Aspettativa di vita in aumento, ma qualità della vita in declino
- 05/07/2024
- Popolazione
L’aspettativa di vita globale è destinata a salire vertiginosamente. Gli uomini vedranno un incremento di 4,9 anni, mentre per le donne l’aumento sarà di 4,2 anni tra il 2022 e il 2050. Lo rivela il Global Burden of Disease Study (GBD) 2021, nel suo studio, pubblicato su The Lancet, effettuato con l’obiettivo di quantificare le tendenze sanitarie. Queste previsioni sono basate su un’analisi dettagliata dei dati di salute provenienti da 204 paesi e territori.
Crescita dell’aspettativa di vita
Il balzo significativo dell’aumento della prospettiva di via indica un miglioramento complessivo delle condizioni di salute a livello mondiale. Questo incremento sarà particolarmente pronunciato nei paesi con aspettative di vita attualmente inferiori, contribuendo a ridurre le disuguaglianze sanitarie tra diverse regioni geografiche.
Le cause di questo miglioramento sono molteplici e includono l’adozione di misure di sanità pubblica efficaci che hanno ridotto la mortalità per malattie cardiovascolari, Covid-19, e un ampio spettro di malattie trasmissibili, materne, neonatali e nutrizionali. Inoltre, il miglioramento delle infrastrutture sanitarie, l’aumento dell’accesso alle cure mediche di qualità e l’implementazione di programmi di prevenzione hanno giocato un ruolo cruciale.
Un altro fattore determinante è stato il progresso nella lotta contro le malattie infettive. La distribuzione globale di vaccini, i miglioramenti nella gestione delle emergenze sanitarie e l’adozione di pratiche igieniche più rigorose hanno contribuito a ridurre la diffusione e la mortalità di molte malattie infettive. Anche la gestione efficace delle malattie croniche non trasmissibili come il diabete, le malattie respiratorie croniche e il cancro ha contribuito significativamente al prolungamento della vita.
Il Dr. Chris Murray, presidente delle Scienze Metriche della Salute all’Università di Washington e direttore dell’Istituto per la Misurazione e la Valutazione della Salute (IHME), ha sottolineato che, nonostante le persistenti disuguaglianze sanitarie tra le regioni a basso e alto reddito, il divario nell’aspettativa di vita sta diminuendo. Questo è un segnale positivo che indica una convergenza globale verso una maggiore longevità.
Tuttavia, è importante notare che l’aumento dell’aspettativa di vita non è esente da sfide. Mentre più persone vivranno più a lungo, si prevede anche un aumento degli anni vissuti in condizioni di salute non ottimali. Questo spostamento comporta un passaggio da anni di vita persi ad anni vissuti con disabilità, il che evidenzia la necessità di affrontare non solo la durata della vita, ma anche la qualità della vita stessa.
Il passaggio dalle malattie trasmissibili alle non trasmissibili
Lo studio evidenzia anche un cambiamento continuo del carico di malattia dalle malattie trasmissibili alle malattie non trasmissibili, come le malattie cardiovascolari, il cancro, la broncopneumopatia cronica ostruttiva e il diabete. Questo passaggio è il risultato di miglioramenti significativi nella prevenzione e nel trattamento delle malattie infettive, che hanno ridotto la loro prevalenza e gravità. Tuttavia, l’aumento dell’aspettativa di vita e le trasformazioni nello stile di vita hanno portato a un incremento delle malattie non trasmissibili, le quali richiedono un approccio sanitario diverso e più complesso.
Fattori di rischio associati alle malattie non trasmissibili, come l’obesità, l’ipertensione, una dieta non ottimale e il fumo, avranno il maggiore impatto sul carico di malattia della prossima generazione. L’urbanizzazione crescente, i cambiamenti nelle abitudini alimentari, l’aumento della sedentarietà e l’invecchiamento della popolazione sono tutti elementi che contribuiscono all’aumento delle malattie non trasmissibili. Questo spostamento comporta un’importante sfida per i sistemi sanitari globali, che devono adattarsi a una nuova realtà in cui la gestione delle malattie croniche e la promozione di stili di vita sani diventano prioritarie.
Per affrontare efficacemente il carico crescente delle malattie non trasmissibili, sono necessarie politiche sanitarie mirate che promuovano la prevenzione e la gestione dei fattori di rischio. Interventi come la riduzione del consumo di tabacco, la promozione di diete equilibrate e di attività fisica regolare, e il miglioramento dell’accesso a cure mediche di qualità per condizioni croniche, possono contribuire a ridurre l’impatto delle malattie non trasmissibili. In questo contesto, è fondamentale un approccio integrato che coinvolga non solo il settore sanitario, ma anche politiche educative, urbane e alimentari, per creare ambienti favorevoli a uno stile di vita sano e sostenibile.
