Addio filtri bellezza di Meta, quali effetti per la salute mentale dei più giovani?
- 13/01/2025
- Giovani
Addio ai cosiddetti “filtri bellezza” di Instagram, che saranno dismessi da domani 14 gennaio. Più precisamente, a finire sarà l’era degli effetti creati dall’esterno: Mark Zuckerberg ha infatti annunciato l’eliminazione della piattaforma Meta Spark, che consentiva la creazione di filtri di terze parti. Da domani, su Instagram e Facebook resteranno disponibili solo i filtri (effetti) proprietari di Meta, mentre gli effetti sviluppati autonomamente da creatori Ar e aziende non saranno più utilizzabili.
L’azienda ha annunciato di voler concentrare le risorse su progetti più ambiziosi, come il metaverso e dispositivi di realtà aumentata indossabili. “Meta è ancora impegnata negli investimenti a lungo termine destinati a nuove piattaforme di calcolo che ci porteranno oltre le esperienze 2D attuali sui dispositivi mobili. Con la decisione di chiudere la piattaforma Meta Spark, stiamo anche spostando risorse verso la prossima generazione di esperienze, attraverso nuovi formati come gli occhiali”, specifica l’azienda di Mark Zuckerberg che in questi giorni ha anche annunciato la fine del programma di fact checking.
Meta abbandona i beauty filter sia per promuovere un utilizzo più consapevole dei social media, sia per utilizzare maggiori risorse finanziarie su altri settori, a partire dall’Ai.
La fine dei filtri: impatti sui creator e sul mercato
Meta Spark era stato lanciato nel 2017, quando la realtà aumentata iniziava a guadagnare popolarità come strumento di comunicazione e branding. La piattaforma ha permesso a creativi, brand e sviluppatori di realizzare filtri personalizzati per milioni di utenti, ma domani questo sistema cesserà di esistere. Nelle Faq di Meta Spark, l’azienda specifica che qualsiasi campagna che utilizzi i filtri di terze parti sarà impattata se dura oltre il 14 gennaio, anche se è stata lanciata prima di questa data.
Chi ci perderà di più?
- Creator indipendenti: Meta Spark ha rappresentato per molti artisti e tecnici digitali un’occasione di guadagno e visibilità. La possibilità di collaborare con brand e influencer globali ha permesso loro di entrare in un settore in rapida crescita. Con la chiusura della piattaforma, questa opportunità svanisce, riducendo la possibilità di monetizzare la creatività digitale;
- Aziende e brand: i filtri Ar sono diventati uno strumento fondamentale per il marketing. Hanno aiutato i brand a creare campagne interattive, ingaggiando direttamente gli utenti. La rimozione dei filtri indipendenti limita l’innovazione nel settore e riduce l’offerta di esperienze personalizzate per il consumatore;
- Utenti: per chi ama utilizzare i filtri sui social, la scelta di Meta potrebbe significare una riduzione nella varietà di contenuti disponibili, sebbene i filtri proprietari dell’azienda rimangano. Gli effetti sulla salute, come vedremo, potrebbero essere positivi anche se bisognerà valutare l’impatto dei nuovi strumenti spinti dall’azienda.
Quali filtri restano
Non tutti i filtri saranno disattivati. “Stiamo mantenendo solo gli effetti di prima parte, che sono costruiti e mantenuti da Meta. Poiché stiamo chiudendo Meta Spark Studio, Meta Spark Player e Meta Spark Hub, le terze parti non saranno più in grado di creare effetti”, si legge sul sito. Ma quali sono le differenze?
Filtri di prima parte:
- Proprietà e gestione: i filtri di prima parte sono sviluppati e mantenuti da Meta stessa. Questo significa che l’azienda ha il controllo totale su come vengono progettati, utilizzati e aggiornati;
- Integrazione: questi filtri sono progettati per integrarsi perfettamente con le piattaforme di Meta, come Facebook, Instagram e Messenger. Ciò consente un’esperienza utente più fluida e coerente;
- Sicurezza e privacy: essendo sotto il controllo diretto di Meta, i filtri di prima parte possono rispettare meglio le normative sulla privacy e garantire una maggiore sicurezza dei dati degli utenti.
