Lavoratori sempre più anziani
- 07/08/2023
- Mondo
Entro la fine di questo decennio circa 150 milioni di posti di lavoro in tutto il mondo saranno occupati da lavoratori di età pari o superiore a 55 anni. Lo rileva una ricerca di Bain & Company, secondo la quale, nonostante il numero crescente di lavoratori esperti nella forza lavoro, poche aziende stanno investendo nella formazione o nel miglioramento delle loro competenze.
Lo studio globale della società di consulenza prevede che entro il 2031 i lavoratori di età pari o superiore a 55 anni costituiranno oltre il 25% della forza lavoro nei paesi del G7: una tendenza, quindi, più pronunciata nei paesi ad alto reddito. In Giappone, ad esempio, i lavoratori di età pari o superiore a 55 anni si avvicineranno al 40% della forza lavoro entro la fine del decennio. In Italia e Germania, il numero è di circa il 30%.
Questo cambiamento si sta verificando anche nei paesi a basso e medio reddito. La popolazione cinese di individui di età pari o superiore a 65 anni è destinata a raddoppiare entro il 2050, e la percentuale di lavoratori di età superiore ai 55 anni in Brasile sta salendo fino a raggiungere la metà degli anni dell’adolescenza.
Aumenta l’età pensionabile
Secondo il rapporto, con l’invecchiamento della popolazione, la vita lavorativa si sta allungando. Inoltre, un minor numero di giovani sta entrando nella forza lavoro, e la tendenza a lungo termine verso il pensionamento anticipato si sta lentamente invertendo. Il 41% dei lavoratori americani ora si aspetta di lavorare oltre i 65 anni, trent’anni fa era il 12%.
Il Regno Unito ha aumentato l’età pensionabile da 60 anni per le donne e 65 per gli uomini, spingendo entrambi fino a 66 anni, con un piano per salire ulteriormente nel tempo. In Giappone, il governo ha lottato per portare l’età pensionabile ufficiale da 60 a 61 anni, lasciando molte aziende a risolvere il problema licenziando i lavoratori a 60 anni e riassumendoli con nuovi contratti, spesso a salari ridotti.
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Cosa vogliono i lavoratori più anziani
Bain & Company ha intervistato 40mila lavoratori in 19 paesi su cosa li motiva ad andare al lavoro e cosa li aiuta a prosperare quando ci arrivano. La ricerca mostra che man mano che i lavoratori invecchiano, le loro priorità si evolvono. Il lavoratore medio di età superiore ai 60 anni è più concentrato a svolgere un lavoro interessante in un lavoro in cui ha autonomia e flessibilità. Molti si concentrano sulla padronanza del proprio mestiere, mentre altri si sentono ricompensati vedendo che le loro azioni hanno un impatto sociale positivo.
La ricerca mostra anche che ai lavoratori più anziani viene offerta formazione meno spesso rispetto ai loro colleghi più giovani.
Tuttavia, per la società di consulenza “con il giusto kit di strumenti, i lavoratori anziani possono aiutare i datori di lavoro a superare le lacune di talento e creare posti di lavoro di alta qualità che trasformino le competenze e l’esperienza dei lavoratori anziani in un vantaggio competitivo. Le aziende che investono nel reclutamento, nel mantenimento, nella riqualificazione e nel rispetto dei punti di forza di questo gruppo si prepareranno per il successo man mano che i dati demografici della forza lavoro continuano a cambiare”.
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