Gli adolescenti italiani sfidano il mondo della finanza (e perdono)
- 28/06/2024
- Giovani
Immaginatevi un gruppo di adolescenti italiani, freschi di scuola, che si trovano a dover gestire il proprio denaro. Sì, stiamo parlando proprio di quei ragazzi che riescono a perdere la testa per un nuovo paio di scarpe da ginnastica o per l’ultimo modello di smartphone. Ebbene, oggi più che mai, è fondamentale che imparino a destreggiarsi nel mondo della finanza personale. La Banca d’Italia e l’INVALSI ci hanno dato una mano a capire quanto siano preparati i nostri giovani su questo fronte con l’indagine OCSE PISA 2022.
Un’istantanea dei risultati
I risultati dell’indagine OCSE PISA 2022 sull’alfabetizzazione finanziaria rivelano un quadro complesso e variegato. Gli studenti italiani hanno ottenuto un punteggio medio di 484 punti, posizionandosi al di sotto della media OCSE di 492 punti. Questo risultato, sebbene superiore di 17 punti rispetto a quello del 2012, evidenzia un progresso lento e insufficiente rispetto agli standard internazionali.
Un’analisi più dettagliata rivela significative disparità geografiche all’interno del Paese. Gli studenti del Nord Ovest e del Nord Est si sono distinti con punteggi medi rispettivamente di 509 e 506 punti, superando la media nazionale e avvicinandosi ai livelli dei paesi più avanzati. Al contrario, le regioni del Sud e delle Isole presentano un quadro più critico, con punteggi medi di 461 e 448 punti. Questi risultati mettono in luce le sfide strutturali che caratterizzano queste aree, come la minore disponibilità di risorse educative, un contesto socioeconomico meno favorevole e un coinvolgimento familiare spesso meno presente.
In un confronto internazionale, la Cina domina la classifica con un impressionante punteggio medio di 566 punti, seguita da Estonia e Finlandia con rispettivamente 545 e 532 punti. Questi paesi rappresentano modelli di eccellenza nell’educazione finanziaria, grazie a sistemi scolastici ben strutturati, programmi educativi avanzati e una forte cultura del risparmio e della gestione responsabile delle risorse.
La scuola e la famiglia: gli alleati del portafoglio
Ma cosa significa davvero alfabetizzazione finanziaria? Per i quindicenni italiani, vuol dire saper gestire il proprio denaro, comprendere l’importanza del risparmio e prendere decisioni finanziarie informate. Tuttavia, solo il 18% dei nostri giovani raggiunge un livello minimo di competenza, contro l’11% della media OCSE.
Le scuole giocano un ruolo cruciale: i liceali ottengono una media di 507 punti, seguiti dagli studenti degli istituti tecnici (478 punti). I professionali e i corsi di formazione professionale, però, sono nettamente indietro con 409 e 411 punti rispettivamente.
La famiglia, inoltre, è un pilastro fondamentale nell’educazione finanziaria. Sebbene solo il 15% degli studenti italiani discuta raramente di soldi in famiglia, è evidente che un dialogo più aperto e frequente potrebbe fare la differenza. Paradossalmente, le conversazioni su temi finanziari sono più frequenti nel Sud e nelle Isole, nonostante i punteggi più bassi.
L’influenza dei pari
Per uno studente di quindici anni, gli amici rappresentano un punto di riferimento importante per diversi aspetti della sua vita. In media, tra i paesi OCSE, circa il 60% degli studenti dichiara di aver comprato qualcosa perché lo avevano i loro amici, e il dato italiano è sostanzialmente in linea con la media internazionale.
Agli studenti è stato chiesto anche il loro grado di accordo rispetto ad alcuni atteggiamenti:
- il 43% degli studenti italiani dichiara di spendere più di quanto vorrebbe quando è con gli amici, rispetto al 47% della media OCSE;
- percentuali più basse riguardano il riconoscere la forte influenza degli amici sulle proprie decisioni di spesa.
L’influenza degli amici sui comportamenti e atteggiamenti dei nostri studenti varia geograficamente. Gli studenti del Sud, ad esempio, dichiarano di aver comprato qualcosa perché lo avevano i loro amici in misura maggiore degli studenti del Nord Ovest. Gli atteggiamenti degli studenti del liceo sembrano essere meno influenzati dagli amici rispetto a quanto dichiarano gli studenti degli altri tipi di scuola.
In generale, più ragazzi che ragazze dichiarano di essere stati influenzati dai loro amici per quanto riguarda i loro atteggiamenti e comportamenti di spesa. Anche in Italia, i ragazzi sembrano subire l’influenza degli amici in misura maggiore rispetto alle ragazze.
Il divario di genere: chi gestisce meglio il portafoglio?
Un altro aspetto rilevante è il divario di genere: i ragazzi superano le ragazze di 20 punti in financial literacy, un gap maggiore rispetto alla media OCSE di 5 punti. Questo riflette una maggiore presenza di ragazzi tra gli studenti più bravi, specialmente nelle regioni del Nord.
Il coinvolgimento dei genitori è determinante: gli studenti provenienti da famiglie coinvolte nelle questioni finanziarie hanno una maggiore sicurezza nella gestione del denaro. L’83% di questi studenti dichiara di saper gestire i propri soldi, rispetto al 67% di chi proviene da famiglie meno coinvolte.
Verso un futuro finanziariamente consapevole
Nonostante le sfide, c’è una luce di speranza. Il 76% degli studenti italiani ritiene di saper gestire il proprio denaro, un dato in linea con la media OCSE. E, sebbene solo il 40% degli studenti si senta a proprio agio a parlare di argomenti finanziari, quasi tutti riconoscono l’importanza di questi temi per il loro futuro.
La strada verso una piena alfabetizzazione finanziaria è lunga e richiede l’impegno congiunto di scuole, famiglie e istituzioni. Investire nell’educazione finanziaria dei giovani significa costruire una società più consapevole e preparata ad affrontare le sfide economiche del futuro. Quindi, rimbocchiamoci le maniche e prepariamo i nostri ragazzi a diventare i protagonisti di domani, finanziariamente esperti e pronti a navigare le acque complesse dell’economia globale!
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