A Lisbona la Giornata Mondiale della Gioventù. Qual è lo stato di salute dei giovani?
- 02/08/2023
- Giovani
Dal 1° al 6 agosto più di 1 milione di giovani da tutto il mondo parteciperanno alla XXXVII Giornata Mondiale della Gioventù, la prima dopo la pandemia, che si terrà a Lisbona. Il paese è pronto ad accogliere il Papa e i giovani che da mesi si preparano a questo grande evento.
L’importante presenza alla Gmg dimostra il desiderio dei giovani di avere punti di riferimento in un contesto storico molto difficile per la loro crescita.
Si tratta di persone nate e cresciute in una società sempre più fluida, con i genitori raramente in casa, dove si preferisce parlare davanti ai display che di fronte alle persone. Negli ultimi anni la salute mentale dei Millenial, Gen Z e Gen X è precipitata drasticamente prima a causa del lockdown e poi per la vile aggressione russa all’Ucraina che ha riportato la guerra alle porte dell’Europa.
Tra le migliaia di giovani ci sono circa cinquecento ucraini e alcune decine di giovani cattolici dalla Russia. Non è escluso che il Papa possa incontrare queste due delegazioni. Oltre agli incontri di fede ci saranno momenti di arte e di spettacolo. Per gli italiani prevista anche l’esibizione del giovane Luca D’Alessio, figlio di Gigi, in arte Lda. Per lo sport è arrivato a sorpresa un video dell’attaccante francese del Milan Olivier Giroud che ricorda il ruolo della fede nella sua vita, importante come il calcio, e invita i giovani a diventare “atleti di Dio”.
Da Lisbona Papa Francesco prova a dare fiducia ai giovani: “Prendete iniziativa! Andate avanti, costruite mondi migliori. Il Signore sempre cammina con ognuno di noi, sempre. Non ha schifo di noi anche nel caso in cui fossimo peccatori, si avvicina per aiutarci. Non si spaventa delle nostre realtà, ci ama come siamo. E questo è l’amore pazzo di Dio… Dio ci ama come siamo, Dio ci accarezza sempre. Dio è padre, madre, fratello, tutto per noi. E capire questo è difficile, ma Lui ci ama come siamo. Non arrendetevi… avanti!”
Come nasce la Giornata Mondiale della Gioventù
La Giornata Mondiale della Gioventù nasce dal Papa che forse più di tutti è stato vicino ai giovani, Papa Giovanni Paolo II. Dopo il successo di varie iniziative dedicate ai giovani, la prima Giornata mondiale della gioventù si tenne nelle diocesi il 23 marzo 1986.
La prima Gmg internazionale, fuori dai confini del Vaticano, si tenne l’11 e il 12 aprile 1987 nella capitale argentina di Buenos Aires con la partecipazione di 900.000 giovani. Nel 1989 toccò alla Spagna con la Gmg di Santiago de Compostela, poi nel 1991 Czestochowa, in Polonia, terra natia di Wojtyla, ospitò 1.200.000 giovani, tra cui 60-70.000 russi, liberi di viaggiare oltre i confini per la prima volta dopo la caduta del muro. Nell’agosto 1993, l’incontro internazionale giunse negli Usa a Denver, in Colorado, prima dell’incontro del 1995 a Manila nelle Filippine che stabilì il record di partecipazione finora ineguagliato, ospitando tra i 3 e i 5 milioni di persone.
Nel 1997 fu la volta di Parigi, prima del grande ritorno a Roma, quartiere Tor Vergata, nel 2000. Nel 2002, a soli dieci mesi dall’attacco alle Torri gemelle, l’incontro internazionale si tenne a Toronto, in Canada, nel 2005 a Colónia, in Germania; nel 2008 a Sidney, capitale dell’Australia; nel 2011 a Madrid; nel 2013 fu la volta del Brasile con la capitale Rio de Janeiro prima del ritorno della Gmg in Polonia, a Cracovia. L’ultima Giornata Mondiale della Gioventù si è tenuta nel 2019 a Panama, prima del lungo stop dovuto alla pandemia e del tanto atteso ritorno di questo evento internazionale che in questi giorni raccoglie oltre 1 milione di giovani nella capitale portoghese di Lisbona.
