Caldo, bambini e anziani i più a rischio: come proteggerli
- 18/08/2023
- Popolazione
È in arrivo sull’Italia l’Heat Storm di Nerone, la ‘tempesta di caldo’ con 38-40°C: un caldo estremo che mette a rischio la salute di tutti, ma soprattutto di bambini e anziani.
I rischi per gli over 65
Sbalzi termici, disidratazione, traumi e scarsa aderenza alle terapie farmacologiche sono i pericoli più comuni per gli anziani.
Disidratazione
“Sicuramente la disidratazione per gli anziani è il rischio principale – afferma all’Adnkronos Salute Francesco Landi, presidente della Società italiana di gerontologia e geriatria (Sigg) – Purtroppo sono moltissimi gli over65 che accedono al Pronto soccorso con i tipici sintomi della condizione nella quale si verifica un’insufficienza di liquidi, ovvero stato confusionale, il cosiddetto delirium, incoscienza e problemi di tipo cardiaco, come ad esempio l’aritmia”.
“Gli anziani tendono a sentire meno o non sentire affatto lo stimolo della sete. A prescindere quindi dal sentirne o meno la necessità, è importate che le persone anziane assumano almeno 1,5 o 2 litri di acqua al giorno”. Sottolinea, invece, Claudio Pedone, direttore dell’Unità di Geriatria della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma.
Attenzione anche alla dieta – avverte il geriatra – che deve essere come sempre equilibrata e garantire all’organismo la giusta quantità di carboidrati, proteine, grassi, vitamine, sali minerali e fibre. Un’importante fonte di idratazione viene anche da frutta e verdura, che contengono fino all’80% di liquidi e sono anche ricche di sali minerali.
Sbalzi termici
Ci sono poi gli sbalzi termici. Temperature troppo alte o troppo basse, repentini mutamenti meteorologici: le caratteristiche del nostro clima “spesso causano sbalzi pressori – sottolinea Landi – o comunque possono incidere sulla salute dell’organismo delle persone, in particolare degli anziani”.
Inoltre, questi bruschi cambiamenti possono provocare nei soggetti più fragili con severi disturbi cronici, raffreddori e faringiti, tutte malattie a carico dell’apparato respiratorio: il caldo o freddo improvviso coglie impreparato l’organismo che si ammala. “
Tra le altre raccomandazioni, Pedone suggerisce: “Evitiamo di uscire di casa nelle ore centrali del giorno (dalle 12 alle 18) e scegliamo un abbigliamento leggero ma teniamo sempre a disposizione un capo in più per coprirsi quando si entra in un ambiente con aria condizionata. Infine, alle persone anziane che trascorreranno qualche giorno da sole raccomandiamo di tenere sempre con sé il cellulare e mantenere un contatto quotidiano con i figli o un amico: sarà un valido strumento di sicurezza e anche una piacevole consuetudine”.
Decalogo anticaldo
Proteggersi dal sole, bere circa 3 litri d’acqua al giorno, usando anche sali minerali, fare attenzione durante i lunghi viaggi in auto. E quando le temperature superano i 35 gradi C, evitare di bere alcolici sono alcune indicazioni del decalogo anti-caldo messo a punto dalla Sis118.
Ecco i consigli da seguire per non mettere a rischio la salute in questi giorni roventi:
- Evitare esposizioni prolungate al sole in presenza di temperature esterne all’ombra maggiori di 35° C (30° C in caso di giornate particolarmente umide), soprattutto nella fascia oraria compresa tra le 11.30 e le 17.00. Nel caso di soggetti fragili (bambini, anziani e soggetti fragili) evitare, con queste temperature, di uscire tra le 11.30 e le 17.00.
- Quando l’esposizione al sole è protratta, sostare all’ombra e, se possibile, in un luogo ventilato, per periodi anche brevi, almeno di 10-15 minuti. In caso di lunghi viaggi in auto garantire adeguate temperature con aria climatizzata o aerando adeguatamente l’abitacolo, evitando le soste al sole.
- Bere acqua e sali minerali, in quantitativo di almeno 3 litri al giorno (tranne nei pazienti con gravi problemi renali o cardiaci che dovranno confrontarsi con il curante). Una soluzione idratante ed energetica può essere realizzata in casa disciogliendo in un litro di acqua un cucchiaino di sale da cucina, 5 cucchiai di zucchero (da evitare nei diabetici) ed il succo di 6 limoni spremuti.
