Chi è KJ, il primo neonato al mondo curato con editing genetico
- 16/05/2025
- Mondo
I primi mesi di vita in ospedale. Una malattia rara e incurabile. La necessità di un trapianto di fegato per un piccolo organismo che non funziona. La storia di KJ è quella del primo neonato al mondo curato con editing genetico e che ha lasciato una speranza a tanti genitori con neonati affetti da malattie rare.
Nello specifico, il corpicino di KJ non era in grado di scomporre i sottoprodotti del metabolismo proteico nel fegato, causando un accumulo tossico di ammoniaca. La sua condizione, un grave deficit di carbamil-fosfato sintetasi 1 (Cps1), è stata scoperta poco dopo la nascita.
Nonostante il rischio elevato, KJ è diventato il primo paziente al mondo trattato con successo con una terapia di editing genetico Crispr su misura negli Stati Uniti. Oggi cresce e sta bene. Il suo caso è stato dettagliato in uno studio pubblicato dal New England Journal of Medicine e presentato al congresso annuale dell’American Society of Gene & Cell Therapy a New Orleans. Gli esperti definiscono questa svolta “storica”. Ma capiamo come funziona.
La complessità della malattia
Il trattamento che KJ ha avuto è un trattamento personalizzato frutto del lavoro di anni da parte di un team del Children’s Hospital of Philadelphia (Chop) e della Penn Medicine. La patologia per cui è stato utilizzato può causare gravi danni al cervello e al fegato.
Prima della terapia, KJ ha seguito una dieta ipoproteica molto restrittiva, necessaria fino a quando un paziente con questa malattia raggiunge l’età adatta per un trapianto di fegato. Tuttavia, il rischio di insufficienza d’organo durante l’attesa è elevato, poiché fattori di stress come infezioni, traumi o disidratazione possono peggiorare rapidamente la situazione. Livelli elevati di ammoniaca possono causare coma, edema cerebrale e danni neurologici permanenti.
Così, lo scorso febbraio, KJ ha ricevuto la prima dose della terapia personalizzata, tra i 6 e i 7 mesi di età.
Il ruolo della ricerca scientifica
La professoressa Rebecca Ahrens-Nicklas, direttrice del Gene Therapy for Inherited Metabolic Disorders Frontier Program presso l’ospedale pediatrico, ha spiegato che questo successo è il risultato di anni di progressi nel campo dell’editing genetico e della collaborazione tra ricercatori e medici.
Le forbici molecolari Crispr sono strumenti incredibilmente precisi per correggere varianti patogene del genoma umano. Tuttavia, la loro complessità ha finora limitato l’applicazione alle malattie più comuni, come anemia falciforme e beta talassemia, per le quali esistono già terapie approvate dalla Food and Drug Administration statunitense.
La sfida delle malattie rare
La fattibilità di creare terapie di editing genetico personalizzate è stata esplorata da Ahrens-Nicklas e Kiran Musunuru, membri del Somatic Cell Genome Editing Consortium, finanziato dai National Institutes of Health (Nih). Hanno deciso di concentrarsi sui disturbi del ciclo dell’urea, in cui l’assenza di un enzima epatico porta all’accumulo di ammoniaca a livelli tossici. Dopo anni di ricerca preclinica, i due ricercatori hanno progettato una terapia di editing genetico specifica per la mutazione di KJ.
In sei mesi, il team ha sviluppato una terapia basata sulla somministrazione di nanoparticelle lipidiche nel fegato per correggere l’enzima difettoso. A febbraio 2025, KJ ha ricevuto la prima infusione della terapia sperimentale, con successive dosi di follow-up a marzo e aprile. Secondo lo studio pubblicato sul Nejm, il trattamento è stato somministrato senza gravi effetti collaterali.
Attualmente, i pazienti con deficit di Cps1 vengono trattati con un trapianto di fegato, ma devono essere clinicamente stabili e abbastanza grandi per affrontare la procedura. Durante l’attesa, i rischi sono elevatissimi. I ricercatori sapevano che trovare nuovi metodi di trattamento per i pazienti troppo giovani o troppo piccoli per un trapianto avrebbe potuto cambiare radicalmente le loro vite.
I primi risultati promettenti
Nei mesi successivi, KJ ha mostrato progressi, riuscendo a tollerare un maggiore apporto proteico e riducendo la necessità di farmaci. Ha anche superato alcune malattie infantili senza accumulare ammoniaca nel corpo. Tuttavia, gli esperti sottolineano che saranno necessari controlli a lungo termine per valutare pienamente i benefici della terapia.
La sua famiglia, finalmente, ha potuto tirare un sospiro di sollievo: “Siamo emozionati di poter stare insieme a casa, che KJ possa stare con i suoi fratelli”, ha raccontato il papà, Kyle Muldoon.
“Faremmo qualsiasi cosa per i nostri figli”, ha raccontato la mamma di KJ, Nicole Muldoon. “Volevamo capire come supportarlo e portarlo al punto in cui potesse fare tutto ciò che un bambino normale fa. Quando i medici ci hanno proposto la terapia, abbiamo deciso di fidarci, sperando che potesse aiutare non solo lui, ma anche altre famiglie.”
Joni L. Rutter, direttore del National Center for Advancing Translational Sciences dei Nih, conclude sottolineando il potenziale rivoluzionario dell’editing genetico. “Questa tecnologia promette una nuova era della medicina di precisione per centinaia di malattie rare, offrendo terapie rapide e personalizzate che possono cambiare la vita quando il tempismo è cruciale.”