Assorbenti gratis al Politecnico di Torino, De Giorgi: “Così combattiamo i tabù”
- 07/10/2024
- Popolazione
Una donna su dieci in Europa non può permettersi prodotti sanitari adeguati. Tra questi ci sono anche gli assorbenti. A rilevarlo è stata un’indagine condotta dall’Unione europea nel 2020. Nel 2021, l’Europarlamento ha chiesto, con una risoluzione, che gli Stati membri eliminassero l’imposta sui prodottoti mestruali. E dove in molti casi i vari governi non sono riusciti ad adeguarsi, in altri casi sono state le istituzioni pubbliche, come quelle universitarie, come le comunità locali, ma anche le associazioni e il terzo settore, a svolgere il proprio ruolo.
Ne è stato un esempio il Politecnico di Torino che ha deciso di installare dei distributori contenenti assorbenti mestruali da fornire in forma gratuita alle studentesse dell’Ateneo. E a spiegarci il perché è la vicerettrice Claudia De Giorgi.
Assorbenti gratis al Politecnico di Torino
“Come in tutte le materie Stem, anche in ingegneria le donne sono rappresentate in numero inferiore, sia per quanto riguarda la popolazione studentesca, sia per il corpo docente. E nel nostro Ateneo, la presenza femminile si attesta al 30%”. A raccontarcelo è la vicerettrice del Politecnico di Torino Claudia De Giorgi che dal 2018 lavora al tema insieme alla professoressa Arianna Montorsi, Direttrice del Centro studi di Genere di Ateneo: “Abbiamo investito molto per l’aumento delle iscrizioni femminili nel nostro Ateneo – ha aggiunto -, e che il numero di donne a ingegneria sia in costante aumento è una grande soddisfazione”.
In merito alla decisione di distribuire assorbenti gratis nei corridoi dell’Istituto, piuttosto che nei bagni, la vicerettrice De Giorgi è stata chiara: “La rappresentanza studentesca ci ha chiesto un servizio. L’Europa ci chiede un Gender Equality Plan. Realizzato nel 2021 e conclusosi nel 2024, il nostro prevedeva questa iniziativa. Abbiamo semplicemente fatto ciò che ci è stato richiesto e in cui crediamo. E perché proprio nei corridoi? Perché quei distributori rappresentano il simbolo di un confronto sereno nel quale la donna sia considerata nelle sue caratteristiche, in chiave olistica, senza timidezze e senza tabù. Credevamo fosse il modo migliore per raccontare una realtà – ha aggiunto -: le ragazze sono un’occasione per guardare alla diversità come categoria d’eccellenza. Ciascuno con le proprie caratteristiche, seppur una minoranza, rappresenta una ricchezza per l’Ateno. Persino alcune studentesse ci hanno detto che forse era meglio nei bagni, ma è giusto che anche loro si sentano più libere”.
“In questo percorso ci accompagna una giovane realtà imprenditoriale che ci ha permesso di realizzare questo servizio – ha concluso la vicerettrice -. This Unique parla alle giovani generazioni in maniera trasparente e le accompagna con percorsi di sensibilizzazione a queste tematiche insieme a ragazzi e ragazze. Condividiamo gli stessi valori e abbiamo perseguito insieme gli stessi obiettivi”.
L’iniziativa, ci ha raccontato De Giorgi, è stata recepita benissimo. “Ora stileremo il prossimo Gender Equality Plan 2025-2027 e proseguiremo nel nostro comunitario percorso per ottenere una parità di genere e, più in generale, maggior eguaglianza anche per altre minoranze, come stranieri e persone fragili”.
Nelle sedi torinesi dell’Ateneo sono stati installati cinque distributori che metteranno a disposizione gratuitamente gli assorbenti. La strada per la parità di genere passa anche dall’attenzione e dal supporto alle studentesse durante il periodo mestruale, a tutela del diritto al benessere fisico e psicologico. Ed è per questo che gli assorbenti mestruali che verranno distribuiti sono realizzati in Italia e secondo principi di sostenibilità ambientale dell’intero ciclo produttivo.