- Bagnare frequentemente il capo, particolarmente la nuca, se esposti al sole o a temperature superiori a 35° C per periodi prolungati.
- Indossare abiti leggeri (di fibre naturali come lino o cotone) e cappellino (quest’ultimo possibilmente bagnato) di colore chiaro quando ci si espone al sole.
- Evitare di nuotare o di fare esercizio fisico in acqua dopo aver mangiato. Evitare di fare attività fisica nelle ore più calde.
- Evitare di bere alcolici quando le temperature superano i 35° C o, comunque, in caso di esposizione prolungata al sole.
- Se privi a casa di un climatizzatore, mantenere le finestre aperte e le serrande abbassate. Utilizzare un ventilatore negli ambienti in cui si sosta. In nessun caso, chiudersi in casa in condizioni di scarsa ventilazione ambientale.
- Mangiare frutta e verdura in abbondanza, più volte al giorno. Evitare pasti abbondanti, cibi grassi, preferendo, invece, carboidrati e proteine di pesce o carni bianche. Attenzione alla corretta conservazione degli alimenti, soprattutto quelli congelati o refrigerati.
- Recarsi dal proprio medico di fiducia per ricalibrare il dosaggio dei farmaci assunti, particolarmente se si tratti di farmaci vasoattivi (antipertensivi) e/o diuretici.
E per i bambini valgono le stesse regole?
Due gli obiettivi da raggiungere, spiega il pediatra Italo Farnetani all’Adnkronos Salute: abbassare la temperatura corporea e idratare. L’esperto riassume in dieci regole le mosse strategiche che i genitori possono adottare per mettere al sicuro i loro piccoli dall’afa.
- La giusta idratazione, più idonea per l’organismo, è di bere liquidi con integratori. I bambini non accettano in molti casi il sapore diverso e il rischio è che non bevano. E allora spazio agli integratori naturali della frutta. Fra le voci più in alto nelle classifiche di gradimento della frutta c’è il cocomero che contribuisce ad abbassare la temperatura dell’organismo, ma soprattutto è ricco di acqua e di minerali. Fra i frutti più graditi c’è anche l’uva che contiene meno acqua ma è ricca di sali.
- Purché bevano, cioè introducano liquidi, vanno bene anche bibite zuccherate in commercio, normalmente sconsigliate.
- La bevanda ideale è l’acqua: naturale, leggermente frizzante o frizzante. È necessario che sia a temperatura ambiente, ma va bene anche fresca.
- Il miglior sistema di raffreddamento? Fare il bagno in acqua. Va bene sia quella della piscina che il mare, se si può. In questi giorni così caldi, lasciamo i bambini più liberi di stare in acqua per il tempo che sentono necessario. Si raffreddano, si divertono e fanno attività motoria. Se cominceranno a sentire freddo, saranno loro stessi a voler uscire.
- Obbligatorio, quando si esce dall’acqua, sia al mare che in piscina, fare la doccia. Utile farla anche quando si è in casa. Se si percepisce che il bambino è sudato è infatti bene rimuovere il sudore, che favorisce le infezioni, soprattutto da funghi.
- Altro sistema per raffreddarsi e nello stesso tempo nutrirsi con piacere è il gelato.
- Teniamo il bambino il più possibile all’ombra, e si usi l’aria condizionata.
- Il caldo deprime l’appetito, perciò in questi giorni è importante che il bambino riesca ugualmente ad assumere gli alimenti necessari per il corretto funzionamento dell’organismo. Il consiglio è di privilegiare i cibi freschi e soprattutto chiedere ai piccoli cosa gradiscono mangiare, un altro modo per coinvolgerli.
- Anche in città, quando si esce e c’è il sole, usare una crema solare protettiva, da applicare ogni 3 ore.
- Attenti alla ‘febbre da calura’. Quando fuori ci sono 40° C è inutile misurare la temperatura al bambino e allarmarsi se si presenta superiore a 37 gradi. È ovvio che con giornate bollenti come queste la pelle si surriscaldi e dia un ‘falso’ risultato di febbre. Ma è solo canicola.
