Praia a Mare, coprifuoco per gli under 14: sindaco contro il vandalismo dei giovanissimi
- 31 Luglio 2025
- Giovani
Una decisione senza precedenti quella presa dal sindaco di Praia a Mare, Antonino De Lorenzo, che ha imposto il coprifuoco per gli under 14: dal 25 luglio, non possono più circolare da soli tra le 00:30 e le 7:00 del mattino. Il provvedimento nasce da una spirale di episodi che hanno rovinato le notti estive di residenti e turisti in questa perla del Tirreno cosentino: vandalismo, aggressioni tra adolescenti e l’uso improprio di monopattini elettrici da parte di minori hanno spinto l’amministrazione a questa misura drastica.
L’ordinanza comunale, valida fino al 30 settembre, prevede multe per gli under 14 che violano il coprifuoco, mentre alcuni cittadini si chiedono quali siano i limiti dell’autorità comunale e se sia davvero questa la strada per educare i giovani.
L’ordinanza del coprifuoco
L’apparato sanzionatorio dell’ordinanza prevede 100 euro di multa per i minori sorpresi in violazione del coprifuoco e 250 euro per genitori o tutori che non esercitano la dovuta vigilanza. In caso di recidiva, le sanzioni aumentano del 50% e può scattare l’esclusione dai futuri eventi pubblici organizzati dal Comune.
I controlli sono affidati alla Polizia locale e ai Carabinieri, supportati da vigilantes privati assunti appositamente per fronteggiare l’emergenza. Un dispiegamento di forze che testimonia la gravità percepita dalla situazione e la determinazione dell’amministrazione nel far rispettare le regole.
Ma cosa sta succedendo nel comune calabrese?
I motivi del provvedimento
In un solo weekend, tra il 18 e il 20 luglio, la Polizia municipale ha sequestrato diversi monopattini elettrici guidati illegalmente da ragazzini sotto i 14 anni, in violazione del Codice della strada che permette l’uso di questi veicoli solo a chi ha raggiunto o superato questa età. Ma il degrado non si è fermato alle infrazioni stradali e la situazione è precipitata quando alcuni gruppi di adolescenti hanno iniziato a mettere in atto comportamenti sempre più aggressivi.
L’episodio più grave ha visto un minore accerchiato e aggredito da un gruppo di coetanei mentre si trovava per strada durante le ore notturne, salvato solo grazie al tempestivo rifugio in un locale pubblico dove ha trovato protezione. “Sembra che per alcuni il divertimento sia diventato aggredire altri ragazzini o danneggiare le strutture balneari”, ha dichiarato a Open il sindaco De Lorenzo.
Dal punto di vista legale, il sindaco ha agito nell’ambito dei suoi poteri. L’ordinanza n. 78 trova la sua legittimazione nell’articolo 50 del Testo Unico degli Enti Locali, che conferisce ai sindaci la facoltà di adottare provvedimenti contingibili e urgenti per la tutela dell’incolumità pubblica e privata.
La misura è stata condivisa con la prefetta di Cosenza Rosa Maria Padovano, elemento che ne rafforza la validità amministrativa: il dialogo con la prefettura rappresenta infatti un passaggio cruciale per garantire che l’ordinanza rispetti i principi di proporzionalità e necessarietà richiesti dalla legge.
Quando non scatta la multa
L’ordinanza prevede deroghe per gli under 14 che, nelle ore del coprifuoco, partecipano ad eventi o attività autorizzate dal Comune – spettacoli, manifestazioni culturali, sportive o educative – purché accompagnati da un adulto che ne sia responsabile. Una clausola che mantiene aperto uno spiraglio per la socialità giovanile (controllata), ma che solleva interrogativi sui criteri di autorizzazione e sui meccanismi di controllo.
La reazione dei cittadini
“Il 99% ha applaudito, l’1% mi ha dato del fascista”, dice De Lorenzo circa le reazioni dei cittadini di Praia a Mare.
I sostenitori dell’ordinanza sottolineano la necessità di proteggere i giovani da sé stessi e di tutelare il diritto alla quiete pubblica in una località che poggia la propria economia sul turismo. I detrattori, invece, parlano di un “provvedimento eccessivo che penalizza anche chi si comporta bene”, sollevando questioni sulla proporzionalità della risposta istituzionale.
Oltre l’emergenza: riflessioni su educazione e responsabilità collettiva
L’esperimento di Praia a Mare apre scenari più ampi sulla crisi dell’autorità educativa familiare e sul ruolo delle istituzioni nella formazione dei giovani. Il sindaco ha chiarito di essere pronto a revocare l’ordinanza “se le famiglie fanno il loro dovere”, spostando il focus dalla inibizione alla responsabilizzazione.
L’ordinanza avrebbe prodotto effetti immediati: stando alle testimonianze, nei primi tre giorni rumori molesti e bravate notturne si sarebbero ridotti sensibilmente. Un successo tattico che però non risolve le questioni strutturali legate al disagio giovanile e ai modelli di socializzazione nelle comunità turistiche.
La vicenda di Praia a Mare rappresenta un caso studio interessante per altre amministrazioni alle prese con problematiche simili. Resta da verificare se questo approccio produrrà effetti educativi duraturi o se si limiterà a spostare il problema altrove.
Fonte immagine di copertina: foto di archivio (non si tratta di Praia a Mare) e foto del sindaco Antonino De Lorenzo (Facebook)