Due ore al giorno e niente insegnanti, a scuola arriva l’Intelligenza artificiale che ci spiega (anche) come vivere
Intelligenza artificiale invece che insegnanti in carne e ossa. La scuola potrebbe dire addio alle classiche lezioni frontali per passare a un apprendimento fluido, personalizzato e digitale, proprio come i tempi in cui viviamo. Magari non avverrà in tempi brevi, ma la rivoluzione potrebbe essere cominciata. Pionieri dell’innovazione sono gli Stati Uniti, dove l’Arizona ha approvato un’iniziativa quasi estrema, che mette al centro lo studente come soggetto attivo coinvolto a 360 gradi. E questo grazie all’intelligenza artificiale, che gestirà interamente il programma educativo, tutto on line.
Una scuola interamente gestita dall’Ai: due ore al giorno di lezione
Il progetto si chiama Unbound Academy e sarà organizzato secondo piattaforme adattive, capaci di personalizzare il percorso formativo in base al ritmo, alle abilità, ai progressi e allo stile di apprendimento di ogni ragazzo, secondo un sistema tipo videogioco, in cui la difficoltà aumenta man mano che si risolvono i ‘quadri’ più facili e che si acquisiscono competenze. In tal modo, sembra, l’istruzione accademica viene condensata in una finestra di due ore di lezione al giorno.
E questa non è l’unica novità: oltre alle materie tradizionali, l’Ai insegnerà attraverso laboratori pomeridiani anche le competenze per la vita, ovvero le ‘Life Skills’, per ottenere un’istruzione che viene definita ‘olistica’, spesso trascurata nei contesti educativi convenzionali.
L’Ai insegna anche come vivere
Ma quali sono queste competenze imprescindibili per un abitante del XXI secolo? Eccole, secondo gli ideatori di Unbound Academy:
• alfabetizzazione finanziaria: ovvero i fondamenti della gestione del denaro, del budget e degli investimenti, dunque le competenze essenziali per prendere decisioni sui soldi informate e gestire le risorse in modo efficace
• parlare in pubblico: ovvero la fiducia e le capacità comunicative avanzate necessarie per articolare le proprie idee e interagire attivamente con un pubblico diversificato
• definizione degli obiettivi: ovvero come stabilire traguardi specifici, misurabili, realizzabili, pertinenti, con scadenze precise (il classico SMART), ma anche come sviluppare strategie per il superamento degli ostacoli e mantenere la motivazione
• grinta e resilienza: ovvero la perseveranza e l’adattabilità necessarie per affrontare le difficoltà che si presentano nella vita e nel mondo reale
• pensiero critico: ovvero la capacità di pensare in modo indipendente, di valutare gli argomenti e di usare internet in modo più consapevole e innovativo
• risoluzione creativa dei problemi: ovvero come usare costantemente creatività e ragionamento logico per elaborare e attuare soluzioni efficaci a problemi reali, migliorando la capacità di innovare e adattarsi ad ambienti dinamici
D’altronde la nuova proposta scolastica che è alla base della sperimentazione approvata in Arizona nasce dall’idea di affrontare alcune sfide legate all’istruzione, dall’inefficiente uso delle risorse alla scarsa motivazione degli studenti fino alla necessità di avere un apprendimento personalizzato e strutturato non più solo sulla memorizzazione dei concetti ma sulle competenze creative e critiche sempre più necessarie nel mondo complesso di oggi.
Tutti aspetti dove l’Ai può essere un valido alleato. L’obiettivo dell’intero progetto infatti è che l’Ai migliori, piuttosto che sostituire, il giudizio umano.
Gli insegnanti in carne e ossa diventano ‘guide’
Ma allora in tutto ciò dove finiscono gli insegnanti? In realtà il docente in carne e ossa non sparisce del tutto ma si trasforma in ‘guida’, in sostanza diventa un coach, un mentore, una specie di ‘allenatore’. Il suo scopo diventa quello di fornire un supporto su misura, di promuovere connessioni profonde e di incoraggiare gli studenti a 360 gradi, assicurando che ognuno raggiunga la padronanza delle materie fondamentali.
Il team ‘analogico’ perciò monitorerà i ragazzi e interverrà se necessario in modo mirato e individuale: le guide sono addestrate a lavorare a stretto contatto con l’intelligenza artificiale e dovranno offrire indicazioni e feedback ai ragazzi per aiutarli a superare le sfide nella consapevolezza di essere sostenuti. Gli studenti diventano così autonomi, responsabilizzati e fiduciosi in se stessi.
Un progetto destinato a far discutere
Il progetto ovviamente è destinato a far discutere, essendo una completa rivoluzione rispetto alle lezioni e ai programmi tradizionali. Una delle critiche più immediate è che l’Unbound Academy, in larghissima parte online, possa limitare lo sviluppo delle abilità sociali. Per gli ideatori però la cosa è scongiurata dai laboratori e dalle attività pomeridiane di community building, che sono parte integrante del curriculum.
Quanto alle poche ore dedicate all’istruzione accademica, secondo l’azienda che ha messo in piedi il progetto l’Ai massimizza il tempo dedicato con sessioni di apprendimento intensive e orientate alla qualità, facendo sì che gli studenti imparino di più in meno tempo.
Allo stesso modo, secondo gli ideatori, non c’è un problema legato al tanto tempo trascorso davanti allo schermo e a un elevato uso della tecnologia: il modello è progettato per utilizzarla in modo mirato, concentrandosi sull’apprendimento attivo piuttosto che su quello passivo. La tecnologia diventa così uno strumento che i ragazzi usano per crescere e non viene più vista come un ‘frutto proibito’. Inoltre, i laboratori pomeridiani e le attività extrascolastiche compenserebbero la parte on line.
Insomma, l’Unbound Academy sembra pronta a mandare in pensione la cara vecchia lavagna, i gessetti e i banchi in fila sostituendoli con algoritmi e schermi luminosi che promettono di far imparare in due ore ciò che prima richiedeva un’intera giornata. Ma la merenda per la ricreazione, almeno per ora, va portata ancora da casa.