Svolta epocale per l’Alzheimer: un test del sangue per diagnosi tempestive e cure mirate
- 27/05/2025
- Popolazione
Svolta epocale per la diagnosi e la cura dell’Alzheimer. L’Agenzia americana per gli alimenti e i medicinali (Fda) ha approvato il primo test ematico per l’accertamento precoce della patologia. Si tratta di una novità destinata a rivoluzionare l’approccio diagnostico e terapeutico a questa malattia neurodegenerativa, commenta la Società italiana di neurologia (Sin): per la prima volta infatti sarà possibile individuare le alterazioni cerebrali tipiche dell’Alzheimer – come la presenza delle proteine beta-amiloide (Aβ42) e tau fosforilata (pTau217) – attraverso un semplice prelievo di sangue.
Spiega Alessandro Padovani, presidente della Sin: “La disponibilità di un test ematico rappresenta un progresso storico che pone le basi per una medicina più predittiva e accessibile, proprio mentre in Italia cresce il numero di persone affette da demenza, oggi oltre 1 milione. È un’opportunità che il nostro sistema sanitario deve cogliere con prontezza per garantire diagnosi tempestive, terapie mirate e assistenza più vicina al cittadino”.
Attualmente per la diagnosi vengono usate la Pet cerebrale o la puntura lombare, ma il nuovo test risulta meno invasivo, più accessibile e più sostenibile anche in ambito di medicina generale, sottolineano i neurologi.
Diagnosi precoci e diffuse, cure mirate
L’utilizzo dei biomarcatori ematici renderà possibile una diagnosi più precoce – anche in fasi molto iniziali – e diffusa, anche nei centri non specialistici. Inoltre, permetterà di selezionare in modo più mirato i pazienti che possono beneficiare delle nuove terapie anti-amiloide – come lecanemab-irmb e donanemab – che, secondo le evidenze disponibili, risultano più efficaci proprio nelle fasi iniziali della patologia.
Un ulteriore beneficio riguarda la maggiore precisione diagnostica che questi biomarcatori garantiscono, contribuendo a distinguere l’Alzheimer da altre forme di demenza, evitando errori e ritardi nella diagnosi.
Infine, grazie alla sua natura semplice e ripetibile, il test potrà essere impiegato anche per monitorare nel tempo l’evoluzione della malattia e valutare l’efficacia delle terapie, migliorando il percorso di cura del paziente. Numerosi studi, sia internazionali che condotti in Italia, confermano l’efficacia dell’utilizzo dei biomarcatori ematici.
Infine, il test del sangue permette di risparmiare risorse, riservando indagini più complesse solo a pazienti specifici, contribuendo così alla sostenibilità del sistema sanitario nazionale.