La natura aumenta il benessere mentale dei bambini: lo studio
- 20/08/2024
- Giovani
Respirare all’aria aperta. Giocare in un parco verde. Correre, passeggiare o solo viversi la natura circostante: quanti benefici si possono avere? Secondo una recente ricerca condotta dall’Università di Glasgow, i bambini che trascorrono più tempo in ambienti naturali godono di una salute mentale significativamente migliore rispetto ai loro coetanei che non lo fanno.
Lo studio innovativo, pubblicato sulla rivista Environment International, ha utilizzato tecnologie avanzate come il tracciamento tramite GPS e l’uso di accelerometri per misurare con precisione il tempo trascorso dai bambini nella natura e l’intensità delle loro attività fisiche. Ecco cos’è emerso.
Lo studio
La metodologia impiegata dai ricercatori ha permesso di superare i limiti degli studi precedenti, che spesso si basavano su stime indirette, come la disponibilità di spazi verdi nelle vicinanze della casa o le opinioni dei genitori.
Il campione dello studio ha coinvolto un gruppo rappresentativo di bambini di età compresa tra i 6 e i 12 anni, di diverse fasce socioeconomiche, che hanno partecipato con il consenso informato dei genitori.
Per una settimana, i ricercatori hanno monitorato il tempo effettivamente trascorso dai bambini in ambienti naturali, distinguendo tra attività fisicamente intense (come il gioco sportivo) e attività più leggere e sedentarie (come passeggiare o rilassarsi all’aperto). La salute mentale dei partecipanti è stata valutata attraverso questionari standardizzati, utilizzati per misurare vari aspetti del benessere psicologico.
I risultati
I risultati dello studio sono significativi: i bambini che trascorrevano almeno 60 minuti al giorno in ambienti naturali mostravano un rischio inferiore del 50% di sviluppare problemi di salute mentale rispetto a quelli che passavano meno tempo nella natura.
Questi benefici si sono rivelati particolarmente pronunciati tra i bambini provenienti da famiglie a basso reddito, con miglioramenti evidenti nel comportamento e nelle abilità sociali. Inoltre, è emerso che il tipo di attività svolta nella natura, sia essa intensa o leggera, non influiva in modo significativo sui benefici ottenuti.
La dottoressa Fiona Caryl, ricercatrice principale dell’Università di Glasgow, ha affermato: “I nostri risultati suggeriscono che incoraggiare i bambini a trascorrere più tempo nella natura potrebbe essere un modo semplice ma efficace per supportare la loro salute mentale. Fondamentalmente, i bambini svantaggiati sembrano trarre maggiori benefici dal tempo trascorso nella natura rispetto ai loro coetanei avvantaggiati”.
Il professor Rich Mitchell, autore senior, ha affermato: “Questo fornisce prove convincenti del ruolo della natura nel ridurre i divari nella salute mentale tra bambini con redditi più alti e più bassi. Suggerisce che gli ambienti naturali potrebbero essere “equigenici”, ovvero possono ridurre le disuguaglianze beneficiando in modo sproporzionato coloro che provengono da contesti meno abbienti”.
Il coautore Dr. Paul McCrorie ha aggiunto: “Gli ambienti naturali possono proteggere i bambini meno avvantaggiati da maggiori fattori di stress psicosociali e ambientali. Aumentano anche le opportunità di migliorare la connessione sociale attraverso attività come gli sport di squadra”.
Questo studio, “L’uso di ambienti naturali è associato a una riduzione delle disuguaglianze nel benessere mentale dei bambini: un’analisi trasversale utilizzando dati del sistema di posizionamento globale (GPS)”, è stato sostenuto dal Medical Research Council (MRC) e dall’ufficio del capo scienziato del governo scozzese.
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