Bryan Johnson e il protocollo Blueprint: nel documentario Netflix ‘Don’t Die’ il (costoso) segreto per vivere più a lungo
Don’t die. Non morire. In una società che rifiuta l’invecchiamento e dove la morte è un tabù, questo imperativo potrebbe diventare reale in un futuro non troppo lontano. Ma rimanendo all’oggi, è anche il titolo di un documentario Netxflix uscito il primo gennaio, incentrato sui tentativi del tech guru Bryan Johnson (miliardario) di ringiovanire, allungare la longevità il più possibile e alla fine sconfiggere la triste Mietitrice.
Per farlo, investe ogni anno 2 milioni di dollari (è miliardario, appunto) in una routine per la longevità che lui stesso ha messo a punto insieme a un team di medici e scienziati e che dovrebbe consentire a lui, 47 enne, di tornare ad avere il corpo di un 18enne.
Chi è Bryan Johnson?
Bryan Johnson è noto principalmente per aver fondato Braintree, una società tecnologica specializzata in soluzioni di pagamento digitale, acquistata da PayPal nel 2013 per 800 milioni di dollari. Dopo aver raggiunto un successo economico considerevole, Johnson si è accorto che non era felice a causa dello stress e i ritmi di lavoro che in sostanza, spiega anche nel documentario, non lo facevano vivere. Ha così deciso di dedicarsi a progetti che combinano scienza e tecnologia per invertire la freccia del tempo, almeno quello biologico.
Il documentario “Don’t Die”
Il documentario ‘Don’t Die’ racconta proprio la trasformazione di Johnson e approfondisce le implicazioni sociali ed etiche della sua ricerca. Attraverso interviste, esperimenti e analisi, il film racconta l’intenzione – o meglio il chiodo fisso – del miliardario di spingere i confini del possibile e raggiungere una longevità radicale.
Uno dei momenti più interessanti è la sua discussione sui potenziali impatti globali delle tecnologie per il prolungamento della vita. Johnson sostiene che la conoscenza ottenuta attraverso il protocollo e la dieta Blueprint potrebbe essere utilizzata per migliorare la salute di miliardi di individui.
Ma il suo protocollo è ovviamente elitario e irrealizzabile per la maggior parte delle persone, considerando i costi elevati e la complessità delle tecnologie utilizzate. E per questo motivo molti hanno criticato Johnson. Altri hanno posto questioni etiche sul biohacking (il tentativo di ‘riprogrammare’ corpo e mente attraverso la scienza e diverse pratiche, in modo da migliorare la longevità e le prestazioni fisiche e mentali) sostenendo che le risorse investite in queste ricerche potrebbero essere utilizzate per affrontare problemi sanitari più immediati e globali. E ciò senza considerare le implicazioni etiche e pratiche del raggiungere una longevità smisurata o addirittura del non morire mai.
Ma in cosa consiste questa miracolosa (forse) routine, che a noi poveri mortali sembra del tutto folle, sia per i costi sia per l’estrema rigidità? È presto detto.
Il protocollo BluePrint: la giornata-tipo e la dieta
L’innovativo, diciamo così, protocollo, che si chiama BluePrint, prevede in sintesi una dieta vegana di 2250 calorie assunte nell’arco di sei ore, 1 ora al giorno di ginnastica, 111 integratori, una routine del sonno molto rigida, trasfusioni di sangue, monitoraggi e test continui dei vari parametri corporei. Ma andiamo a scoprire nel dettaglio questo protocollo, se vi venisse voglia di seguirlo.
Appena alzato, Johnson procede con la colazione: all’inizio pensava di farla bevendo alcol, ma poi ha smesso perché si è reso conto che erano troppe calorie inutili. Perciò ha cominciato a bere un succo spremuto a freddo che chiama il “gigante verde”, insieme a 54 pillole. La sua posizione è molto chiara: “Ogni caloria deve lottare per la sua vita“, ha spiegato al podcast ‘The Diary of a CEO’, aggiungendo: “Non c’è una sola caloria in tutto il mio protocollo di vita che esista per qualsiasi motivo diverso dal servire un obiettivo nel corpo”. Johnson ha anche detto che mangia circa 31 kg di verdure al mese.
Dopodiché si allena per un’ora, poi mangia un pasto ‘super vegetariano’ a base di broccoli, cavolfiori, zenzero, semi di canapa, cioccolato fondente, arricchito da un cucchiaio di olio extra vergine di oliva (ne ha addirittura tre a disposizione ogni giorno). Quanto al cioccolato, deve essere “fondente, non olandese, testato per i metalli pesanti e con un alto numero di polifenoli”, ha detto Johnson al New York Post.
Ma il guru si tratta bene, ed ecco dunque che a metà mattina si concede un dessert, il ‘budino di nocciole’: un mix di noci di macadamia, noci, semi di lino, succo di melograno, cioccolato e frutti di bosco. E un’ora dopo, consuma il suo terzo e ultimo pasto delle 24 ore. Alle 11 in pratica smette di mangiare, se ne riparla la mattina dopo. Qualche nutrizionista avrebbe forse da ridire, ma evidentemente non quello presente tra gli oltre 30 medici ed esperti che seguono Johnson.
