New York, tradire sarà legale: arriva il disegno di legge. Ma in Italia?
“Di esserti fedele sempre…”. Così cita la nota formula matrimoniale. Formula che rappresenta una promessa d’amore e che nel corso della storia della monogamia ha vacillato più volte mettendo in crisi legislatori e poteri giuridici nelle condizioni di cambiare persino le leggi. E mentre c’è chi si chiede se amare una sola persona tutta la vita sia possibile, c’è chi ne ama più di una o capisce che i sentimenti possono cambiare e trasformarsi nel corso degli anni. La sincerità richiede coraggio. Virtù che non tutti hanno e che spesso porta a compiere atti che infrangono quella promessa fatta sull’altare.
È per questo motivo che tradire il proprio coniuge potrebbe non essere più un reato nello Stato di New York. Dopo quasi 120 anni dall’introduzione nei testi giuridici della definizione di adulterio, un disegno di legge potrebbe cambiare le sorti di traditori e amanti. Secondo quanto si apprende dai media oltreoceano, infatti, il deputato Charles Lavine, che ha presentato la proposta di cancellazione, ha affermato che avere un reato del genere significa non stare al passo con la società moderna. Il disegno di legge di New York volto ad abrogare il divieto è già stato approvato dall’Assemblea e si prevede che presto passerà al Senato prima di poter essere trasferito all’ufficio del governatore per la firma definitiva.
Definizione del reato
Il reato è definito dal codice statale quando una persona ha “rapporti sessuali con un’altra persona nel momento in cui ha un coniuge vivente, o è l’altra persona ad averne uno”. L’ultimo ad aver subito una condanna è stato nel 2010. Si trattava di una donna che venne sorpresa in un atto sessuale in un parco pubblico con un uomo che non era il marito.
“Non serve come deterrente – ha affermato il deputato al quotidiano Politico riguardo l’esistenza del reato –. È una celebrazione del concetto che qualcuno ha della propria moralità”. A spiegare la situazione attuale del reato di adulterio a New York è la professoressa di Storia Carol Faulkner, docente alla Syracuse University che studia l’America del XIX secolo e che al Wall Street Journal ha affermato: “Leggi di questo tipo sono in vigore in pochi stati e vengono applicate raramente. Il reato risale ad un periodo in cui l’adulterio era tra gli unici modi per ottenere il divorzio. Nello Stato di New York, quando una coppia decideva di divorziare presentava una denuncia per tradimento”.
Una ricostruzione storica
Il primo tentativo dell’abolizione di tale reato nella grande Mela risale agli anni Sessanta, quando una commissione legislativa cercò di eliminare le leggi arcaiche e modernizzare il Codice penale. Nello specifico, quello di adulterio è considerato, però, un reato di Serie B: gli imputati non subiscono un processo, ma è un giudice a determinare condanna e sentenza. Dal 1907 sino ad oggi, la legge è stata applicata poco più di una decina di volte.
È l’archivio storico del New York Times a riportare alcuni dei casi di cronaca più rilevanti. Patrick H. Hirsch risulterebbe il primo della lista. Si trattava di un imprenditore del parco divertimenti Dreamland a Coney Island che aveva lasciato la moglie per vivere con l’amante Ruby Yeargin. Elizabeth, sua moglie, ingaggiò un investigatore privato che rintracciò l’uomo e lo fece arrestare.
E in Italia?
Per molti non sarà una sorpresa, ma sondaggi e studi riportano che l’Italia sia tra i Paesi con il più alto tasso di tradimenti. Dalla Lombardia, sul podio, sino al Trentino Alto-Adige in cui si tradisce meno, la popolazione del Belpaese è incline alle “scappatelle” amorose, con oltre la metà degli intervistati che afferma di aver tradito almeno una volta il proprio partner. È una fortuna, quindi, che nella nostra Nazione non sia più un reato l’adulterio. Ma non è sempre stato così. Due sentenze della Cassazione hanno abolito il reato di adulterio (tradimento della donna verso l’uomo) e il reato di concubinato (tradimento dell’uomo verso la donna), emanate rispettivamente nel 1968 e nel 1969.
Fino ad allora, il partner che tradiva rischiava da multe elevate fino alla galera. Il Codice Penale prevedeva addirittura che il tradimento della moglie era punibile a prescindere dalla durata della relazione extraconiugale, mentre per gli uomini, la punizione avveniva solo se l’uomo avesse ospitato l’amante sotto il tetto familiare o in altri luoghi. La Corte Costituzionale fece riferimento proprio a questa differenza per indicare giudicare inadeguata l’esistenza di un reato del genere nelle nostre leggi.
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