Città più maleducate d’Italia: il primo posto che non ti aspetti e il macigno dell’overtourism
- 29 Settembre 2025
- Popolazione
Le grandi metropoli non sono sempre le più scortesi. Preply (piattaforma online per studiare le lingue) ha condotto un’indagine su 19 città italiane coinvolgendo 1.558 italiani per scoprire quali sono le città più maleducate secondo i cittadini.
La ricerca ha adottato una doppia prospettiva: quella dei residenti e quella che include anche turisti e visitatori occasionali. Questo metodo ha permesso di mappare non solo i luoghi dove la maleducazione è più diffusa, ma anche di comprendere come diversi attori urbani – abitanti stabili e flussi turistici – contribuiscano alla percezione complessiva di civiltà.
Come vedremo, i risultati sono sorprendenti. L’indagine ha evidenziato come il turismo di massa, che molti comuni provano a contrastare con politiche ad hoc, possa trasformare le icone del romanticismo in luoghi di tensione sociale.
Città più maleducate: primo posto per Venezia
Partiamo dal risultato più importante e, per certi versi, sorprendente: Venezia è risultata la città più maleducata d’Italia. La città simbolo del romanticismo ha mostrato crepe profonde nella vita di tutti i giorni, dove la convivenza non è sempre così amorosa. Soprattutto quando si tratta di conciliare nelle stesse strade circa 50.000 residenti del centro storico convivono con 13 milioni di visitatori annuali, generando una presenza giornaliera che può superare le 90-100mila persone in uno spazio relativamente piccolo.
Questo sovraffollamento produce stress diffuso e comportamenti meno accoglienti da entrambe le parti, residenti e turisti. L’introduzione del ticket da 5 o 10 euro per visitare il capoluogo veneto non ha eliminato il problema dell’overtourism.
Il podio della classifica generale delle città più maleducate è il seguente: – Venezia
– Catania
– Parma.
La classifica considerando solo i residenti
Concentrandosi esclusivamente sui comportamenti attribuiti ai residenti, i risultati cambiano radicalmente. Il podio è formato da: – Taranto; – Torino; – Trieste.
Una triade che attraversa l’intero Paese, dal profondo Sud al Nord-Est.
A Taranto prevalgono la scarsa propensione a lasciare la mancia e atteggiamenti scortesi negli spazi pubblici. A Torino prevale la tendenza a ignorare la presenza di altre persone negli spazi pubblici e a interrompere i dialoghi con gli altri per rispondere al telefono, dispositivo di cui i torinesi abusano, stando alle risposte degli intervistati. Situazione analoga a Trieste, dove oltre ad usare troppo lo smartphone in presenza di altre persone, i triestini risultano eccessivamente maleducati e nervosi quando sono alla guida.
Le grandi città fuori dalla classifica negativa
Un aspetto sorprendente dell’indagine riguarda le grandi metropoli italiane. Milano, Napoli e Palermo non compaiono tra le città più maleducate. Questo suggerisce che la densità abitativa elevata e i flussi turistici intensi non sono automaticamente sinonimo di scortesia.
A fare la differenza è la capacità di accogliere i turisti nel proprio comune, come succede a Napoli e Palermo dove prevalgono i valori dell’accoglienza e della socialità, che incidono positivamente sulla percezione generale. Milano, pur essendo una metropoli dinamica e affollata, mantiene standard di cortesia superiori alle aspettative.
I comportamenti che definiscono la maleducazione
L’indagine identifica una serie di gesti apparentemente banali che, sommati, definiscono la percezione di civiltà urbana. A Catania emerge il problema della rumorosità eccessiva in strada e nei luoghi affollati, mentre a Parma pesa la scarsa abitudine di lasciare la mancia, considerata un segno di cortesia nei rapporti con il personale dei servizi.
Genova si distingue per l’abitudine di guardare video ad alto volume in spazi pubblici, un atteggiamento che disturba chi si trova nelle vicinanze. Le città del Nord come Brescia mostrano invece una certa chiusura nei confronti degli sconosciuti, con comportamenti percepiti come freddi o distaccati.
Il dato sorprendente: il 47% è colpa dei turisti
Dall’analisi emerge un risultato molto significativo: circa il 47% dei comportamenti scortesi osservati non è attribuibile ai residenti ma ai visitatori. Città come Venezia, Catania e Parma vedono i turisti contribuire significativamente alla percezione di maleducazione diffusa.
Questo dato rivela come la maleducazione urbana sia un fenomeno collettivo, che travalica i confini nazionali. I flussi turistici, pur portando benefici economici, possono alterare gli equilibri sociali consolidati.
Le città più cortesi: trionfa Padova
All’estremo opposto della classifica, Padova emerge come la città più educata d’Italia. Qui il campione ha registrato maggiore disponibilità al dialogo e rispetto diffuso delle regole di convivenza civile. Firenze, Modena e Verona completano il quartetto delle città considerate più accoglienti.
Messina si distingue come la più generosa, soprattutto per l’abitudine consolidata di lasciare la mancia. Un dato che sottolinea come molti cittadini percepiscono come un gesto cortese il riconoscimento economico verso chi lavora nel settore dei servizi.