Maturità 2025, quando escono le commissioni e tutte le novità per i maturandi
- 3 Giugno 2025
- Giovani
Il conto alla rovescia è iniziato. Mancano quindici giorni al 18 giugno, quando oltre 500mila studenti italiani si siederanno davanti al primo foglio della maturità 2025. Ma prima delle tracce di italiano, c’è un altro momento che tiene col fiato sospeso i maturandi: la pubblicazione dei nomi che comporranno la commissione degli esami di Stato. Un rituale che si ripete ogni anno e che trasforma chat di classe e forum online in una specie di centri di intelligence studentesca.
La commissione esami di Stato 2025
La struttura rimane immutata: sette docenti per ogni commissione, di cui tre interni già noti agli studenti, tre esterni provenienti da altri istituti e un presidente esterno. Una composizione che garantisce equilibrio tra familiarità e imparzialità, dove quattro membri su sette non conoscono i candidati. Il meccanismo bilancia la conoscenza del percorso formativo con la necessità di un giudizio oggettivo.
La nomina spetta ai dirigenti degli Uffici Scolastici Regionali, che la deliberano attraverso la piattaforma Polis – Istanze Online. I docenti presentano domanda nei tempi stabiliti, poi avviene la selezione comunicata dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. Un processo burocratico che nasconde però dinamiche umane complesse: ogni commissario porta con sé esperienza, personalità e approccio didattico diversi.
Quando escono i nomi dei commissari?
Le indiscrezioni si rincorrono. Secondo fonti ministeriali, i nominativi dei commissari esterni dovrebbero essere pubblicati domani, mercoledì 4 giugno, con un giorno di anticipo rispetto al 2024. Il sito del Ministero mostra già segnali di fermento: il motore di ricerca delle commissioni è in manutenzione, con la scritta “Le funzioni saranno disponibili a breve”.
Nel 2024 la pubblicazione avvenne il 5 giugno. Nel 2023 si dovette attendere fino al primo giugno, mentre nel 2020 i nomi uscirono il 26 maggio. Le date vengono scelte in modo da dare agli studenti il tempo necessario per “studiare” i propri esaminatori, senza però alimentare ansie eccessive.
Maturità 2025, tutte le date
Il 16 giugno avverrà l’insediamento ufficiale dei commissari. Due giorni dopo, il 18 giugno alle 8:30, la prima prova di italiano darà il via all’esame con le tradizionali sette tracce divise in tre tipologie: analisi del testo, testo argomentativo e tema di attualità. Il 19 giugno toccherà alla seconda prova, che cambia in base all’indirizzo: latino al Classico, matematica allo Scientifico, lingua straniera al Linguistico.
Il colloquio orale partirà dall’analisi di materiali scelti dalla commissione e comprenderà la discussione sui Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (Pcto), l’educazione civica e, per chi ha 6 in condotta, l’esposizione dell’elaborato su cittadinanza attiva. Ogni prova vale massimo 20 punti, sommati ai 40 del credito scolastico. La lode richiede 100/100 senza bonus, credito massimo, voto condotta pari o superiore al 9 e unanimità della commissione.
Le domande dei maturandi sui social
“Chi sceglie i commissari esterni?” è la domanda che diventa virale ogni anno insieme ad altre considerate vitali dai maturandi. Gruppi WhatsApp, pagine Instagram e forum si trasformano in database improvvisati. Gli studenti cercano informazioni sui docenti: che domande fanno di solito? Sono severi o comprensivi? Hanno particolari fissazioni su certi argomenti?
In questo modo i maturandi cercano di ridurre l’incertezza per arrivare preparati all’esame di Stato. Le ricerche online sui commissari seguono un protocollo meticoloso: si scavano profili social, si interrogano studenti di altre scuole, si consultano archivi di vecchi esami.
Esami di Stato, cosa cambia dal 2025
La maturità 2025 non è come le precedenti perché il voto di condotta assume un peso determinante. Chi ha meno di 6 in condotta non viene ammesso, mentre chi ha 6 deve presentare un elaborato critico su cittadinanza attiva e solidale da discutere all’orale. Solo gli studenti con 9 o 10 in condotta possono ottenere il massimo dei crediti scolastici.
Inoltre, i Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (Pcto) sono tornati obbligatori dopo le deroghe pandemiche: 90 ore per i licei, 150 per i tecnici, 210 per i professionali. Chi non li ha completati non può sostenere l’esame, indipendentemente dalla preparazione.
Una generazione sempre meno numerosa (e più in ansia)
L’ansia per i commissari esterni non è l’unica costante. Un’altra è quella che vede le aule italiane sempre più vuote a causa della crisi demografica e nonostante l’apporto degli immigrati. Il ministro Giuseppe Valditara ha lanciato l’allarme durante gli Stati Generali della Natalità: entro il 2033-34 ci saranno circa un milione e mezzo di studenti in meno e 130mila cattedre in meno. La scuola secondaria di secondo grado subirà la perdita maggiore, con 500mila studenti in meno. A maggio, il ministero dell’Istruzione e del Merito ha dato un giro di vite alla pratica dei “diplomifici” che abbassa il livello di formazione dei più giovani.
I maturandi del 2025 sono parte di quella generazione che ha attraversato pandemia, lockdown, crisi ambientali, tensioni internazionali in piena adolescenza e che ora si affaccia alla vita adulta tra sogni e incertezze, alimentate dall’exploit dell’intelligenza artificiale che rimescola le carte e rende ancora più difficile individuare il percorso post maturità. È possibile che una delle tracce proponga una riflessione proprio su questo passaggio, tra identità, sogni e scelte: un modo per mettersi a nudo attraverso la scrittura. Sperando che almeno con una penna in mano, i protagonisti del futuro riescano ancora ad aprirsi.