Calciatrici 2024-2025, il primo album Panini dedicato alle star del calcio femminile è già un pezzo da collezione
- 12/02/2025
- Giovani Popolazione
L’attesa è finita. Dopo decenni di album pieni di campioni maschili, Panini ha lanciato il primo album cartaceo interamente dedicato alle calciatrici. 48 pagine, 332 figurine con i ritratti delle giocatrici della Serie A Femminile EBay e della Serie B, con una sezione speciale per la Nazionale, che parteciperà ai prossimi Europei di luglio: sono i numeri di ‘Calciatrici 2024-2025’.
Sulla copertina ci sono 10 atlete, una per ogni squadra di Serie A: Manuela Giugliano (Roma, unica italiana candidata al Pallone d’Oro), Cristiana Girelli (Juventus), Vero Boquete (Fiorentina), Michela Cambiaghi (Inter), Nadia Nadim (Milan), Eleonora Goldoni (Lazio), Benedetta Orsi, (Sassuolo), Eli Del Estal (Como Women), Paola Di Marino (Napoli Femminile) e Cecilia Re (Sampdoria).
Le calciatrici avevano già avuto delle loro figurine nella stagione 2002-2003, ma erano relegate in un paio di pagine all’interno dell’album maschile. Negli anni successivi, le cose erano anche peggiorate: era rimasta infatti una misera figurina prestampata che nemmeno si poteva attaccare sull’album. Fino al 2022-2023, quando Panini ha sondato il terreno realizzando una prima edizione solo digitale, che ora viene seguita dal cartaceo: finalmente anche le atlete hanno un vero e proprio album.
Cappelletti: “Il calcio femminile sta diventando sempre più importante”
La novità è stata presentata la scorsa settimana durante un evento presso l’Aleph Rome Hotel, Curio Collection by Hilton di Roma. Presenti il presidente della FIGC Gabriele Gravina, la presidente della Divisione Serie A Femminile Professionistica Federica Cappelletti e il direttore mercato Italia di Panini Alex Bertani, oltre al commissario tecnico della Nazionale Femminile Andrea Soncin, al capodelegazione della Nazionale maschile Gianluigi Buffon, a quella della Nazionale femminile Chiara Marchitelli, al presidente AIAC Renzo Ulivieri e alle calciatrici protagoniste del primo storico album, una per ogni squadra.
“Dopo 64 edizioni dell’album maschile, avere finalmente l’album dedicato alle calciatrici è un’emozione grande”, ha commentato Cappelletti sottolineando come l’iniziativa sia “la dimostrazione che il calcio femminile sta crescendo molto e sta diventando sempre più importante”. Cappelletti, insieme a Gravina, ha simbolicamente attaccato la prima figurina della collezione ‘Calciatrici’ sull’album.
La polemica sul raccoglitore rosa
L’iniziativa è stata accolta da tutte le parti con favore e soddisfazione, ma anche con una polemica: infatti, è stato scelto il rosa per colorare la scritta, il logo e lo sfondo del raccoglitore e le bustine delle figurine. Una decisione che ricalca gli stereotipi che associano il rosa al femminile, tanto più in confronto con l’album Calciatori 2024-2025 che sfoggia una maschia ed energetica copertina nera e gialla.
Intanto l’album è introvabile, e i prezzi salgono
Polemiche a parte, c’è soprattutto una domanda che potrebbe sorgere spontanea: ma qualcuno questo album lo comprerà? Ebbene, nonostante da molti il calcio sia considerato come roba da maschi, oggi come oggi l’album è esaurito on line e scarseggia nelle edicole. Non solo, ma si è già scatenata la caccia alle figurine più rare, e c’è già chi sta rivendendo l’album completo su eBay a 119,9 euro. Per la cronaca, si tratta di un prezzo allineato alla controparte maschile che però ha 721 figurine. Anche lo starter pack, che comprende l’album vuoto e 4 pacchetti da 5 figurine, messo in vendita dalla Panini a 4,5 euro ma ora introvabile, viene rivenduto tra i 17,99 e i 19,99 euro.