Ad ogni modo, a fine giornata gli integratori ingurgitati sono 111, un cocktail che dovrebbe riportare i suoi organi – tra cui cervello, fegato, reni, pene e retto – ma anche denti e pelle, a funzionare come da adolescente.
Johnson ha anche una sua routine notturna: prima di andare a dormire, indossa occhiali che bloccano la luce blu (questo è in effetti un dispositivo normalmente in vendita, anche se è ancora da capire quanto serva realmente). E poi, mentre dorme, è collegato a una macchina che conta il numero di erezioni notturne.
Monitoraggi continui e radiazioni in eccesso
Il protocollo BluePrint stabilisce infatti il monitoraggio costante dei parametri corporei, tra cui peso, indice di massa corporea, grasso corporeo, livelli di glucosio nel sangue, frequenza cardiaca e qualsiasi cosa i moderni dispositivi ‘wearable’ consentano di misurare. Previsti anche continui esami medici quali ecografie, risonanze magnetiche (quindi incamerando quantitativi di radiazioni inutili che bene bene non fanno), colonscopie ed esami del sangue.
Ciliegina sulla torta (di cioccolato olandese e macadamia, ovviamente), il protocollo prevedeva delle trasfusioni dal figlio diciottenne, che ha donato il sangue a Johnson mentre lo stesso Johnson lo donava al padre settantenne. Un triplo scambio di sangue tra generazioni che però non sembrerebbe aver dato risultati tali da far continuare su questa strada. C’è da dire che, se non altro, si tratta di un passo avanti rispetto alla folle idea di Erzsébet Báthory, la contessa ungherese vissuta a fine 1500 la quale, anch’essa ossessionata dal mito dell’eterna giovinezza, uccise centinaia di giovani per fare il bagno nel loro sangue e così non invecchiare mai.
Even my Face ID is confused. I’m transitioning… pic.twitter.com/6AU5mtU5j6
— Bryan Johnson /dd (@bryan_johnson) April 9, 2024
BluePrint tra ‘scienza’ e marketing
A questo punto la domanda sorge spontanea: questi 2 milioni di dollari all’anno, sono ben spesi? Insomma, BluePrint funziona o no?
Johnson, che si definisce “esploratore delle nuove frontiere dell’essere umano”, è arrivato alla routine per la longevità dopo un decennio di depressione cronica e scarso controllo sulla propria vita; tutti fattori, si è reso conto, che avevano influito negativamente a 360 gradi sul suo benessere. Quindi bisognava reagire, e lui lo ha fatto a modo suo.
Ora, se dovessimo giudicare dalle foto, onestamente rimarremmo un po’ perplessi. Ma il punto centrale del protocollo è che si basa su dati e misurazioni, quindi su un approccio di tipo ‘scientifico’, almeno in teoria, e non solo su una semplice dieta o un programma di attività fisica. Occorre perciò guardare i numeri.
Qualcuno ha provato a replicare il metodo, ovviamente adattandolo alle proprie possibilità. Come riporta il New York Post, il 23enne Andrew Boyd ha testato BluePrint per 75 giorni. Ebbene, dopo un mese e mezzo il ragazzo ha sostenuto che la sua età biologica fosse scesa a 19,2 anni. Dal canto suo, anche Johnson sostiene che funzioni: tra le altre cose, dice che 100 marcatori risulterebbero più bassi rispetto all’età che si possiede e che mediamente in 500 giorni si possa ringiovanire di 12 anni.
Quello che, presumiamo, funziona molto bene è il business sorto attorno a tutto ciò (non dimentichiamo che Johnson è un imprenditore, diventato milionario intorno ai 30 anni quando ha venduto la sua società di elaborazione dei pagamenti Braintree Payment Solutions a eBay per 800 milioni di dollari). Sul suo sito, Johnson vende infatti vari prodotti, dall’olio al cacao, dagli integratori al merchandising (magliette, felpe) fino a uno ‘starter kit’ in arrivo per chi volesse cimentarsi nell’operazione giovinezza. A prezzi calmierati, si spera.
In ogni caso, costi a parte, BluePrint sembra davvero molto faticoso da seguire, anche considerando le probabili ripercussioni sociali di un regime così particolare e rigido. Forse è meglio guardare ai consigli più accessibili e di maggior buon senso di Gwyneth Paltrow, la quale recentemente si è espressa su come invecchiare in salute.
Ma siamo evidentemente su piani diversi (ringiovanire uno, invecchiare bene l’altra), mentre Jonhson sta spostando l’asticella ancora più in là. Dice sul suo X: “Death is now our only foe”, ovvero ‘La morte è ora la nostra unica nemica’. E come tale va sconfitta: ‘Don’t die’. ‘Non morire’, è il suo pacato invito, ed è anche il titolo di un suo libro in cui presenta le strategie sociali e filosofiche necessarie per gabbare la Nera Signora, sia individualmente che come specie.
Probabilmente, la nuova frontiera e il nuovo imperativo della società della performance.