Papa Francesco incontra Olivia Maurel, l’influencer contro la Gpa
- 05/04/2024
- Fertilità
Ieri, 4 aprile, Papa Francesco ha incontrato Olivia Maurel, la più seguita attivista-influencer della campagna internazionale per l’abolizione della Gestazione per altri (Gpa). Più seguita e più credibile, dato che lei stessa è stata concepita con la Gpa, situazione che le ha recato “tanta sofferenza” nel corso della sua giovane vita.
Sulla gestazione per altri Papa Francesco si è espresso più volte con toni categorici: “Creare embrioni in provetta e ricorrere all’utero in affitto è illegittimo” aveva detto il Pontefice un anno fa durante un convegno sul Metodo Billings. Tempo fa la stessa Olivia Maurel aveva raccontato la sua storia al Papa con una lettera da cui è nata l’opportunità dell’incontro di ieri, durato circa mezz’ora e tenutosi presso la Biblioteca privata del Palazzo Apostolico.
Vi hanno partecipato anche il marito Matthias e Bernard Garcia Larrain, coordinatore dei lavori della Conferenza di Casablanca, la conferenza internazionale voluta da Papa Francesco che si tiene tra oggi e domani, sabato 6 aprile, nella sede dell’Università Lumsa, a Roma (seconda edizione).
Chi è Olivia Maurel
Nata nel 1991 in Kentucky da maternità surrogata tradizionale (ovvero quando anche l’ovocita appartiene alla madre surrogata), oggi Olivia Maurel è madre di 3 bambini e porta in giro nel mondo e su TikTok (quasi 46 mila follower) la sua battaglia contro la maternità surrogata perché “non tiene conto della volontà del nascituro” ed è basata su un sistema che, sostiene la ragazza, sfrutta le debolezze degli altri per guadagnare soldi.
“Non sono un medico, sono solo una figlia e le ragioni più importanti per abolire questa mostruosità sono il benessere del bambino, i suoi diritti, il suo equilibrio psichico”, dice.
La sua storia di sofferenza è iniziata nel 2021, quando, grazie a un test del dna, ha scoperto di essere nata con gestazione per altri. Anche se, dice, in cuor suo lo ha sempre saputo perché i piccoli capiscono quando in casa ci sono dei segreti: “Troppo spesso dimentichiamo le persone che sono state colpite dalla surrogata. Persone che non hanno mai dato il loro consenso. Sono i bambini nati da surrogata, strappati dalle madri alla nascita per essere venduti a sconosciuti, come macchine da ordinare in fabbrica. Bambini considerati oggetti volgari e prodotti. Come me: creata, venduta, comprata”.
La battaglia contro il sistema
Per la ragazza, la scoperta è stata così traumatica che lei stessa parla di “vendita” e non di “adozione” o, come più comunemente accade, di “mamma e papà”. Maurel, però, non ha nulla contro i suoi genitori: “Non li odio, li amo”, dice affermando che hanno solo colto un’occasione che è stata presentato loro perché esistente e legale.
Questo è il punto: la sua non è una semplice battaglia di sensibilizzazione, Olivia Maurel vuole che la maternità surrogata diventi un reato globale: “Do la colpa al sistema che sta cercando di legalizzare progressivamente la surrogata – dice l’attivista – prima per ragioni mediche come l’infertilità, poi per ragioni sociali e qualsiasi altro motivo fino a quando non accetteremo del tutto il traffico dei bambini. A tutti quelli che pensano che la maternità surrogata debba essere regolata rispondo che se anche un solo bambino si troverà ad affrontare i problemi che ho affrontato io dovrebbe bastare a convincervi che non c’è nulla di buono in questo processo, che in nessun modo potrà essere reso etico”.
Maurel spiega che dietro l’apparente solidarietà, le agenzie che organizzano il sistema lucrano sui bisogni di chi si rende disponibile a diventare madre per altri: “Dicono di fare ricerche approfondite e di non scegliere donne in difficoltà economiche ma io sono l’esempio perfetto che non è così. – racconta l’attivista – Mia madre aveva problemi psichici, aveva sofferto a lungo di depressione. Era indebitata. Hanno sfruttato una donna che aveva bisogno di soldi”.
La bambina, oggi madre, è stata cresciuta da una coppia di americani del Kentucky e in comune con la madre ha un disturbo bipolare conclamato.
La posizione di Papa Francesco
A inizio 2024, Papa Francesco ha ribadito la sua posizione sul tema: “Il cammino verso la pace richiede il rispetto della vita, di ogni vita umana, a partire da quella del bambino non ancora nato nel grembo materno, che non può essere soppresso o trasformato in un prodotto commerciale. In questo senso, considero deplorevole la pratica della cosiddetta maternità surrogata”.
Le motivazioni del Papa fanno eco alle parole di Olivia Maurel: “Un bambino è sempre un dono e mai l’oggetto di un contratto. Auspico, pertanto, un impegno della Comunità internazionale per proibire a livello universale questa pratica” ha dichiarato Francesco nel discorso annuale presso la Santa Sede.
Nell’incontro di aprile 2023 citato a inizio articolo, il Pontefice aveva aggiunto: “Se è bene aiutare e sostenere un legittimo desiderio di generare con le più avanzate conoscenze scientifiche e con tecnologie che curano e potenziano la fertilità, non lo è creare embrioni in provetta e poi sopprimerli, commerciare con i gameti e ricorrere alla pratica dell’utero in affitto”.
Bergoglio si è più volte espresso sulla crisi demografica dell’Occidente, spesso sottolineandone anche la matrice culturale (“Sembra che le famiglie italiane preferiscano i cagnolini ai figli”). Per il vescovo di Roma, però, “Alla radice della crisi demografica in atto c’è, assieme a diversi fattori sociali e culturali, uno squilibrio nella visione della sessualità”. Insomma, per Olivia Maurel così come per Bergoglio, che più volte ha criticato anche la teoria gender, la procreazione medicalmente assistita deve essere messa al bando ed è specchio della crisi dei valori del nostro tempo.
La Conferenza di Casablanca
Il 3 marzo 2023 centinaia di esperti di ogni campo – giuristi, medici, psicologi e filosofi – provenienti da 75 diversi Paesi del mondo hanno messo a punto e firmato la Dichiarazione di Casablanca per chiedere l’istituzione di un trattato che metta al bando a livello internazionale la cosiddetta Gpa (Gestazione per altri).
Oggi e domani, a poco più di un anno dalla sua fondazione, il movimento si ritrova a Roma presso l’Università Lumsa per fare il punto sulla situazione nel mondo e con il fine di creare un nuovo quadro giuridico internazionale che proibisca l’utero in affitto.
Fortemente voluta da Papa Francesco che per l’occasione ha invitato Olivia Maurel, la Conferenza di Casablanca non si tiene a Roma solo perché vi sorge il Vaticano. La Capitale è stata scelta come sede del secondo incontro del movimento anche perché è sede del governo e del Parlamento italiano che ha già approvato alla Camera un testo di legge per perseguire la pratica della surrogata anche se commessa all’estero. L’iniziativa del governo Meloni è tra le prime iniziative del genere al mondo, e a breve passerà all’esame del Senato per l’approvazione definitiva.
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