L’inaugurazione ufficiale dell’iniziativa “Period Equity” si è svolta nel pomeriggio del 2 ottobre, in occasione del tradizionale appuntamento WeAreHERe Meets di inizio anno, in cui le studentesse del Politecnico incontrano le nuove immatricolate. Nell’ambito dell’iniziativa “Period Equity” sono stati installati erogatori automatici di assorbenti gratuiti in cotone organico compostabile in tutte le sedi torinesi dell’Ateneo:
– in corso Duca degli Abruzzi, in fondo al corridoio “Aule Pari”, accanto allo spazio ristoro;
– in via Boggio, al piano terra accanto ai distributori automatici;
– nella sede di Mirafiori, all’ingresso accanto alla sala studio E;
– al Castello del Valentino, nell’atrio della sala studio;
– al Lingotto, al secondo piano davanti alla sala studio “Marconi”.
Il gap a ingegneria: le soluzioni dell’Ateneo
Con quel “numericamente minoritaria”, la vicedirettrice De Giorgi ci ha tenuto a sottolineare che il Politecnico di Torino è un ateneo nel quale il genere maschile prevale nelle iscrizioni. Una tendenza confermata in tutta Italia, ma non solo. Secondo l’elaborazione dati Istat del Consorzio nazionale Ingegneri, dal 2010 al 2021, il numero di donne con laurea magistrale in ingegneria nel Bel Paese è aumentato da 3.140 a 8.267, passando dal 23% al 30,8% del totale laureati in ingegneria. Tra il 2015 e il 2021, il numero di laureate magistrali in ingegneria è cresciuto del 23,2% in Italia, del 23,3% in Germania, del 12% in Belgio, mentre in Austria, Olanda e Scandinavia l’incremento è stato intorno al 40%.
Anche la percentuale di donne iscritte all’Albo degli Ingegneri è aumentata dal 9% nel 2007 al 17% attuale. Tuttavia, persistono significativi divari di genere nel mercato del lavoro, con differenziali salariali marcati. Nel 2021, gli ingegneri uomini iscritti ad Inarcassa avevano un reddito medio di 44.459 euro, mentre le donne guadagnavano in media 26.083 euro, con un gender pay gap del 48%. Per gli architetti, il gap era del 38%.
Nonostante il crescente numero di donne qualificate, i differenziali salariali non diminuiscono.
Il Politecnico di Torino è tra i più antichi d’Italia, e da più di vent’anni la comunità politecnica si interroga sul tema ampio delle Pari opportunità, nel quale rientra l’attenzione all’equilibrio di genere della popolazione studentesca e del personale: dal progetto Donna: dal Professione Ingegnere nei primi Anni Duemila al progetto WeAreHERe attualmente in corso.
Una università a prevalenza maschile ha deciso di dotarsi di un Bilancio di Genere con un’analisi dedicata al personale docente, tecnico-amministrativo e alla comunità studentesca. Correlate e interconnesse al Bilancio di Genere e fondamentali nel perseguire le Politiche di genere di Ateneo sono, appunto, il Gender Equality Plan e il Gender Equality Action Plan che nascono in seno ai gruppi di lavoro interni all’Osservatorio di Genere e, dopo essere condivisi dall’Osservatorio nella sua globalità, vengono approvati dagli Organi collegiali dell’Ateneo.
Per promuovere l’iscrizione di studentesse ai corsi di ingegneria, nel 2018 è nata la lista di discussione PoliWo – Polito for Women, che ha lanciato l’idea della campagna di comunicazione dedicata alle immatricolazioni femminili, poi concretizzatasi in WeAre HERe. Dal 2019, è l’Osservatorio di genere che, reinterpretando le buone pratiche nazionali e internazionali, persegue gli obiettivi di genere nel nuovo piano strategico e, conferma l’adesione e l’attuazione dei principi della Carta Europea dei Ricercatori per mettere in campo iniziative tese a monitorare e governare le pari opportunità nei confronti dei vari aspetti nei quali la diversità viene a declinarsi, a partire da quella di genere.
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