Cosa mangiare contro il caldo estivo: i cibi alleati e quelli nemici (anche la frutta può essere un problema)
- 31 Luglio 2025
- Popolazione
Con l’estate arrivano abitudini alimentari che sembrano sane ma non lo sono: frutta cruda in abbondanza, insalate improvvisate, acqua fredda a litri. Strategie istintive che però rischiano di peggiorare gonfiore addominale, ritenzione idrica, difficoltà digestive e persino cistiti ricorrenti. Secondo la Dott.ssa Manuela Fruscio, medico chirurgo specializzato in Anestesia e Rianimazione, la chiave per stare meglio è un approccio nutrizionale diverso, fondato sulla Bioterapia Nutrizionale.
Non si tratta solo di “mangiar leggero”, ma di conoscere la natura interna degli alimenti, la loro combinazione biochimica e il modo in cui vengono cotti e assunti. “Un alimento non agisce solo per il suo contenuto nutrizionale, ma per come si comporta una volta dentro il corpo. Serve a disperdere calore, a tonificare, a drenare o a sostenere gli organi interni. Bisogna capirne la funzione, non fermarsi alle calorie”.
Cosa mangiare e cosa evitare d’estate
Nel periodo estivo il corpo è sottoposto a uno stress termico costante. Non si parla solo di sudorazione, ma di una vera e propria alterazione della risposta fisiologica ai liquidi e alla digestione. L’istinto porta a scegliere cibi freddi, crudi, apparentemente dissetanti, ma in realtà spesso inefficaci.
“Mangiare un’insalata con troppi ingredienti crudi o bere solo acqua fredda può rallentare la digestione e aumentare la sensazione di gonfiore. La temperatura del cibo e la sua natura interna vanno considerati. Non tutti gli alimenti estivi sono adatti a tutti”.
Prendiamo i pomodori: hanno una natura fresca, ma tendono a trattenere liquidi. Per questo è preferibile abbinarli ad alimenti che aiutino a bilanciare l’effetto, come:
- cetriolo
- sedano
- qualche foglia di basilico o menta
Melanzane e peperoni, pur essendo ortaggi tipici della stagione estiva, non sono consigliati nei periodi di caldo intenso. Sono alimenti che stimolano il sistema surrenalico e possono aumentare la risposta allo stress.
Anche le carni rosse andrebbero limitate in estate: hanno una natura troppo “calda” per questa fase dell’anno. Meglio preferire alternative più leggere e bilanciate come:
- carni bianche, ad esempio pollo e tacchino (da consumare comunque con moderazione e varietà)
- pesce a carne bianca, come sogliola, merluzzo, spigola
- molluschi, come seppie, vongole e polpo
“Il polpo ha un’azione molto utile in questa stagione: ha natura fresca e favorisce la dispersione del calore interno”, spiega la Dott.ssa Fruscio.
Attenzione anche alla frutta, spesso consumata in eccesso.
- L’anguria è drenante, ma un’assunzione troppo zuccherina o non bilanciata può rallentare il metabolismo.
- Le pesche, invece, risultano più adatte perché offrono un buon equilibrio tra supporto epatico e funzione digestiva.
L’obiettivo non è escludere determinati alimenti, ma imparare a dosarli e ad abbinarli con criterio, in base alle esigenze del corpo durante i mesi più caldi.
Combinare bene i cibi per evitare ritenzione, gonfiore e stanchezza
Molti disturbi tipici dell’estate – gambe pesanti, pancia gonfia, testa ovattata – non sono legati solo al caldo, ma a una gestione inefficace dei pasti. Il corpo perde liquidi ma, paradossalmente, li accumula nei tessuti sbagliati: piedi, addome, arti. Colpa anche dell’alimentazione.
“Si può essere disidratati e gonfi allo stesso tempo. I liquidi non vanno dove servono. Questo accade perché il sistema digerente è sotto stress, e l’intestino, alterato, trattiene acqua nei tessuti invece di eliminarla”, spiega Fruscio.
Il primo errore è l’abuso di cibi freddi e crudi, che rallentano la digestione e compromettono il drenaggio. Ma anche le cotture complicate peggiorano la situazione. Meglio prediligere vapore, bollitura leggera o marinature. Un’insalata con verdure al vapore raffreddate, condita con olio, limone e sale, è molto più funzionale di un’insalatona cruda e mista.
Importanti sono anche le erbe aromatiche: menta, basilico, origano. Hanno un ruolo concreto, non solo aromatico. Favoriscono la digestione, migliorano la termoregolazione interna e aiutano a contrastare la ritenzione.
