Iliass Aouani: “Chi se ne frega se diranno che non sono italiano”, le sue parole dopo il bronzo
- 16 Settembre 2025
- Popolazione
“Chi se ne frega se diranno che ora non sono italiano. Non mi frega se diranno che sono un altro naturalizzato, un altro rubato dal Marocco o che Aouani è un cognome tipico sardo. Sono felice di aver dato prestigio al mio Paese, che mi ha dato tantissimo”, così Iliass Aouani festeggia lo storico bronzo ottenuto nella maratona ai Mondiali di Tokyo, dove il classe ‘95 si presentava da campione europeo in carica.
È il primo podio ai Campionati del Mondo di atletica della sua carriera, appena il quinto per l’Italia che non si aggiudicava una medaglia nella maratona da 22 anni. Prima di Aouani, solo altri quattro maratoneti azzurri sono riusciti a salire sul podio in questa competizione: un argento (Vincenzo Modica 1999) e altri tre bronzi (Gelindo Bordin 1987, Stefano Baldini 2001 e 2003).
Eppure, Aouani sa bene che, dopo il suo epico traguardo, qualcuno criticherà la scelta di farlo correre con la nazionale italiana. D’altronde, ci sono diversi casi analoghi.
L’ultimo è avvenuto pochi giorni fa, quando la sedicenne Vittoria Maculan è stata attaccata sui social dopo aver vinto Miss Trieste. Ancora una volta, nel mirino degli haters è finito il colore della sua pelle, considerata troppo scura per essere italiana, nonostante la ragazza sia nata (a Verona) e cresciuta in Italia. Per spegnere le polemiche è dovuto intervenire il governatore veneto Luca Zaia, il quale ha ricordato che “Vittoria è italianissima”.
Da medagliato maratoneta, Iliass Aouani ha fatto uno scatto prima degli haters, anticipandoli: “Ai bambini dico di crederci sempre” e “a chi mi dirà che non sono italiano, non me ne frega nulla”, ha detto il quasi trentenne dopo il trionfo in Giappone.
Chi è Iliass Aouani: dal Marocco alle Fiamme Azzurre
Iliass Aouani rappresenta perfettamente l’Italia multiculturale che si afferma sui palcoscenici internazionali. Nato il 29 settembre 1995 a Fkih Ben Salah, in Marocco, è arrivato in Italia a soli due anni insieme alla famiglia per ricongiungersi con il padre, che aveva già raggiunto il nostro Paese in cerca di migliori opportunità.
Cresciuto nelle case popolari di Ponte Lambro, nella periferia sud di Milano, Aouani ha costruito il suo percorso di vita e sportivo in Italia, diventando, di fatto e formalmente, un cittadino italiano. Dal 2022 è atleta delle Fiamme Azzurre della Polizia Penitenziaria, dove si è conquistato un ruolo tra i venticinque atleti selezionati dal Ministero della Giustizia dopo aver dominato la scena italiana con quattro titoli nazionali nel 2021.
La sua storia dimostra come l’integrazione possa essere un successo quando si coniugano talento, determinazione e opportunità. Come per molte azzurre dell’Italvolley, salite sul tetto del mondo pochi giorni prima della sua medaglia, quella di Iliass Aouani è la storia di chi si integra in Italia e valorizza le risorse offerte dal Paese, restituendogli gloria e vittorie.
Non solo maratona
Dopo il liceo scientifico, Aouani ha conseguito due lauree negli Stati Uniti: una triennale in ingegneria civile e una magistrale in ingegneria strutturale presso la Syracuse University. Nel 2021 è rientrato in Italia scegliendo di dedicarsi professionalmente all’atletica, stabilendosi a Ferrara sotto la guida del tecnico Massimo Magnani.
Nel 2023 ha stabilito il record italiano di maratona con 2h07:16 a Barcellona. Nel 2025 ha conquistato il titolo europeo a Lovanio e, ieri (15 settembre), la medaglia di bronzo mondiale a Tokyo, riportando l’Italia sul podio della maratona dopo oltre due decenni trascorsi senza medaglie.
La gratitudine deve essere reciproca: questo sottolineano, senza neanche dirlo, le parole pronunciate a caldo dai Aouani ai microfoni di Rai Sport: “Io sono orgogliosamente italiano, sono felicissimo di aver alzato il tricolore e di aver dato prestigio al mio Paese, che mi ha dato tantissimo”.