Sagron Mis, il borgo non seduce? Zero domande al bando da 100 mila euro
- 9 Luglio 2025
- Popolazione
Incastonato al confine tra Trentino e Veneto, Sagron Mis è un piccolo comune di appena 170 abitanti. Un luogo che sembra uscito da una cartolina: silenzioso, circondato da boschi e cime maestose, con un’aria limpida e una qualità della vita che molti, almeno in teoria, dicono di desiderare. Eppure, quando si è trattato di cogliere l’opportunità concreta di trasferirsi lì con un incentivo fino a 100 mila euro, nessuno ha risposto all’appello.
È questo il dato che emerge dalla prima finestra del bando anti-spopolamento promosso dalla Provincia autonoma di Trento. L’iniziativa, che prevede contributi a fondo perduto per chi acquista e ristruttura immobili nei comuni montani più colpiti dal calo demografico e dallo spopolamento, ha raccolto 291 domande. Ma nessuna da Sagron Mis.
Il bando e le sue condizioni
Il progetto provinciale mira a contrastare l’abbandono dei borghi attraverso un sostegno economico significativo. I contributi possono coprire fino al 40% delle spese di ristrutturazione (su un massimo di 200 mila euro), con un ulteriore bonus fino a 20 mila euro per l’acquisto dell’immobile. L’abitazione deve diventare prima casa o essere affittata a canone calmierato per almeno dieci anni.
Per accedere al bando è necessario essere proprietari o acquirenti di un immobile nei comuni selezionati e realizzare almeno un intervento di recupero edilizio. La prima fase si è chiusa il 30 giugno, mentre la seconda si aprirà l’8 settembre.
Le difficoltà di Sagron Mis
Il sindaco Marco Depaoli, riconfermato alla guida del paese, ha commentato i dati con realismo e fiducia. Come riporta il Corriere del Trentino, Depaoli ha dichiarato: “Non farei drammi. È solo un primo passaggio”. Ha spiegato che ci sono state circa quindici richieste informali di informazioni, ma nessuna si è trasformata in una domanda concreta.
Secondo Depaoli, il problema principale non è la mancanza di interesse, ma la scarsità di immobili disponibili: “Abbiamo una quindicina di case potenzialmente sul mercato, ma molte sono seconde case che i proprietari non intendono vendere”. Per questo, ha aggiunto, “serve un cambiamento culturale. Dobbiamo incentivare le persone a investire nel nostro territorio, ma per farlo è necessario che anche chi possiede immobili inizi a vedere il potenziale della vendita o della ristrutturazione con contributo pubblico”.
Servizi e prospettive
Un altro nodo critico è la carenza di servizi essenziali. Il Paese è privo di un medico di base, ad esempio. Tuttavia, l’amministrazione ha già investito nella banda larga per attrarre lavoratori da remoto e nomadi digitali. “La Provincia ha fatto bene a lanciare questa proposta, altrimenti i paesi muoiono”, ha affermato Depaoli. “È un buon messaggio per sollecitare i comuni a pensare al domani, a progettare non solo le politiche abitative, ma anche opportunità come il lavoro e i servizi, senza i quali la gente non si trasferisce”.
La speranza ora è riposta nella seconda finestra del bando. L’amministrazione comunale sta lavorando per promuovere il territorio e sensibilizzare i proprietari di immobili. Sagron Mis, con la sua bellezza discreta e la sua resilienza, resta in attesa. Non di miracoli, ma di scelte consapevoli.