Probiotici e fertilità, uno studio italiano sul ruolo del microbiota intestinale
- 30/04/2025
- Fertilità
Uno studio italiano ha identificato un possibile legame tra il microbiota vaginale e il successo della fecondazione assistita. La ricerca condotta dalla Fondazione Irccs Casa Sollievo della Sofferenza, in collaborazione con diversi centri specializzati, ha analizzato come il microbiota vaginale influisca sulla fertilità femminile, specialmente nelle donne che si sottopongono a procreazione medicalmente assistita (Pma).
I risultati suggeriscono che un trattamento mirato con probiotici di precisione può favorire un ambiente vaginale più sano, potenzialmente migliorando le condizioni per il concepimento.
Come? Il team di ricerca, guidato da Giovanna Cocomazzi e Valerio Pazienza, ha esaminato il microbiota di 32 donne con precedenti fallimenti nei cicli di fecondazione in vitro (Ivf) prima e dopo la somministrazione di una formulazione probiotica specifica. L’obiettivo era valutare se la modulazione della flora batterica potesse contribuire a migliorare il profilo microbico vaginale, creando condizioni più favorevoli alla gravidanza.
Perché il microbiota vaginale è importante nella fertilità?
Il microbiota vaginale è composto da una comunità di batteri che svolge un ruolo chiave nella salute riproduttiva. In condizioni ottimali, è dominato da lattobacilli, che producono acido lattico, creando un ambiente protettivo contro agenti patogeni.
Quando questo equilibrio viene alterato, alcuni batteri dannosi, come Gardnerella vaginalis, Atopobium vaginae e Prevotella, possono proliferare, dando luogo a una condizione chiamata disbiosi vaginale. Questa alterazione è stata collegata a esiti riproduttivi sfavorevoli, come il fallimento dell’impianto embrionale e l’aumento del rischio di aborto spontaneo.
Secondo la ricerca, circa il 50% delle donne sottoposte a Pma con una bassa concentrazione di lattobacilli nell’utero ha mostrato tassi di impianto più bassi e scarse probabilità di successo. Questi dati evidenziano l’importanza di un microbiota vaginale sano per il buon esito dei trattamenti di fecondazione assistita.
Lo studio sui probiotici di precisione
Il team di ricerca ha coinvolto 32 donne con problemi di infertilità e precedenti fallimenti nei cicli di fecondazione in vitro (Ivf). Le partecipanti hanno assunto per 30 giorni una formulazione probiotica specifica, chiamata Personal Flora 2, contenente ceppi benefici di batteri come Lactobacillus gasseri, L. acidophilus, L. casei, L. crispatus e Bifidobacterium breve, oltre a fibre prebiotiche.
Dopo un mese di trattamento, gli scienziati hanno analizzato il microbiota vaginale attraverso un test genetico avanzato (sequenziamento 16S rRNA) e hanno osservato:
- Riduzione significativa di batteri patogeni, tra cui Atopobium vaginae (passato dall’1,40% a 0,0000419%) e Prevotella bivia (dallo 0,36% allo 0,07%).
- Aumento della presenza di lattobacilli e bifidobatteri, con una crescita del Lactobacillus crispatus da 0,16% a 0,50%, fondamentale per la fertilità.
- Miglioramento del profilo microbico vaginale, con un passaggio da tipi meno favorevoli (CST-III e CST-IV) a profili più stabili e protettivi (CST-I e CST-II), associati a maggiori probabilità di successo nei trattamenti di PMA.
Un nuovo approccio alla fertilità?
Sebbene lo studio non dimostri ancora un aumento diretto dei tassi di gravidanza, i risultati suggeriscono che la modulazione del microbiota vaginale con probiotici potrebbe rappresentare una nuova strategia sicura e non invasiva per supportare la fertilità nelle donne con difficoltà di concepimento.
La Fondazione Irccs Casa Sollievo della Sofferenza, situata a San Giovanni Rotondo, è un centro di ricerca e cura di eccellenza in Italia, con un forte impegno nello studio del microbiota e della medicina della riproduzione. Il professor Valerio Pazienza, specialista in microbiota e gastroenterologia, è tra gli autori principali dello studio, mentre la dottoressa Giovanna Cocomazzi ha contribuito con la sua esperienza nella modulazione del microbiota vaginale e nelle tecniche di Pma.
Oltre alla Fondazione Irccs, il progetto ha coinvolto istituti prestigiosi tra cui Humanitas Gradenigo, Clinica Nuova Ricerca, Next Fertility GynePro e altre realtà specializzate nella medicina della riproduzione.
Gli autori hanno sottolineato che sono necessari ulteriori studi su campioni più ampi, per confermare il legame tra microbiota e successo riproduttivo. In particolare, si prevede di analizzare parametri clinici aggiuntivi come Fsh, Lh e Amh, per comprendere meglio l’influenza del microbiota sugli equilibri ormonali e sulla qualità degli ovociti.
Nonostante ciò, questa ricerca apre nuove prospettive nella fecondazione assistita. Prendersi cura del microbiota vaginale potrebbe essere un elemento chiave per migliorare le probabilità di concepimento, offrendo alle donne una soluzione naturale e innovativa per supportare la loro fertilità.