I giardini scolastici fanno bene ai bambini. Ma al Sud sono troppo pochi
- 04/10/2023
- Giovani
Spazi verdi e giardini scolastici fanno bene ai bambini, ma in Italia la loro diffusione non è omogenea, con le regioni del Sud particolarmente indietro. Ecco un dato che racchiude la situazione: se nel Meridione sono 5,3 i mq di verde disponibili per ogni minore, a Nord sono esattamente il doppio: 10,6 mq. Ma perché questo dovrebbe essere un problema?
Negli ultimi anni si è iniziato a riconoscere e a parlare della rilevanza del verde urbano, sia in generale sia nelle scuole. Alberi, parchi, aiuole, prati svolgono un ruolo, fondamentale ma finora sottovalutato, nel migliorare la qualità della vita, il benessere e la crescita degli individui. La loro funzione infatti non è semplicemente decorativa, ma anche sociale, ricreativa ed educativa, oltre a rappresentare un ottimo modo, specialmente nei centri urbani, per contrastare il caldo e l’inquinamento.
L’Unicef sottolinea che vivere in città può avere un impatto negativo sullo sviluppo dei giovani, a partire dalla prima infanzia fino all’adolescenza e oltre. Non solo, ma le città sono spesso associate a una maggiore incidenza di problemi di salute mentale rispetto alle aree rurali. Introdurre il ‘verde urbano’ è un ottimo modo per mitigare questi effetti.
La funzione dei giardini scolastici
Il verde nelle scuole può declinarsi in giardini, orti, laboratori, ma anche in siepi ornamentali, prati, verande, pergole, padiglioni, terrazze, corti e cortili e così via, e svolge una funzione importantissima sotto i più diversi aspetti sia didattici, sia educativi a 360 gradi. I giardini scolastici infatti:
• sono luogo di incontro e quindi di socialità
• favoriscono le occasioni di gioco
• consentono di fare di esperienze concrete, radicate letteralmente nella terra
• permettono moltissime attività trasversali alle varie materie, ad esempio attraverso l’uso di mezzi audiovisivi, del disegno o della parola, o lo studio delle scienze
• educano all’importanza dell’ambiente e della sua tutela
• responsabilizzano i giovani
• insegnano la pianificazione, la variabilità degli eventi e come agire di conseguenza
• hanno come risultato non un voto astratto ma un prodotto concreto, frutto del lavoro del bambino o ragazzo
• portano a un miglior rendimento scolastico degli studenti migliorando la concentrazione e riducendo lo stress
• incentivano il movimento fisico, aiutando a ridurre sovrappeso ed obesità
• promuovono l’adozione di stili di vita sani
• danno accesso alla natura a prescindere dalle condizioni socioeconomiche del minore
• se coinvolgono i familiari, aiutano a creare un senso di comunità
• sono un collegamento tra interno ed esterno
Il giardino scolastico, spiega Mario Gennari, professore all’Università degli Studi di Genova, è dunque un ‘soggetto pedagogico’, cioè uno spazio dinamico, governato da variabili come la stagionalità che lo rendono attivo e consentono una molteplicità di modi di rapportarsi con esso.
Le linee guida del Miur
A fine 2022 il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha realizzato delle Linee guida “per la progettazione degli ambienti di apprendimento legati alla didattica” sfruttando l’occasione del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) che prevede la costruzione di nuove scuole con uno stanziamento che supera il miliardo di euro. Il documento, dal titolo ‘ Futura. Progettare, costruire e abitare la scuola ’, sottolinea tra i suoi dieci punti proprio l’importanza di una ‘scuola fra dentro e fuori’. In particolare evidenzia il valore educativo che deriva dall’uscire da un qualsiasi spazio coperto per andare verso il ‘fuori’ e dunque di far dialogare l’interno con l’esterno in modo costante e fluido. Un’esigenza ancora più forte in seguito alla pandemia, che, tra le altre cose, ha avuto anche un forte impatto sulla salute e il benessere mentale dei più giovani .
L’offerta di giardini scolastici in Italia
Assodato che i giardini scolastici hanno molteplici virtù, come è messa l’Italia quanto a offerta? Come abbiamo accennato, ci sono grosse differenze nella disponibilità di spazi verdi nelle scuole delle varie aree della penisola, differenze che ricalcano gli storici divari tra Nord e Sud. Secondo l’elaborazione effettuata su dati Istat da openpolis con l’impresa sociale Con i Bambini, a livello nazionale la media è di 7,9 mq di giardini scolastici a disposizione per minore nei capoluoghi di provincia. Si tratta di una sintesi che ‘cela’ grossi squilibri: se al Sud sono 5,3 i mq disponibili a testa, a Nord sono precisamente il doppio: 10,6 mq.
Nel dettaglio:
• Nord-Est: 12,5 mq per minore
• Nord-Ovest: 9,1 mq per minore
• Centro: 6,7 mq per minore
• Isole: 6 mq per minore
• Sud continentale: 4,9 mq per minore
In questo contesto fa eccezione la Liguria, regione settentrionale che con 2,3 mq per minore si colloca sotto la media nazionale: Genova registra 1,2 mq disponibili per giovane e Imperia 1,3 mq.
A livello di capoluoghi, la vetta del podio spetta a Verona, dove ogni minore ha a disposizione 26,5 mq di giardini scolastici, mentre all’estremo opposto troviamo una situazione completamente diversa con Messina, Trapani e Trani: città dove il verde a disposizione nelle scuole è meno di 1 mq per giovane, rispettivamente 0,6 mq, 0,8 mq e 0,9 mq.
Anche Carbonia, Como e Brescia nel 2021 hanno buoni risultati, con rispettivamente 21,4, 20,5 e 20,2 mq per minore.
In conclusione, è importante sottolineare che, se i giardini scolastici apportano un ampio ventaglio di benefici, la loro scarsità di conseguenza penalizza i bambini che non ne possono usufruire, determinando e alimentando differenze e diseguaglianze anche in termini di opportunità educative.
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