Insomma, il mercato del collezionismo non ha fatto distinzioni di genere.
Il problema del professionismo femminile
I collezionisti e gli appassionati dunque avranno il loro daffare, ma per il calcio in rosa questo è un momento storico, perché contribuisce alla lotta per l’affermazione del professionismo femminile. Le calciatrici infatti sono diventate professioniste al pari (più o meno) dei colleghi uomini da poco, dal campionato 2022/23, e per la Serie A.
La cosa non è banale, perché solo con questo passaggio le atlete possono avere contributi previdenziali, versamenti Irpef e tutele in caso di maternità o di infortunio. Insomma, solo così è possibile farne una professione invece di rimanere limitati al dilettantismo.
Fino alla stagione 2022/23 infatti le calciatrici potevano stipulare accordi della durata massima di 12 mesi, quindi con minori garanzie, e con un tetto ingaggi di 30.658 euro lordi a stagione. Nel 2022, Assocalciatori e Figc hanno fissato il salario minimo a 26mila euro lordi all’anno, sulla base delle cifre di partenza per la Serie C maschile.
La novità ha avuto però delle conseguenze, in particolare un aumento del 60% dei costi dei club rispetto al pre-professionismo, costi che non sono sempre rientrati nonostante l’aumento dei ricavi commerciali (+50%), di quelli dei diritti televisivi (+40%) e i contributi federali. C’era perciò bisogno di un aiuto e per questo era stato istituito il fondo per il professionismo e per lo sport femminile.
Ma nell’ultima legge di bilancio i fondi per il professionismo femminile sono stati completamente azzerati, dagli 11 milioni di euro inizialmente previsti. Una decisione che ha fatto infuriare Carolina Morace, allenatrice di calcio ed ex calciatrice italiana, che a dicembre 2024 scriveva su Instagram: “La maggioranza di destra ha bocciato l’emendamento per rifinanziare il fondo per lo sport professionistico femminile, ma ciò che manca davvero è la visione. Ad accedervi in precedenza era stata la sola FIGC, ma in tre anni non è stato fatto nulla per rendere il calcio femminile sostenibile: nessuna strategia su sponsor, diritti tv e pubblico negli stadi”.
Non si può tacere d’altronde che il calcio maschile, come altri sport, genera molti più guadagni, grazie soprattutto a investimenti e sponsor. Un livello che per il calcio femminile è impensabile raggiungere, almeno in tempi brevi e senza una strategia che coinvolga diversi attori, compresa la politica. Uno dei nodi fondamentali infatti è che investitori e sponsor, e spesso anche i tifosi, considerano il calcio femminile inferiore a quello maschile. Un pregiudizio condiviso con gli altri sport e diffuso anche fuori dall’Italia.
Ma senza strategie efficaci per incentivare la visibilità dello sport femminile alla pari della controparte maschile, il settore non diventerà mai sostenibile.
Gravina: “riconoscibilità è un elemento chiave per la crescita”
Un tema riconosciuto e sottolineato anche da Gravina, presidente della FIGC, che, durante la presentazione del nuovo album, ha affermato: “È una giornata bellissima per l’intero movimento calcistico italiano, perché posiziona il calcio giocato dalle ragazze in una percezione diversa e migliore rispetto a soli sei anni fa”.
“La Federazione sta investendo tanto in questo settore (professionismo, aumento delle tesserate, processo di autonomia verso una Lega indipendente, ecc…), ma questi investimenti devono camminare di pari passo con l’aumento della visibilità e l’accordo con Panini va in questa direzione. D’altronde la riconoscibilità è un elemento chiave per la crescita e l’espansione di qualsiasi settore, soprattutto quando si punta a nuovi modelli di riferimento”, ha concluso.
L’album Panini ‘Calciatrici’ può sembrare una piccola cosa, ma in realtà rientra pienamente in questo solco: da una parte sancisce il riconoscimento della crescita del calcio femminile, dall’altro contribuisce a renderlo popolare e a dargli pari dignità rispetto al classico sport maschile.