Alle Paralimpiadi di Parigi 2024 la prima atleta transessuale
- 19/08/2024
- Mondo
Nel panorama sportivo internazionale, ogni tanto emerge una figura capace di trascendere i confini tradizionali, portando con sé una ventata di cambiamento e innovazione. Valentina Petrillo è indubbiamente una di queste figure. La sua partecipazione alla XVII edizione dei Giochi Paralimpici 2024 a Parigi, dal 28 agosto all’8 settembre, non solo rappresenta un trionfo personale ma segna un punto di svolta per l’inclusione nelle competizioni internazionali. Specializzata nei 200 metri e nei 400 metri, Valentina gareggerà nella classe sportiva T12, riservata agli atleti con disabilità visiva, e la sua storia è una testimonianza di resilienza e autenticità.
Una trasformazione personale e sportiva
Valentina Petrillo è nata il 2 ottobre 1973 a Napoli, nella provincia di Campania. La sua passione per l’atletica è emersa precocemente, ispirata dall’epica performance di Pietro Mennea nei 200 metri alle Olimpiadi di Mosca nel 1980. “Mi sono innamorata dell’atletica vedendo l’impresa di Mennea e ho deciso che avrei seguito questa strada”, racconta Valentina, un’affermazione che riflette il suo impegno e dedizione per lo sport. Tuttavia, la sua carriera non è stata priva di sfide. Valentina ha inizialmente gareggiato nell’atletica olimpica nella categoria maschile, ma ha presto riconosciuto di non potersi identificare con il proprio sesso di nascita.
Nel 2018, Valentina ha preso una decisione cruciale: ha scelto di vivere come donna, realizzando finalmente la propria identità di genere. “Come uomo non mi riconoscevo, non ero felice e fingevo. Ho deciso di diventare Valentina, quella che mi sentivo di essere”, spiega. Questa transizione ha avuto un impatto profondo sulla sua vita e sulla sua carriera sportiva, ma non ha fermato la sua determinazione. Colpita dalla sindrome di Stargardt, una condizione che limita la vista a 1/50esimo di visus, Valentina ha continuato a eccellere nello sport, conquistando due medaglie ai Campionati Mondiali al suo esordio nel 2021. Questo debutto internazionale ha messo in luce il suo carattere tenace e la sua capacità di superare le avversità.
Un simbolo di resilienza e inclusione
La partecipazione di Valentina ai Giochi Paralimpici di Parigi rappresenta un evento di grande significato. Non è solo una celebrazione delle sue straordinarie capacità atletiche, ma anche un passo significativo verso l’inclusione e l’uguaglianza nel mondo dello sport. “La vita è un dono, dobbiamo onorarla e sfruttare al massimo tutte le possibilità che abbiamo. Soprattutto, nessuno può toglierci il diritto di sognare”, afferma Valentina, un messaggio che risuona fortemente con il suo percorso personale e la sua visione della vita.
La convocazione ai Giochi Paralimpici di Parigi è per Valentina un traguardo che continua a sorprendere. “Fatico ancora a crederci e resto con i piedi di piombo perché già la partecipazione a Tokyo era sfumata per un soffio”, confessa. Nonostante le sfide e le incertezze, Valentina si prepara a vivere questo momento con grande entusiasmo e determinazione. Per lei, i Giochi Paralimpici non sono solo un’opportunità di competere, ma anche un’occasione per celebrare il proprio viaggio e ispirare altri a seguire i propri sogni, indipendentemente dalle barriere personali o sociali.
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