Proiezioni di salute globale
L’aspettativa di vita globale è prevista aumentare da 73,6 anni nel 2022 a 78,1 anni nel 2050, registrando un incremento di 4,5 anni. Tuttavia, la speranza di vita in buona salute mostrerà un aumento più modesto, passando da 64,8 anni nel 2022 a 67,4 anni nel 2050, con un guadagno di soli 2,6 anni.
Le proiezioni indicano che la gestione delle malattie croniche non trasmissibili diventerà una priorità sempre più critica, con un impatto crescente sul carico di malattia globale. Di conseguenza, l’attenzione si sposterà dal semplice aumento della durata della vita alla promozione di una vita sana e attiva.
La ricerca evidenzia inoltre che, mentre i tassi di mortalità per molte malattie infettive e carenze nutrizionali continuano a diminuire grazie ai progressi nella sanità pubblica, il carico delle malattie si sta gradualmente spostando verso condizioni croniche e disabilità. Questo cambiamento richiederà una nuova strategia globale che integri prevenzione, trattamento e gestione delle malattie croniche non trasmissibili, nonché un rafforzamento dei sistemi sanitari per affrontare le crescenti esigenze di una popolazione in invecchiamento. Infine, le proiezioni mostrano che, pur con un miglioramento complessivo delle condizioni di salute, esisteranno ancora disparità significative tra diverse regioni del mondo.
Riduzione del carico di malattia globale
Secondo il dottor Stein Emil Vollset, primo autore dello studio e leader dell’Unità Collaborativa GBD presso l’Istituto Norvegese di Sanità Pubblica, “gli effetti previsti a livello globale sono più forti nello scenario ‘Miglioramento dei Rischi Comportamentali e Metabolici’, con una riduzione del carico di malattia del 13,3% nel 2050 rispetto allo scenario ‘di riferimento'”. Questo scenario si focalizza sulla mitigazione dei principali fattori di rischio legati alle malattie non trasmissibili, come l’obesità, l’ipertensione, la dieta non ottimale e il fumo. La riduzione del carico di malattia rappresenta una misura combinata degli anni di vita persi a causa di morte prematura e degli anni vissuti con disabilità, offrendo una visione completa dell’impatto delle malattie sulla popolazione.
Le politiche di intervento mirate a migliorare i comportamenti e i rischi metabolici hanno dimostrato di avere un impatto significativo, riducendo non solo la prevalenza delle malattie non trasmissibili ma anche migliorando la qualità della vita e l’aspettativa di vita sana. Inoltre, l’adozione di politiche sanitarie proattive può portare a un miglioramento significativo della salute globale. Ad esempio, campagne di sensibilizzazione e educazione sanitaria, l’accesso a cure preventive e trattamenti efficaci, e l’implementazione di regolamenti più rigidi contro i comportamenti dannosi sono strategie che possono contribuire a questa riduzione del carico di malattia.
La ricerca evidenzia l’importanza di un approccio integrato e multisettoriale per affrontare le sfide sanitarie globali. Le collaborazioni tra governi, organizzazioni sanitarie e comunità locali sono essenziali per sviluppare e implementare interventi efficaci.
Scenari alternativi
Gli autori dello studio hanno analizzato vari scenari alternativi per confrontare i possibili risultati di salute se diverse misure di sanità pubblica potessero eliminare l’esposizione a diversi gruppi di fattori di rischio entro il 2050. I tre scenari principali analizzati sono:
- ambiente più sicuro: prevede la riduzione delle esposizioni ambientali nocive, come l’inquinamento dell’aria e l’esposizione a sostanze chimiche pericolose;
- miglioramento della nutrizione infantile e vaccinazione: l’accento è posto sul miglioramento della nutrizione nei bambini e sull’aumento della copertura vaccinale;
- miglioramento dei rischi comportamentali e metabolici: mira a ridurre i fattori di rischio come il fumo, l’obesità e la pressione alta con interventi che promuovono stili di vita più sani.
Vollset ha osservato che lo scenario con il maggiore impatto globale sulla riduzione del carico di malattia (misurato in anni di vita persi per disabilità e morte prematura, o riduzione del carico di malattia) è quello del miglioramento dei rischi comportamentali e metabolici. Questo scenario prevede una riduzione del 13,3% del carico di malattia nel 2050 rispetto allo scenario di riferimento. Tuttavia, anche gli altri scenari mostrano riduzioni significative del carico di malattia, dimostrando la necessità di progressi continui e risorse dedicate in queste aree cruciali.
La combinazione di questi scenari offre una visione ottimistica delle possibilità di miglioramento della salute globale attraverso interventi mirati e coordinati, sottolineando l’importanza di politiche sanitarie proactive e basate su evidenze.
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