Golpe in Niger, lo Stato con la più alta fertilità al mondo
- 31/07/2023
- Mondo
Il golpe in Niger che ha deposto il presidente Mohamed Bazoum, democraticamente eletto due anni prima, non è un’eccezione nella regione: dal 2020 nel Sahel ci sono stati ben 7 colpi di stato riusciti. La situazione sociodemografica è fuori controllo e amplifica l’instabilità politica della zona.
Nel complesso l’Africa è per distacco il continente in cui i golpe militari sono più frequenti: degli ultimi 16 realizzati nel mondo dal 2017, solo uno è avvenuto fuori dal continente africano (Myanmar nel 2021).
Qual è il contesto sociodemografico del Niger?
Nell’ultimo censimento, datato 2021, il Niger aveva una popolazione di 25,25 milioni di persone, segnando una crescita esponenziale rispetto al 2011 quando vi erano poco meno di 16 milioni di persone. E il dato del 2021 sarà pesantemente aggiornato dal momento che, come riporta il Population Reference Bureau (Prb), tra il 2020 e il 2050 la popolazione del Niger aumenterà di quasi il 175% e registra il più alto tasso di fertilità al mondo con una media di 7,1 figli per donna.
In Niger, quasi il 20% della popolazione totale (circa 5 milioni di abitanti) è nella fascia di età tra 0 e 9 anni. Circa il 49% della popolazione è di età inferiore a 15 anni e il 2,7% oltre i 65 anni e soprattutto rurale con solo il 21% che vive nelle aree urbane. Da un punto di vista geopolitico la demografia del Niger rappresenta una garanzia di futuro.
Alla prosperità demografica non corrisponde quella economica e si aggiunge l’instabilità politica e culturale, con oltre 10 gruppi etnici diversi che popolano il Paese.
Durante una conferenza che si è tenuta a inizio anno a Niamey, capitale del Niger, è emerso che la violenza nella regione del Lago Ciad, che abbraccia Niger, Nigeria, Camerun e Ciad, ha costretto circa 3 milioni di persone a lasciare le loro case. La povertà flagella la popolazione provocando grandi flussi migratori. Nel dicembre 2022 il Niger ospitava più di 300.000 rifugiati, principalmente dalla Nigeria, e 376.000 persone erano registrate come sfollati interni, secondo l’Unhcr. Diverse comunità di questa regione non sanno se rivedranno le proprie case.
In un ospedale di Aguié, a 70 km da Maradi, la terza città più grande del Niger, i medici hanno affermato che il numero di bambini ricoverati per malnutrizione lo scorso anno è aumentato del 25% superando i 2.300. Nonostante la maggior parte di loro siano stati curati con successo, spiega Save the Children, ben 175 hanno perso la vita.
Già a inizio anno Moussa Boubacar, capo della medicina per il distretto di Aguié, temeva che i numeri nel 2023 sarebbero peggiorati dopo un altro raccolto deludente, inondazioni improvvise, un aumento dei prezzi dei fertilizzanti che è stato collegato alla guerra in Ucraina e un incremento del tasso di natalità. Una situazione sempre più insostenibile con 30 milioni di bambini sotto i cinque anni nei 15 Paesi più colpiti dalla crisi alimentare e nutrizionale – di cui il Niger fa parte – che soffrono di malnutrizione acuta. 8 milioni di questi sono gravemente deperiti, la forma più visibile e mortale di denutrizione, secondo le Nazioni Unite, che sottolineano la necessità di progressi più rapidi per affrontare la malnutrizione acuta tra i bambini.
La guerra in Ucraina ha peggiorato una situazione già critica. Secondo i commercianti del mercato principale di Maradi i prezzi hanno subito un incremento del 50-75% nel corso del 2022, in particolare i prodotti di base importati come olio da cucina, riso e zucchero.
Golpe in Niger e la posizione della Russia
Russia e Cina sono da tempo approdate in Africa con lo scopo di fare incetta delle sue risorse naturali, consapevoli del ruolo del continente negli assetti internazionali economici e militari. La propaganda russa e lo storico sentimento antifrancese della popolazione del Niger alimentano il colpo di Stato in Niger. Le forze golpiste individuano nella Russia un punto di riferimento migliore dell’occidente come dimostra l’esplicito appoggio a Putin con i cartelli fuori dall’ambasciata francese. La Russia vuole preservare gli effetti del golpe e portare dalla sua parte quello che è – o forse era – l’ultimo presidio occidentale in Sahel.
Il 27-28 luglio scorsi si è tenuto a San Pietroburgo il Forum economico e umanitario Russia-Africa, un’occasione che Putin non si è fatto sfuggire. Il tema più caldo del summit multilaterale è stato l’accesso ai cereali euroasiatici per le nazioni africane più povere. Putin punta sulle difficoltà socioeconomiche del territorio e prova a instaurare la “diplomazia alimentare”.
Nel pieno del golpe in Niger, la Russia ha promesso di regalare mais e frumento in sostituzione di quello ucraino, forte dell’abbondante raccolta del 2022 e delle ottime aspettative per la produzione agricola di quest’anno.
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