Scuola, stop ai diplomifici: la riforma di Valditara parte dalla pagella elettronica
Un diploma in un anno, spesso in una scuola mai frequentata, con valutazioni difficilmente verificabili. È il modello dei diplomifici, una realtà ben nota e da anni al centro dell’attenzione del Ministero. Con il decreto-legge n. 45/2025, approvato in prima lettura al Senato, arriva ora una risposta normativa più netta e articolata, pensata per arginare un fenomeno che mina la credibilità dell’intero sistema scolastico.
Tra le misure chiave, si introduce un filtro più rigido per l’attivazione delle cosiddette classi terminali collaterali. In queste sezioni, tradizionalmente, si concentrano numerosi studenti esterni che si iscrivono solo all’ultimo anno, spesso cambiando indirizzo di studi, per sostenere l’esame di maturità. Il nuovo impianto normativo impone vincoli più precisi per evitare che queste iscrizioni “last minute” diventino il canale preferenziale per ottenere un diploma in modo irregolare.
Il decreto vieta anche una pratica diffusa tra gli studenti in cerca di scorciatoie: sostenere nello stesso anno due esami in istituti differenti, anche se appartenenti a indirizzi diversi. Una misura pensata per mettere ordine e impedire doppi percorsi paralleli, utilizzati talvolta per moltiplicare le possibilità di superamento degli esami o per giocare con le regole dell’accesso universitario.
Ad affiancare queste misure, un’azione di sistema: pagella elettronica, registro online e protocollo informatico diventano obbligatori in tutte le scuole, statali e paritarie. Lo scopo è rendere ogni passaggio del percorso scolastico tracciabile, consultabile e verificabile. La digitalizzazione, oltre a facilitare i controlli, contribuisce a costruire un quadro di maggiore trasparenza nei rapporti tra scuola, studenti e famiglie.
Così la scuola diventa verificabile
Lotta ai diplomifici, ma anche revisione delle procedure e introduzione di strumenti che permettano un controllo continuo e puntuale. Il cuore operativo del decreto 45/2025 è l’estensione obbligatoria delle piattaforme digitali a tutte le scuole. Si parte dalla pagella elettronica, che sostituisce quella cartacea, con accesso diretto per le famiglie e storico sempre consultabile. A seguire, il registro elettronico per documentare presenze, voti e attività didattiche quotidiane. Infine, il protocollo informatico, che digitalizza le comunicazioni formali, rendendole tracciabili.
L’obiettivo è eliminare margini di ambiguità nella gestione degli studenti. Non sarà più possibile dichiarare frequenze “di comodo” o ricostruire a posteriori un curriculum scolastico inesistente. Ogni dato sarà certificato, accessibile in rete, e soprattutto standardizzato a livello nazionale. Il Ministero potrà così incrociare le informazioni, rilevare anomalie e intervenire con maggiore tempestività.
Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha presentato le novità come parte di un impegno più ampio: “Con le misure approvate facciamo rispettare la legalità, stroncando il fenomeno dei diplomifici”. Il provvedimento, infatti, non si ferma alla dimensione repressiva, ma si inserisce in un disegno più ampio di rafforzamento della qualità e dell’equità dell’intero sistema.
Tra le misure previste, anche un aumento dei fondi per i libri di testo, destinati agli studenti provenienti da famiglie con maggiori difficoltà economiche. Il sostegno è pensato per rendere effettivo il diritto allo studio, senza discriminazioni legate al reddito. In parallelo, si proroga l’uso delle graduatorie comunali per le supplenze nelle scuole dell’infanzia paritarie, con l’obiettivo di garantire continuità didattica anche nei segmenti più delicati del sistema.
Dal reclutamento ai nidi
Il decreto 45/2025 si muove su più fronti, integrando interventi normativi, economici e organizzativi. Accanto alla stretta sui diplomifici, vengono introdotte riforme strutturali che toccano il reclutamento dei docenti, il potenziamento degli ITS Academy, la gestione dell’edilizia scolastica e lo sviluppo del sistema di asili nido.
Per quanto riguarda gli insegnanti, si completa la riforma delle modalità di assunzione, con l’estensione delle graduatorie agli idonei e la creazione di nuovi elenchi su base regionale. L’intento è velocizzare l’accesso al ruolo e valorizzare categorie finora escluse, come gli idonei del concorso straordinario 2020 o quelli per Educazione motoria. Importante anche l’estensione della Carta del Docente ai supplenti con incarico fino al 31 agosto, una misura che mira a riconoscere il contributo dei precari nella vita scolastica quotidiana.
Per i dirigenti scolastici, il decreto prevede due novità: un aumento del Fondo Unico Nazionale di 12 milioni di euro in due anni e una mobilità straordinaria regionale per l’anno scolastico 2025/2026, con la possibilità di coprire il 100% dei posti vacanti, salvaguardando comunque la quota riservata al concorso ordinario.
Un capitolo a parte è dedicato agli ITS Academy, con nuove misure per l’internazionalizzazione dei percorsi e l’equiparazione fiscale delle borse di studio a quelle universitarie. I titoli ottenuti all’estero saranno riconosciuti, e l’esperienza internazionale valorizzata, anche attraverso i 151 milioni di euro stanziati per il rafforzamento delle competenze trasversali e l’orientamento, compresi i progetti “4+2”.
Infine, per l’edilizia scolastica, il decreto introduce una serie di semplificazioni procedurali condivise con ANCI, come l’uso dei ribassi d’asta e l’accelerazione delle varianti. Il fondo straordinario viene aumentato di 20 milioni di euro in due anni. A completare il pacchetto, 820 milioni vengono destinati al Piano asili nido, per potenziare l’offerta nei Comuni con copertura sotto la media nazionale. Si prevede anche un milione di euro per la formazione dei docenti in materia di disagio giovanile e dipendenze.