Ultimi 100 giorni all’esame di maturità, come affrontarli al meglio
- 10/03/2025
- Giovani
Al via il countdown per i 100 giorni dall’esame di maturità. Un numero tondo che sembra scandire in maniera solenne l’inizio del conto alla rovescia verso l’esame più temuto, ma anche il momento in cui la consapevolezza della fine del ciclo scolastico si fa tangibile.
Cene, viaggi, feste e tradizioni consolidate si intrecciano con l’ansia delle ultime verifiche, l’incombenza dei test Invalsi e la corsa finale verso il traguardo. Da nord a sud, ogni scuola e ogni gruppo di amici ha il suo modo di celebrare, ma il comune denominatore rimane lo stesso: prendersi una pausa prima dell’ultimo sprint.
Il rito dei 100 giorni
I festeggiamenti per i 100 giorni alla maturità sono un mix di vecchie usanze e nuove consuetudini. In alcune città, si organizzano cene e feste, mentre in altre i ragazzi preferiscono gite fuori porta o semplicemente una serata tra amici. La “scatola del 100 giorni”, ad esempio, è una delle tradizioni più diffuse: una raccolta di fondi tra gli studenti per finanziare una giornata speciale tutti insieme.
Ma ci sono anche riti più bizzarri: in alcune zone d’Italia, per esempio, gli studenti si recano in santuari o chiese per una benedizione simbolica in vista dell’esame, mentre altrove si scrivono bigliettini con desideri e speranze da bruciare in un falò. Il filo conduttore rimane quello della condivisione di un momento che sancisce il passaggio dall’adolescenza all’età adulta.
Tuttavia, la giornata non è solo un pretesto per divertirsi. Dietro la leggerezza si nasconde spesso la necessità di esorcizzare le paure e l’ansia che crescono in modo esponenziale con l’avvicinarsi dell’esame.
L’ansia del maturando tra prove finali e ultime corse
Se da un lato i 100 giorni sono un momento di festa, dall’altro segnano anche l’inizio di un periodo carico di tensione. L’ultimo trimestre scolastico è denso di impegni: programmi da terminare, interrogazioni decisive, verifiche e simulazioni d’esame.
Per molti studenti, il tempo sembra accelerare improvvisamente, e la sensazione di non essere mai abbastanza preparati diventa una costante. L’ansia da prestazione si mescola alla pressione esterna: professori che insistono sul ripasso, genitori che spronano (o tartassano), amici che sembrano sempre più sicuri di sé.
Uno dei punti critici riguarda i test Invalsi, obbligatori ma non influenti sul voto finale. Sebbene non incidano direttamente sull’esame di Stato, il loro esito resta un indicatore del livello di preparazione e per alcuni rappresenta un’ulteriore fonte di stress.
Non aiuta poi il modello valutativo, spesso criticato dagli stessi studenti. “Pensiamo che il sistema attuale sia inadeguato, genera solo ansia legata alle scadenze e alla paura del voto”, spiega Tommaso Martelli dell’Unione degli studenti, sottolineando come la maturità sia spesso vissuta più come una prova di resistenza che come un’opportunità di crescita.
Come affrontare gli ultimi 100 giorni
Superata l’euforia della giornata di festa, è il momento di rimboccarsi le maniche e mettere a punto un piano di studio efficace. Gli esperti consigliano di evitare maratone di ripasso last minute e di puntare su strategie che favoriscano l’apprendimento a lungo termine.
Una delle tecniche più utili è la suddivisione dello studio in piccole sessioni giornaliere, alternando teoria ed esercizi pratici. Alcuni studenti trovano efficace il metodo delle mappe concettuali, altri preferiscono il ripasso a voce alta o lo studio in coppia, che aiuta a fissare meglio i concetti.
Il consiglio dei docenti è chiaro: meglio concentrarsi sulla comprensione globale delle materie piuttosto che sulla memorizzazione sterile. “Non bisogna puntare a ricordare tutto, ma dimostrare di saper collegare le discipline e condurre un colloquio in autonomia“, spiega Maria Cristina Costarelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi Lazio.
Anche il benessere psicofisico gioca un ruolo cruciale. Pause regolari, attività fisica e un’alimentazione equilibrata possono fare la differenza tra un ripasso efficace e un esaurimento nervoso. E non va sottovalutato l’importanza del sonno: dormire bene è fondamentale per consolidare le informazioni apprese.
Il giorno dell’esame
Arrivare preparati al giorno dell’esame non significa solo aver studiato bene, ma anche sapersi gestire emotivamente. Il 19 giugno, con la prima prova scritta di italiano, si apriranno ufficialmente i giochi.
Le tracce spaziano tra analisi del testo, temi d’attualità e saggi brevi, lasciando agli studenti la possibilità di scegliere in base alle proprie inclinazioni. Un suggerimento utile è quello di dedicare i primi minuti alla lettura attenta delle tracce e alla pianificazione dello svolgimento: scrivere un tema in sei ore richiede non solo competenze linguistiche, ma anche una buona gestione del tempo.
La seconda prova, invece, rappresenta il vero scoglio per molti. Matematica per lo scientifico, Latino per il classico, lingue per il linguistico e così via: ogni indirizzo affronta la prova più temuta del proprio percorso. Qui non basta la teoria: servono ragionamento, velocità di esecuzione e tanta pratica.
Infine, l’orale: il momento in cui ogni studente si trova faccia a faccia con la commissione. Il segreto è mantenere la calma e mostrare sicurezza, costruendo collegamenti tra le varie materie e dimostrando un pensiero critico.
I 100 giorni alla maturità, quindi, sono molto più di un semplice countdown: sono un mix di emozioni, tradizioni e sfide personali che resteranno impressi per sempre nella memoria di ogni studente.