Un esempio pratico: una semplice insalata con scarola, pesca a cubetti e foglie di menta può risultare più efficace di un piatto complesso e disordinato. Il sapore amaro della scarola stimola il fegato, la pesca drena i liquidi, la menta aiuta l’intestino. Il tutto senza affaticare il metabolismo.
Le combinazioni sbagliate, invece, non solo rallentano i processi digestivi, ma alterano la distribuzione dei liquidi. Una dieta apparentemente “leggera” può provocare cistiti, diarrea o gonfiore se non è equilibrata. La chiave, ancora una volta, è nel dettaglio delle scelte.
Le acque aromatizzate come strumento terapeutico
Bere tanta acqua è fondamentale, ma spesso non basta. O, peggio, viene fatto nel modo sbagliato. Acque ghiacciate, tè zuccherati o bibite industriali aumentano il senso di sete e peggiorano i disturbi intestinali.
“Le bevande fredde o zuccherate non idratano. Creano fermentazioni, rallentano la digestione e alterano l’equilibrio intestinale. Il risultato è uno solo: si continua ad avere sete, e il gonfiore aumenta”.
Una soluzione concreta è rappresentata dalle acque aromatizzate funzionali, da preparare in casa, senza zuccheri, con ingredienti facilmente reperibili. Il principio è semplice: associare alimenti e piante che abbiano una funzione drenante, depurativa, antinfiammatoria.
Tre le combinazioni suggerite dalla Dott.ssa Fruscio:
- Pesca, menta e zenzero
Utile per contrastare la fermentazione intestinale e la ritenzione localizzata. La pesca favorisce la depurazione epatica, lo zenzero stimola il metabolismo, la menta agevola la digestione.
- Anguria, basilico e limone
Indicata nei casi di ritenzione generalizzata, soprattutto agli arti superiori. Il basilico ha proprietà antinfiammatorie, il limone stimola le funzioni epatiche, l’anguria è diuretica.
- Mirtilli, menta e limone
Perfetta per chi soffre di gonfiore alle gambe o fragilità capillare. I mirtilli proteggono i vasi linfatici, la menta riduce la vasodilatazione, il limone mobilita le tossine.
Il procedimento è sempre lo stesso: un litro d’acqua filtrata, ingredienti freschi lasciati in infusione in frigo per 12 ore. La bevanda si conserva per 48 ore e va consumata senza zuccheri.
“La quantità minima efficace è 1,5 litri al giorno. Si possono bere senza limiti, ma devono essere parte di un piano alimentare coerente. Non sostituiscono l’acqua, la integrano con una funzione precisa”.
Il vantaggio di queste preparazioni è duplice: migliorano l’idratazione e agiscono direttamente su fegato, intestino e microcircolo. Offrono un supporto reale in una fase in cui il corpo è impegnato a difendersi dal caldo e dalle conseguenze dell’iperattivazione metabolica.
Ogni alimento ha una funzione
Nella Bioterapia Nutrizionale non esistono cibi buoni o cattivi in senso assoluto. Ogni alimento ha una funzione, determinata da tre elementi: natura interna, temperatura e sapore. Questo approccio, ispirato anche alla medicina tradizionale cinese, permette una gestione più precisa dell’alimentazione in base alla stagione e allo stato fisico.
“I sapori non sono solo una questione sensoriale. L’amaro asciuga i liquidi in eccesso, il dolce rilassa ma può rallentare la digestione, il piccante stimola, il salato trattiene, l’acido tonifica. Bisogna usarli come strumenti, non come gusti”.
D’estate, l’equilibrio si ottiene con alimenti freschi e sapori amari o leggermente acidi. Le verdure a foglia verde (cicoria, indivia, scarola) sono ideali. Così come le insalate con frutta, ma non troppo zuccherina. Una mela, una pesca, un paio di mirtilli possono essere inseriti anche nei piatti salati.
Anche la cottura ha un ruolo chiave: al vapore, in padella leggera o in marinatura. “La cottura sbagliata modifica l’effetto dell’alimento. Una zucchina bollita è diversa da una fritta. E non è solo questione di grassi: cambia l’impatto sulla digestione e sulla termoregolazione”.
I pasti devono essere bilanciati, non estremi. Mai tutti crudi, mai tutti caldi. Una base di verdura cotta, un cereale fresco (come orzo o riso), una proteina leggera e qualche foglia aromatica: questa è la struttura di un pasto estivo funzionale.