Lo stato di salute dei giovani
Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), circa il 14% dei ragazzi tra i 10 e i 19 anni affronta problemi di salute mentale, molti dei quali rimangono non riconosciuti e senza trattamento adeguato.
Unicef riporta che fino al 2019, l’ansia e la depressione sono i disturbi psicologici più comuni tra i bambini (42,9%). Altri problemi ricorrenti includono il disturbo oppositivo-provocatorio (20,1%), il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (19,5%) e il ritardo mentale idiopatico (14,9%).
La pandemia ha determinato un aumento delle preoccupazioni per la salute mentale dei giovani. Un’analisi del 2021 di 29 studi condotti su un totale di 80.879 giovani in tutto il mondo ha rilevato che i sintomi di depressione e ansia sono aumentati “significativamente” dopo la diffusione del nuovo coronavirus e l’inizio dei lockdown.
L’organizzazione non-profit riconosce l’onere che i bambini in tutto il mondo devono affrontare. Per alleviare questa situazione, Unicef si è unita alla Z Zurich Foundation per creare la Coalizione Globale per il Benessere Mentale dei Giovani, con l’obiettivo di incrementare gli investimenti governativi nella salute mentale. Nonostante ciò, al momento, solo il 2,1% dei bilanci sanitari mondiali è destinato alle risorse e ai programmi per la salute mentale, mentre le economie nazionali subiscono una perdita collettiva di 387,2 miliardi di dollari in potenziale umano. “Il costo in termini di come colpisce le vite reali, tuttavia, è incalcolabile”, afferma Unicef.
La mancata gestione dei traumi e dei disturbi di salute mentale nei primi anni di vita mette i bambini in tutto il mondo in una posizione svantaggiata. Questo non solo mette a rischio le loro vite, ma può anche rendere difficile per gli adolescenti rimanere a scuola, sviluppare relazioni sane, mantenere un lavoro e prendere decisioni responsabili nella vita, aumentando così le probabilità che entrino nel sistema di giustizia minorile.
Gli effetti delle condizioni di salute mentale sui giovani non possono essere minimizzati.
Secondo l’Oms, i bambini con problemi psicologici sono a rischio di:
- Disturbi dell’umore: ansia e depressione sono comunemente riscontrate negli adolescenti. Entrambi i disturbi possono influenzare le prestazioni scolastiche, aumentare la solitudine e rendere difficile per l’individuo controllare il proprio umore;
- Scarse prestazioni scolastiche: ansia, depressione, deficit di attenzione e iperattività (ADHD) e disturbi oppositivo-provocatori possono aumentare le probabilità che un giovane lasci la scuola e finisca nel sistema di giustizia minorile;
- Suicidio e autolesionismo: il suicidio è la quarta causa di morte tra i ragazzi dai 15 ai 19 anni. I fattori di rischio includono l’uso di sostanze, abusi nell’infanzia e difficoltà nell’accesso alle cure per la salute mentale;
- Comportamenti a rischio: molti giovani utilizzano comportamenti rischiosi come meccanismo di coping. A livello globale, il 13,6% degli adolescenti beve alcol episodicamente e in modo eccessivo, e il 4,7% usa la marijuana. Inoltre, la violenza interpersonale è stata una delle principali cause di morte nei giovani adulti maschi nel 2019.
L’incontro tra i giovani e Papa Francesco sarà l’occasione per parlare di temi più vicini alle nuove generazioni, come la crisi climatica, la tecnologia, con l’utilizzo negli incontri anche del metaverso, ma anche di tematiche macro come la pace, che sarà il tema principale della Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona.
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