personali.
Comprendere queste tendenze a lungo termine e il ruolo fondamentale delle caratteristiche demografiche sulle emissioni contribuirà a creare una spinta sociale per l’azione ambientale e la sostenibilità.
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