Alfabetizzazione, 763 milioni di persone non hanno le competenze di base
- 08/09/2023
- Popolazione
Imparare a leggere e scrivere dovrebbe essere un traguardo significativo per tutti. Eppure, 763 milioni di adulti e giovani non hanno competenze di alfabetizzazione di base.
Dal 1967, l’Unesco celebra l’8 settembre la Giornata internazionale dell’alfabetizzazione (International Literacy Day – ILD) per ricordare l’importanza dell’alfabetizzazione come questione di dignità e diritti umani e per far avanzare l’agenda dell’alfabetizzazione verso una società più alfabetizzata e sostenibile.
Nonostante i costanti progressi compiuti in tutto il mondo, nel 2020 le sfide legate all’alfabetizzazione persistono, con almeno 763 milioni di giovani e adulti privi di competenze di alfabetizzazione di base. La recente crisi del COVID-19 e altre crisi, come il cambiamento climatico e i conflitti, hanno esacerbato le sfide.
Promuovere l’alfabetizzazione per un mondo in transizione
Il contesto globale in rapida evoluzione ha assunto un nuovo significato negli ultimi anni, ostacolando il progresso dell’alfabetizzazione e ampliando le disuguaglianze tra regioni, paesi e popolazioni del mondo. Nei paesi a basso e medio reddito, la percentuale di bambini di 10 anni che non sono in grado di leggere e comprendere un testo semplice è aumentata dal 57% nel 2019 a circa il 70% nel 2022.
In questo contesto, la Giornata internazionale dell’alfabetizzazione di quest’anno sarà celebrata in tutto il mondo con il tema “Promuovere l’alfabetizzazione per un mondo in transizione: costruire le basi per società sostenibili e pacifiche”.
L’ILD2023 vuole essere un’opportunità per unire gli sforzi per accelerare i progressi verso il raggiungimento dell’Obiettivo di sviluppo sostenibile 4 (SDG4) sull’istruzione e l’apprendimento permanente e per riflettere sul ruolo dell’alfabetizzazione nella costruzione di società più inclusive, pacifiche, giuste e sostenibili. In tal modo, abbraccia le relazioni reciproche tra l’alfabetizzazione e altre aree di sviluppo: l’alfabetizzazione è centrale per la creazione di tali società, mentre il progresso in altre aree di sviluppo contribuisce a generare interesse e motivazione delle persone ad acquisire, utilizzare e ulteriormente sviluppare le proprie competenze alfabetiche e matematiche.
Indagine internazionale Pirls
Il 2023 è stato proclamato “anno europeo delle competenze”, aspetto chiave per migliorare le competenze individuali e contribuire alla comunità di appartenenza. Il 2023 è anche l’anno in cui sono presentati i risultati dell’indagini internazionale PIRLS (Progress in International Reading Literacy Study) della IEA (International Association for the Evaluation of Educational Achievement), un’indagine internazionale periodica (ripetuta ogni cinque anni), che ha come principale obiettivo la valutazione comparativa dell’abilità di lettura degli studenti al quarto anno di scolarità (ovvero, di età compresa tra i nove e i dieci anni).
È tipicamente in questa fase, infatti, che gli studenti passano dall’“imparare a leggere” al “leggere per imparare”. A questa età i bambini e le bambine dovrebbero aver già imparato a leggere e dovrebbero quindi essere in grado di utilizzare la lettura come strumento per apprendere. L’indagine si svolge contemporaneamente in più di 50 Paesi in tutto il mondo ed è giunta, in Italia, al quinto ciclo di realizzazione (2001, 2006, 2011, 2016 e 2021).
L’indagine PIRLS è uno studio basato su un ampio quadro di riferimento e fornisce dati comparabili a livello internazionale sui livelli delle capacità di lettura di bambini e bambine dopo quattro anni di scuola primaria. Attraverso l’uso di questionari di contesto sarà possibile rilevare una serie di variabili associate all’apprendimento della lettura, quali le risorse per la lettura disponibili in casa, il curricolo previsto e il curricolo realizzato nelle scuole, le pratiche didattiche in classe e le risorse a disposizione, per individuare i fattori che maggiormente favoriscono l’acquisizione di tali abilità.
L’Italia nell’ultima rilevazione
Singapore ha ottenuto il risultato medio più alto in assoluto e superiore a quello di tutti gli altri Paesi (587 punti), seguita da Hong Kong (573) i cui studenti, sebbene abbiano ottenuto risultati medi inferiori rispetto agli studenti di Singapore, hanno ottenuto risultati che si collocano significativamente sopra il risultato di tutti i Paesi successivi.
In Italia, gli studenti di quarta primaria ottengono un punteggio medio pari a 537 punti, un risultato superiore a quello medio internazionale di tutti i Paesi partecipanti e superiore al punteggio medio dei Paesi europei partecipanti. Tra i Paesi europei, solo gli studenti di Finlandia (549), Polonia (549) e Svezia (544) ottengono un risultato medio superiore a quello degli studenti italiani.
Differenze tra Nord e Sud
L’Italia è, però, divisa in due raggruppamenti: Nord Ovest, Nord Est e Centro ottengono punteggi medi statisticamente simili tra loro e superiori al punteggio medio delle aree del Sud e del Sud Isole. Inoltre, solo i risultati del Nord Ovest e del Centro sono significativamente più alti del dato medio dell’Italia, mentre il Sud e il Nord Est hanno punteggi medi che non si discostano dal riferimento nazionale. Il Sud Isole ottiene, invece, un punteggio medio significativamente inferiore alla media italiana
Come sono cambiati i risultati in lettura degli studenti nel tempo
Nel considerare i risultati di tendenza PIRLS 2021, va tenuto conto che la pandemia COVID-19, che si è verificata dopo il ciclo 2016, ha certamente influito sull’apprendimento scolastico in molti Paesi. La notevole variazione nella portata e nella risposta alla pandemia all’interno di ciascun Paese e tra i diversi Paesi rende impossibile stimare l’entità di un effetto COVID-19 in modo uniforme tra i Paesi, o Paese per Paese, in questo momento.
Dei 32 Paesi che dispongono dei dati sia del 2016 che del 2021, 21 Paesi hanno registrato risultati medi di lettura inferiori nel 2021 rispetto al 2016, 8 Paesi non hanno avuto variazioni significative e solo 3 Paesi hanno registrato risultati medi superiori.
In Italia, gli studenti ottengono nel 2021 un risultato medio significativamente inferiore di 11 punti rispetto a quello rilevato 5 anni prima riportando i risultati degli studenti italiani nuovamente in linea con quelli di 20 anni fa (PIRLS 2001) e 10 anni fa (PIRLS 2011).
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