Filtri di terze parti:
- Proprietà esterna: i filtri di terze parti sono creati da sviluppatori esterni o aziende che non sono direttamente collegati a Meta. Questo porta a una varietà di stili e funzionalità, ma anche a potenziali problemi di compatibilità;
- Controllo della qualità: poiché non sono gestiti direttamente da Meta, la qualità e la sicurezza dei filtri di terze parti possono variare. Ciò può comportare rischi per la privacy degli utenti e per l’integrità delle piattaforme.
Gli effetti dei filtri bellezza sui giovani
I filtri estetici, che modificano l’aspetto fisico rendendo la pelle perfetta o cambiando tratti somatici, hanno contribuito a un fenomeno noto come dismorfofobia corporea digitale.
Cosa dicono i dati?
- Una ricerca del Wall Street Journal ha mostrato che il 33% degli adolescenti che utilizza Instagram soffre di disagio legato all’immagine corporea, aggravato dall’uso massiccio di filtri estetici;
- Il 90% delle adolescenti intervistate dalla City University of London ha ammesso di modificare le proprie immagini per conformarsi a standard estetici irrealistici;
- Il Pew Research Center ha rilevato che il 59% degli adolescenti ha subito cyberbullismo, spesso alimentato dal confronto con immagini filtrate.
Secondo psicologi ed esperti, l’uso prolungato dei filtri può influire negativamente sull’autostima, portando a livelli più elevati di ansia e depressione. Sebbene la decisione di Meta non elimini completamente i filtri estetici, potrebbe ridurre la loro proliferazione incontrollata.
Un trend globale: da TikTok all’Unione Europea
Meta non è la prima piattaforma a intervenire sull’uso dei filtri. TikTok ha già introdotto restrizioni sull’accesso ai filtri di bellezza per i minori, riconoscendo i rischi che questi strumenti rappresentano per la salute mentale. La piattaforma cinese è monitorata a vario titolo dall’Unione Europea che, attraverso il Digital Services Act, ha avviato un monitoraggio delle piattaforme per valutare l’impatto delle tecnologie digitali sulla società, inclusi strumenti come i filtri Ar. Su TikTok, le restrizioni ai filtri saranno comunque meno rigide di quelle annunciate da Meta.
Meta e il futuro della realtà aumentata
Nonostante la chiusura di Meta Spark, l’azienda non abbandona la realtà aumentata. Al contrario, sta riorientando i propri investimenti verso progetti più ambiziosi, come i visori per realtà aumentata e virtuale e le lenti intelligenti. Secondo il comunicato ufficiale, Meta mira a sviluppare nuove forme di interazione sociale che vadano oltre i tradizionali strumenti bidimensionali.
Annunciando la fine dei filtri bellezza, la società ha ringraziato i creators per quanto fatto dal 2007 ad oggi: “Siamo profondamente grati alla comunità di creator, aziende e stakeholder che hanno esteso la portata dell’AR a centinaia di milioni di persone sulle piattaforme Meta”, si legge sul sito.
Sebbene l’eliminazione dei “filtri bellezza” sia una nota positiva per la salute mentale degli utenti, per alcuni osservatori la transizione annunciata da Meta rischia di escludere i piccoli creator e di centralizzare ulteriormente il controllo della tecnologia Ar, sottraendolo a una comunità creativa che l’ha alimentata fino ad oggi. Intanto Meta ha annunciato investimenti tra i 35 e i 40 miliardi di dollari per il potenziamento di strumenti di Ai, spingendo gli utenti verso soluzioni di realtà aumentata interamente realizzate dall’azienda.