Orientamento sessuale, opinioni politiche e etnia: come si diffonde l’odio online
- 02/08/2024
- Giovani
Quasi la metà dei giovani che usa internet dichiara di trovare online messaggi d’odio, ostili e degradanti. I dati Eurostat forniscono uno spaccato di una società che deve combattere contro l’hate speach, cioè quell’insieme di pratiche che portano a messaggi d’odio, atti di bullismo verbale e molestie, spesso diffusi anche tramite bot informatici.
Solo in 12 Paesi Ue sui 23 dei quali ci sono dati disponibili sono state registrate quote superiori al 50% di questo fenomeno. Circa il 49% della popolazione dell’Ue di età compresa tra i 16 e i 29 anni ha dichiarato di aver visto questo comportamento a danni di gruppi di persone o singoli individui.
Odio online: dove e perché
L’Estonia ha riportato la quota più alta con il 69%, seguita da vicino da Danimarca e Finlandia (entrambe al 68%). Le quote più basse sono state registrate in Croazia (24%), Romania (27%) e Bulgaria (31%).
La categoria “opinioni politiche o sociali” ha registrato la quota più alta nell’Ue tra gli utenti di Internet di età compresa tra 16 e 29 anni, con il 35%, per quanto riguarda il motivo per cui ritenevano che gruppi di persone o individui fossero presi di mira da messaggi ostili o degradanti online. Questa categoria era la più grande in Estonia (con il 60%), seguita da Finlandia (56%) e Danimarca (49%).
Il secondo tasso più alto nell’UE è stato registrato per la categoria “orientamento sessuale (identità LGBTIQ)” con il 32%. Questo gruppo ha avuto la quota più alta in Estonia (46%), Slovacchia e Portogallo (entrambi 44%).
La categoria “origine razziale o etnica” ha avuto il terzo tasso più alto, pari al 30%. I tassi più elevati per questa categoria sono stati registrati nei Paesi Bassi e in Portogallo (entrambi al 45%) e in Estonia (44%).
Religione, sesso e disabilità sono le altre cause che conducono a messaggi di odio diffusi in rete.
Nonostante non siano presenti dati italiani, ma il Governo ha attuato una campagna che si colloca nell’ambito del progetto di ricerca europeo “Innovative Monitoring Systems and Prevention Policies of Online Hate Speech” – IMSyPP, iscritto nel Programma della Commissione Europea – Direzione Generale Giustizia e Consumatori – inteso a contribuire allo sviluppo di principi come l’uguaglianza e i diritti delle persone, per contrastare la diffusione del linguaggio d’odio in rete.
L’impegno Ue
La Commissione Europea ha adottato diverse strategie per costruire un’Unione di Uguaglianza, tra cui la strategia per la parità di genere 2020-2025, il piano d’azione antirazzismo dell’UE 2020-2025, la Strategia per i diritti delle persone con disabilità 2021-2030, e la strategia dell’UE sui diritti dell’infanzia.
Gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite mirano a promuovere la prosperità proteggendo il pianeta. Il quinto Goal mira a raggiungere l’uguaglianza di genere, mentre il decimo mira a ridurre le disuguaglianze all’interno e tra i paesi.
Le statistiche dell’UE sull’uguaglianza e la non discriminazione rientrano nei lavori espressi dai principi dei trattai dell’UE e delle politiche in materia di uguaglianza. Queste statistiche aiutano a identificare le disparità e a riconoscere le aree in cui gruppi specifici potrebbero trovarsi in svantaggio.
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