Crisi climatica
Save the Children
Il 2023 risulta già il terzo anno più caldo dal 1800: anche i dati del CNR, ovviamente parziali e relativi a soli 7 mesi dal primo gennaio al 31 luglio, confermano dunque una forte tendenza al riscaldamento in Italia. La classifica degli anni più caldi dal 1800 si concentra infatti tutta nell’ultimo decennio e comprende nell’ordine 2022 (anno più caldo della storia italiana), 2018, 2015, 2014, 2019 e 2020.
Save the Children ricordando che “le ondate di calore estremo, che in questi giorni stanno investendo anche il nostro Paese, hanno un impatto sul benessere di bambine, bambini e adolescenti” rimarca che “in Italia la probabilità di eventi estremi legati alla crisi climatica è aumentata del 9% in 20 anni e i più piccoli rischiano di subire in modo pesante i disagi che questo comporta“. Nella Penisola, inoltre, “i centri urbani sperimentano temperature più alte di 5-10°C rispetto alle aree rurali circostanti. Un dato importante, se si considera che i centri urbani occupano più del 2% della superficie terrestre e in città viene consumato circa il 90% delle risorse prodotte nel mondo”.
“A livello globale – avverte Save the Children – la crisi climatica rappresenta oggi una delle principali minacce per la realizzazione degli Obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, in particolare per quanto riguarda i diritti e il benessere di bambine, bambini e adolescenti, aumentando il circolo vizioso di crisi umanitarie, povertà e conflitti, che colpiscono, in particolare, i minori più vulnerabili”.
Unicef
Nel mondo 559 milioni di bambini sono esposti a un’alta frequenza di ondate di calore e 624 milioni a una delle altre tre condizioni di rischio legate al caldo: lo stima l’Unicef, prospettando che “entro il 2050 tutti i 2,02 miliardi di bambini nel mondo saranno esposti a un’alta frequenza di ondate di calore” a causa del cambiamento climatico, “indipendentemente dal fatto che il mondo raggiunga uno ‘scenario a basse emissioni di gas serra’ con un riscaldamento stimato di 1,7 gradi nel 2050 o uno ‘scenario ad altissime emissioni di gas serra’ con un riscaldamento stimato di 2,4 gradi nel 2050”.
“A seconda del grado di riscaldamento globale raggiunto”, rimarca l’Unicef, “milioni di bambini in più” potrebbero essere “esposti a ondate di calore e temperature estreme. I bambini delle regioni settentrionali, in particolare dell’Europa, subiranno gli aumenti maggiori delle ondate di calore di elevata intensità, ed entro il 2050 quasi la metà di tutti i bambini dell’Africa e dell’Asia sarà esposta in modo prolungato a temperature estremamente elevate”.
E l’Italia?
Il nostro Paese, analizza Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia, “si trova nella cosiddetta zona hotspot del Mediterraneo, cioè è tra le aree che si riscaldano più rapidamente rispetto all’aumento della media globale. In Italia nel 2020 erano 6,1 milioni i minorenni esposti a un’alta frequenza di ondate di calore, nel 2050 saranno 8,7 in uno scenario a basse emissioni e 9,7 in uno scenario a emissioni molto elevate. Per quanto riguarda la durata delle ondate di calore, nel 2020 avevamo 7,2 milioni di minorenni esposti a una durata elevata”, mentre “nel 2050 ne avremo 8,7 in uno scenario a basse emissioni e 9,2 in uno scenario a emissioni molto elevate. Sono dati preoccupanti, su cui non dobbiamo abbassare la guardia”.
“Le ondate di calore – ricorda il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia – sono dannose soprattutto per i bambini, perché hanno una minore capacità di regolare la loro temperatura corporea rispetto agli adulti. Più i bambini sono esposti a ondate di calore, maggiori sono le loro probabilità di avere problemi di salute, comprese malattie respiratorie croniche, asma e malattie cardiovascolari. I neonati e i bambini piccoli sono esposti a più alti rischi di mortalità legata al caldo. Le ondate di calore possono avere effetti sull’ambiente in cui vivono i bambini, la loro sicurezza, nutrizione e accesso all’acqua, sull’istruzione e sul loro sostentamento futuro”. Da qui “il bisogno urgente di adattare i servizi su cui i bambini fanno affidamento all’inevitabile impatto del riscaldamento globale”, e “la necessità di continuare a mitigare gli effetti peggiori delle altre condizioni di caldo elevato per prevenire gli impatti peggiori delle altre misure di riscaldamento, tra cui ondate di calore più lunghe e più calde e temperature estreme più elevate”.
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