“Tutti a bordo”, l’inclusione in barca: Aipd Roma salpa con La Nave di Carta
- 15/03/2024
- Popolazione
Parte dal Lazio una nuova iniziativa di inclusione e socialità. Otto giovani con sindrome di Down tra i 20 e i 30 anni salperanno da Fiumara a bordo di Briseide con il progetto “Tutti a bordo!”. L’iniziativa, che coniuga sport, disabilità e attività sociali, nasce da due associazioni del territorio nazionale che si occupano da decenni di queste tematiche: Aipd, Associazione Italiana Persone con sindrome di Down – Roma e La Nave di Carta, associazione di vela solidale.
“Tutti a bordo!” vedrà i ragazzi impegnati il prossimo weekend, 16 e 17 marzo, nell’imparare i fondamentali della navigazione a vela, a lavorare in equipaggio in un’avventura alla scoperta del mare e della marineria. Dopo il corso base di vela fatto a bordo di Briseide sotto la guida di Gabriele Mazzoleni, istruttore della Nave di Carta e comandante dell’imbarcazione, gli otto giovani affronteranno una navigazione nell’Alto Tirreno a bordo della goletta Oloferne, ammiraglia dell’associazione.
“Abbiamo fatto molto in questi anni per garantire alle persone con sindrome di Down i loro diritti: salute, istruzione, lavoro, autonomia, sport – ci ha spiegato Daniele Caldarelli Presidente di Aipd Roma -. Il progetto “Tutti a bordo!” rappresenta perfettamente il nostro impegno, per accompagnare la crescita personale e sociale, promuovere l’autonomia possibile per ognuno e contribuire insieme alla costruzione di una società sempre più aperta e inclusiva. Ringrazio “La Nave di Carta” per averci voluto in questa nuova avventura. Le sfide che abbiamo davanti per sconfiggere gli stereotipi sono ancora molte. Essere insieme fa la vera differenza”.
Aipd Roma rientra nella rete delle associazioni con cui collabora la Nave di Carta, realtà che si occupa di promozione sociale per la diffusione della cultura del mare e della navigazione come strumento educativo e di inclusione sociale. Fondata nel 1998 ha la sede operativa a Fezzano, La Spezia, dove è ormeggiata la goletta Oloferne, l’ammiraglia della flotta associativa composta da imbarcazioni messe a disposizione dai soci. La Nave di Carta è socio fondatore dell’Unione Italiana Vela Solidale e con Aipd Pisa ha già in passato realizzato progetti con ragazzi, adolescenti e bambini con sindrome di down.
“Tutti a bordo” vedrà i giovani destreggiarsi nel mare di Roma, prima, e nel golfo della Spezia, dopo, per apprendere abilità tecniche e avvicinarsi con più consapevolezza all’elemento acqua.
“L’obiettivo di questo progetto è quello di misurarsi, attraverso l’esperienza della vita in mare, con le proprie abilità e i propri limiti – ha concluso il direttore di Aipd Roma Vincenzo Fanelli -. “Un’ulteriore occasione per sconfiggere gli stereotipi che circondano ancora oggi le persone con sindrome di Down, mostrando i loro volti e i loro talenti. Siamo certi che questa esperienza arricchirà tutti i partecipanti: per ritrovarsi e per superare le difficoltà della vita, ma soprattutto per imparare a essere equipaggio, in mare e a terra”.
Inclusione a bordo
“Con questo progetto sviluppato dalla nostra sezione romana in collaborazione con Aipd Roma, prosegue un percorso iniziato molti anni fa con associazioni che si occupano di persone con sindrome di Down e in particolare con la sezione pisana di Aipd – ci ha spiegato Marco Tibiletti, presidente della Nave di Carta e comandante della goletta Oloferne -. In questi anni abbiamo visto che la vita a bordo, la condivisione dell’esperienza di navigare insieme, il lavoro comune, l’avventura in mare sono strumenti potenti nei percorsi di sviluppo delle autonomie e delle abilità sociali per persone che hanno disabilità”.
Nave di Carta da anni collabora con Aipd Pisa con progetti basati sul concetto che l’inclusione la raggiungi quando fai con gli altri e non per gli altri. Ad esempio, nelle attività di navigazione del Progetto Isi, Istruzione Sport Inclusione. Facile Così! (capofila Aipd Pisa, durata tre anni), hanno navigato insieme adolescenti con e senza sindrome di Down.
“Posso garantire che non ho visto molte differenze tra i ragazzi: tutti pronti a scansare i lavori meno gratificanti, tutti a brontolare perché l’uso del cellulare a bordo è consentito solo un’ora al giorno, tutti felici quando si fanno le gare di tuffi o di sup, tutti sempre pronti a far tardi la sera – ha continuato divertito Tibiletti -. Abbiamo fatto navigare bambini, adolescenti, adulti e persino anziani con sD e abbiamo toccato con mano gli effetti del cambiamento di approccio alla disabilità di questi ultimi decenni: l’autonomia delle persone adulte, o anziane, sono decisamente minori di quelle che hanno i bambini, gli adolescenti e i giovani che hanno potuto crescere in ambienti che li hanno stimolati, spinti ad acquisire autonomia. Negli ultimi anni abbiamo avuto a bordo molti bambini di famiglie straniere che arrivano da Paesi dove la sD o altre forme di disabilità sono vissute come uno stigma, qualcosa da nascondere. Molto è stato fatto, ma molto c’è ancora da fare”.
Nel progetto Tutti a bordo! la didattica velica sarà facilitata: frasi brevi, supporti visivi, tanta pratica e la gestione del tempo differenziata rispetto al solito. Ci sarà anche un laboratorio in veleria per capire come si costruiscono le vele. A bordo insieme ai ragazzi di Aipd Roma si alterneranno volontari della Nave di Carta. Il progetto Tutti a bordo! è il secondo tassello del rapporto tra Nave di Carta e Aipd per percorsi di persone con sindrome di Down che vogliono avvicinarsi allo sport della vela e al mondo del mare.
La sindrome di Down
La sindrome di Down, detta anche Trisomia 21, è caratterizzata dalla presenza di un cromosoma in più – tre invece di due – nella coppia cromosomica n. 21 all’interno delle cellule. Attualmente, in Italia, 1 bambino su 1200 nasce con sD. Lo sviluppo del bambino con sD avviene con un certo ritardo, ma secondo le stesse tappe degli altri bambini: cammineranno, inizieranno a parlare, a correre, a giocare. La maggior parte delle persone con sD può raggiungere un buon livello di autonomia personale: aver cura di sé, cucinare, uscire e fare acquisti da soli. Fanno sport, frequentano gli amici, vanno a scuola e possono imparare a leggere e scrivere. Grazie allo sviluppo della medicina e alle maggiori cure la durata della loro vita si è molto allungata così che si può ora parlare di un’aspettativa di vita di 62 anni, destinata a crescere ulteriormente in futuro. Si stima che oggi vivano in Italia circa 38.000 persone con sD, di cui il 61% con più di 25 anni.
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