L’Egitto raggiunge i 105 milioni di abitanti, al-Sisi si affida al modello cinese
- 08/09/2023
- Mondo
L’Italia utilizza risorse economiche per incentivare le nascite, l’Egitto darà soldi alle donne per rallentare le nascite. Secondo i media del posto, il governo presieduto da al-Sisi dà alle donne sposate di età compresa tra i 21 e i 45 anni con due figli o meno un incentivo annuale di 1.000 sterline egiziane (circa 30 euro). Approssimativamente, un pasto per una persona in un ristorante locale costa tra le 100 e le 160 sterline egiziane.
L’iniziativa rientra nell’ambito del progetto nazionale per lo Sviluppo della famiglia egiziana lanciata dal presidente Abdel Fattah al-Sisi, è stata siglata tra il ministero delle Finanze e il ministero della Pianificazione e dello Sviluppo economico e presentata dal governo come un ulteriore sforzo delle autorità per controllare la crescita della popolazione.
Impossibile non notare l’analogia con la politica di programmazione cinese che limitava a uno il massimo numero dei figli consentiti per donna: “I cinesi hanno assunto questa decisione nel 1968 e per abbandonarla ufficialmente nel 2015, permettendo a tutte le coppie sposate di avere un secondo figlio. Questa politica ha funzionato”, ha dichiarato al-Sisi.
Per questo, già dal 2018 il governo egiziano ha lanciato la campagna “Due bastano”, con riferimento al massimo numero dei figli da avere per evitare conseguenze disastrose. La strategia punta a ottenere risultati soprattutto nelle zone rurali anche abbassando di molto il prezzo dei contraccettivi. Qui la natalità è ancora più alta della media nazionale, sia per motivi tradizionali sia perché servono braccia per il lavoro nei campi.
“La sfida più difficile è cambiare il modo di pensare della gente. Se non controlliamo la crescita della popolazione nessuno potrà usufruire dei benefici dello sviluppo”, ha spiegato la coordinatrice della campagna Randa Fares.
“La nostra strategia è duplice: in primo luogo, fornire incentivi finanziari alle donne egiziane per frenare la crescita della popolazione, e in secondo luogo, garantire che ogni donna e ogni bambino riceva un pacchetto completo di servizi sanitari, educativi ed economici per promuovere la crescita e la dignità umana”, ha dichiarato la ministra della Pianificazione e dello sviluppo economico Hala El-Said.
I numeri della demografia in Egitto
Nel 2022, la popolazione egiziana ha raggiunto quota 105 milioni di persone. Da questo dato partono le riflessioni di al-Sisi durante la Conferenza mondiale su demografia, salute e sviluppo che si tiene in questi giorni a El Cairo.
Il presidente egiziano ha definito quello demografico come uno dei problemi “più pericolosi” per il Paese. In effetti, la popolazione egiziana cresce di 1 milione ogni 6 mesi, un ritmo insostenibile per l’economia dello Stato africano.
Il tema non riguarda solo l’Egitto ma tutto il continente: “nei prossimi anni raggiungeremo 1,6 miliardi di persone in Africa, […] nonostante le grandi risorse di cui dispone, il continente africano non sarà in grado di soddisfare le esigenze della popolazione”, ha spiegato al-Sisi.
Secondo un rapporto della Banca mondiale, la riduzione del tasso di fertilità dell’Egitto da 2,9 nascite per donna a 2,1 comporterebbe un aumento cumulativo del prodotto interno lordo tra il 2020 e il 2030 di circa 569 miliardi di sterline egiziane (18,37 miliardi di dollari) e risparmi nei settori sanitario, abitativo e dell’istruzione pari a circa 26 miliardi di sterline egiziane (circa 840 milioni di dollari).
Da segnalare che il tasso di fecondità è diminuito rispetto al 2020, quando, secondo i dati Onu, era pari 3,5 figli per donna. Il rapporto era diminuito da 5,2 a 3 figli per donna durante gli anni Novanta e Duemila per poi aumentare di nuovo a partire dalle cosiddette “primavere arabe” del 2011.
Per una crescita regolata “avremmo bisogno di 400mila nascite ogni anno, mentre l’Egitto ne ha registrate quasi 2,2 milioni nel 2022”, ha chiosato il presidente egiziano.
In totale disaccordo con la politica scelta dal presidente, il ministro della sanità e della popolazione, Khaled Abdel Ghaffar, che durante il convegno aveva detto: “Avere figli è una libertà totale”, prima di essere contraddetto da al-Sisi: “Non sono d’accordo con la tua idea che avere figli sia una questione di libertà totale. Lasciare la loro libertà a persone che potenzialmente non conoscono la portata della sfida? Alla fine, sarà tutta la società e lo stato egiziano a pagarne il prezzo. Dobbiamo organizzare questa libertà altrimenti si creerà una catastrofe”.
I problemi collegati alla demografia in Egitto
Oltre al numero, il problema della popolazione egiziana è soprattutto la sua distribuzione. Il 95% della popolazione vive infatti in circa il 4% del territorio nazionale, in particolare ai due lati del Nilo. Per questo cresce la paura che presto il Nilo non sarà più in grado di rispondere alle esigenze di una popolazione in costante crescita.
L’insostenibile densità demografica delle grandi città, in particolare della capitale El Cairo che ha superato i 20 milioni di abitanti, provoca disagi nella vita di tutti i giorni:
- Inquinamento fuori controllo;
- Traffico ingestibile;
- Carenza di case;
- Carenza di risorse;
- Alta disoccupazione
Il tutto in un’area messa a dura prova dal cambiamento climatico che, insieme alla crescita demografica, potrebbe creare un mix letale.
Il piano di al-Sisi per l’immigrazione
Al-Sisi ha messo sul tavolo anche la questione migratoria, presentandola come una delle strade da percorrere per contrastare il rischio demografico: “Per Belgrado regolamentare la migrazione può rappresentare una grande opportunità. I migranti potrebbero essere utilizzati come manodopera per l’economia di questi Paesi”, ha spiegato cinicamente il presidente egiziano riferendosi ai Paesi che, come l’Italia, sono minacciati dal problema opposto: l’inverno demografico.
A marzo scorso, il Ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha incontrato il presidente nell’ambito del dialogo ministeriale mediterraneo sulla crisi alimentare iniziato il 3 dicembre 2022. Il titolare della Farnesina ha riferito di aver discusso della “questione migratoria” sulla quale il presidente egiziano avrebbe promesso un rinnovato impegno per fermare l’immigrazione irregolare.
D’altronde una collaborazione tra Italia ed Egitto appare necessaria dato che nel 2022 quasi 1 clandestino su 4 è fuggito dal Paese di al-Sisi, una quota in netto aumento rispetto agli ultimi anni.
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