Bologna, nato il baby Erasmus: arrivati 8 bambini dalla Spagna. Cos’è e come funziona
- 19/04/2024
- Giovani
Zaino in spalla. Sorrisi innocenti. Tanta voglia di scoprire. Così sono arrivati a Bologna otto bambini spagnoli che hanno svolto un Baby Erasmus e che negli scorsi giorni sono già ripartiti per tornare ad Aracena, in provincia di Huelva. L’iniziativa ha visto protagonisti bambine e bambini accompagnati dai loro genitori e insegnanti. Frequentano la Escuela de Educación Infantil La Julianita della città di Aracena, e sono stati ospiti a Bologna fino a venerdì 12 aprile. Ma scopriamo cos’è un Baby Erasmus e come funziona.
Baby Erasmus
Bologna ha ospitato il primo programma di mobilità Erasmus+. Si tratta di una delle prime esperienze in Europa di mobilità all’estero che si svolge per i bambini delle scuole dell’infanzia. Erasmus+, in sintesi, offre l’opportunità alle scuole e ad altre organizzazioni attive nel campo dell’istruzione scolastica di organizzare attività di mobilità per l’apprendimento per gli alunni e il personale scolastico. È un’iniziativa che si colloca all’interno del macro mondo Erasmus e che vede gli scambi interculturali, in termini di lingua, cultura e apprendimento, al centro delle attività.
Per il personale, c’è l’opportunità di svolgere attività quali job shadowing, corsi e incarichi di insegnamento che possono essere organizzate presso un’altra organizzazione all’estero. Per gli alunni, l’organizzazione può organizzare periodi di studio all’estero per singoli o per gruppi. Inoltre, l’organizzazione richiedente può ospitare insegnanti in formazione e invitare esperti dall’estero.
Gli obiettivi del progetto
Attività di questo tipo sono motivo di arricchimento culturale per i bambini, così come per gli studenti in età adolescenziale o in percorsi universitari. L’azione punta a sostenere l’internazionalizzazione e lo sviluppo istituzionale delle scuole e di altre organizzazioni attive nel campo dell’istruzione scolastica. Far parte dell’Unione Europea, per un bambino che partecipa ad un Erasmus+ è un’occasione per apprendere, sin da giovani, i “valori dell’inclusione e della diversità, della tolleranza e della partecipazione democratica; promuovendo la conoscenza del patrimonio comune e della diversità europei; sostenendo lo sviluppo di reti professionali in tutta Europa”, si legge nella nota Ue.
E lo stesso principio vale anche per la promozione della qualità dell’insegnamento e dell’apprendimento nell’istruzione scolastica: “sostenendo lo sviluppo professionale di docenti – si legge ancora -, dirigenti scolastici o altro personale della scuola; promuovendo l’uso di nuove tecnologie e metodologie di insegnamento innovative; migliorando l’apprendimento delle lingue e promuovendo la diversità linguistica nelle scuole; sostenendo la condivisione e il trasferimento delle migliori pratiche nell’ambito dell’insegnamento e dello sviluppo scolastico”.
Come funziona?
Per qualsiasi istituto o organizzazione attiva nel campo dell’istruzione scolastica si può chiedere un finanziamento. Per farlo, ci sono due modi:
- Progetti a breve termine: le organizzazioni richiedenti possono organizzare varie attività di mobilità per un periodo compreso tra sei e diciotto mesi. I progetti a breve termine sono la scelta migliore per le organizzazioni che provano Erasmus+ per la prima volta o per quelle che desiderano organizzare solo un numero limitato di attività.
- Progetti accreditati: aperti solo alle organizzazioni in possesso di un accreditamento Erasmus nel campo dell’istruzione scolastica. Questo speciale filone di finanziamento consente alle organizzazioni accreditate di ricevere regolarmente finanziamenti per attività di mobilità che contribuiscono alla graduale attuazione del loro Piano Erasmus.
Inoltre, una scuola può aderire al programma anche senza presentare domanda. Sarà sufficiente aderire a un consorzio di mobilità Erasmus+ esistente guidato da un coordinatore di un accreditato nel proprio paese che accetta nuovi membri nel proprio consorzio oppure ospitare partecipanti provenienti da un altro paese, accreditandosi personalmente.
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