Giovani, motore del mercato immobiliare: possono permettersi solo una casa su cinque
- 24/04/2024
- Giovani
I giovani possono permettersi, quando sono una coppia e quando il prezzo cala, solo una casa su cinque. Questa è la fotografia realizzata dallo studio di Wikicasa, realtà proptech attiva nel settore immobiliare, che ha analizzato 10 principali città italiane. Nonostante siano quelle con il maggior numero di giovani, queste città si dimostrano le più dinamiche in termini di andamento dei prezzi. La popolazione tra i 20 e i 34 anni è quella che riscontra maggiore difficoltà nell’acquisto immobiliare.
Di particolare criticità la situazione nella città di Milano, che performa addirittura peggio di Londra.
Analisi del mercato immobiliare
L’analisi di mercato realizzata da Wikicasa ha raccolto e distribuito dati immobiliari per la compravendita e la locazione di immobili, riguardo l’accessibilità al mercato immobiliare. Così ha rivelato come i giovani siano il motore del “mattone”, anche in Italia, ma con qualche difficoltà.
Guardando, infatti, ai dati degli ultimi 10 anni, popolazione di età compresa tra i 20 e i 34 anni è in aumento nelle “metropoli” nazionali e con loro aumentano i prezzi degli immobili
Le motivazioni dietro questa correlazione sono molteplici. La capacità di città come Milano e Bologna di attirare giovani studenti da ogni angolo d’Italia ha un impatto profondo sull’intero mercato immobiliare locale. I giovani che ambiscono a professioni remunerative e sono in cerca di occasioni, vedono l’acquisto della prima casa come una naturale conseguenza. Allo stesso tempo, una città con un’elevata percentuale di under 35 si contraddistingue per un florido mercato degli affitti, che incentiva la natura di acquisti immobiliari con finalità d’investimento, creando un circolo virtuoso di iper-valutazione degli asset immobiliari.
Tra possibilità e realtà
Se da un lato il mercato immobiliare necessita dei giovani, dall’altro le dinamiche sociali, unite a quelle del mercato immobiliare sono particolarmente spinose e complesse per questa fascia della popolazione. La mancata crescita dei salari ostacola notevolmente le possibilità di accantonare i risparmi imprescindibili per poter accedere a un mutuo, i cui tassi sono in continuo aumento. Il Bonus Mutui Under 36 ha portato una condizione di benessere momentaneo, subito accantonata dall’aumento dei tassi degli ultimi 2 anni. Se si considera che la capacità di spesa è rimasta pressoché identica, l’aumento delle rate del mutuo ha ridotto notevolmente le possibilità di acquisto attuali.
In sintesi, per una giovane coppia che desidera comprare casa con un mutuo agevolato a 30 anni per un importo pari al 100% del valore della casa, con una rata mensile che non superi un terzo del reddito netto, le possibilità di acquisto sono sempre più ristrette.
Confrontando l’importo totale del mutuo erogabile con i prezzi degli immobili, si evince come in molte delle principali città italiane, oggi sia praticamente impossibile completare l’acquisto di un trilocale. A Bologna e Roma, con qualche piccolo sacrificio ci si potrebbe permettere un bilocale, cosa praticamente impossibile invece a Milano e Firenze.
La situazione a Milano: “Peggio di Londra”
Mentre a Firenze, le ragioni vanno ricercate nella natura dello stock immobiliare cittadino, ricco di soluzioni di lusso dal valore inestimabile e storico che attirano le richieste di investitori stranieri, la situazione di Milano risulta essere più preoccupante. La città finisce infatti per attirare giovani che oggi non riescono a permettersi una casa anche a causa dell’elevatissima domanda di mercato.
I dati sull’accessibilità dello stock mostrano come nel capoluogo lombardo, una giovane coppia possa permettersi solo un immobile su 5 (20,15%) dell’intera offerta disponibile sul mercato locale. Un dato simile a quello di Bologna (22,14%), ma molto lontano da altre città del Nord come Torino e Genova, dove una coppia di giovani lavoratori potrebbe permettersi oltre il 40% degli immobili disponibili sul mercato (rispettivamente 43,82% e 67,86% dello stock totale).
Milano, come si evince dallo studio di Wikicasa, performa addirittura peggio di Londra, famosa per la difficoltà dei giovani di poter acquistare un appartamento. A Londra, infatti, una giovane coppia potrebbe permettersi poco più del 30% delle case oggi in vendita, nonostante un costo della vita molto più alto di Milano. Le ragioni dietro questa profonda differenza vanno ricercate nel processo di evoluzione della capitale britannica che, negli ultimi 20 anni, ha completato una rigenerazione delle periferie e dei sobborghi, oggi totalmente inglobati nella città, che ha reso appetibili zone della città a 20 chilometri dal centro. Che sia questa la soluzione anche per l’Italia?
Periferie rigenerate
“La grande sfida di Milano, così come di molte altre città italiane, sarà proprio questa – commenta Pietro Pellizzari, CEO di Wikicasa -. Se si considerasse l’offerta immobiliare nei comuni dell’hinterland a 20km di distanza dal centro di Milano, una giovane coppia sarebbe in grado di acquistare circa la metà degli immobili disponibili sul mercato. Riuscire a rendere le zone limitrofe sempre più appetibili per le fasce più giovani della popolazione, creando dei centri con servizi e infrastrutture adeguati, è l’imperativo per un mercato immobiliare sostenibile e adatto anche alle giovani generazioni”.
L’hinterland milanese, per quanto stia attraversando un profondo periodo di crescita, è oggi poco attrattivo per la stragrande maggioranza dei giovani in cerca di una casa a Milano. Ripopolare le periferie e attrarre coppie e giovani single in cerca di abitazione è la vera sfida del mercato immobiliare. Ma vivere nell’hinterland rende più difficili gli spostamenti e consente di accedere a un numero di servizi oggi insufficiente per questa fascia della popolazione, che al momento non è ancora disposta a considerare Milano un mero luogo di lavoro e di transito. Il lavoro da compiere dovrebbe considerare il sistema delle infrastrutture e dei trasporti coinvolto in un ri-orientamento dell’intero asset cittadino: obiettivo comune in Italia e tra i Paesi Ue, ma di difficile realizzazione.
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