Nel sangue di donne incinte e nel cordone tracce di sostanze tossiche, lo studio
- 21/07/2023
- Fertilità
Interferenti endocrini, potenzialmente tossici, sono stati trovati nel sangue di donne incinte e del cordone ombelicale. Lo rivela uno studio, condotto da scienziati dell’Università della California di San Francisco e pubblicato su ‘Environmental Health Perspectives’, che si va ad aggiungere a un numero sempre crescente di evidenze in tal senso. E’ l’Associazione medici endocrinologi a sottolineare il problema in una nota e a chiedere di “rafforzare la ricerca” in materia, per prevenire possibili danni alla salute umana.
Nel dettaglio, gli scienziati americani hanno trovato nel sangue di 302 donne incinte e nel sangue del cordone ombelicale diversi tipi di interferenti endocrini, tra cui sostanze per/polifluoroalchiliche (Pfas). Almeno il 97% dei campioni di sangue conteneva Pfos, un tipo di Pfas a lungo associato a diversi problemi di salute, compresi i difetti alla nascita.
Lo studio arriva poco dopo che una serie di test commissionati dall’Environmental Working Group, un gruppo di attivisti Usa, ha rilevato la ‘presenza diffusa’ di Pfas nell’acqua potabile di molte città statunitensi. La Us Geological Survey, un’unità del Dipartimento degli Interni degli Stati Uniti, ha riferito che il 45% dell’acqua potabile degli Stati Uniti è contaminata da Pfas.
L’azione dannosa degli interferenti endocrini
Perché si tratta di una cattiva notizia? Gli interferenti endocrini, spiega Vincenzo Di Donna, componente del direttivo Ame ed endocrinologo della Fondazione Policlinico universitario Agostino Gemelli Irccs di Roma, “sono sostanze che, alterando il sistema endocrino, influenzano negativamente diverse funzioni vitali quali lo sviluppo, la crescita, la riproduzione e il comportamento sia nell’uomo che negli animali. Possono agire a diversi livelli: dal simulare l’azione degli ormoni al bloccare i recettori cellulari necessari per svolgere la loro azione, fino a interferire sulla sintesi, sul trasporto, sul metabolismo e sull’escrezione degli ormoni stessi, alterandone così la concentrazione”.
“I Pfas – aggiunge l’endocrinologo – sono stati collegati a problemi di salute tra cui cancro, diminuzione della fertilità e malattie della tiroide e del fegato. Esistono moltissimi tipi di sostanze chimiche Pfas, sempre più diffusi nell’ambiente essendo utilizzate in processi industriali e beni di consumo, che non si decompongono naturalmente e persistono non solo nell’ambiente, ma anche nei corpi di animali e persone”.
Altre sostanze chimiche trovate nelle donne incinte
E il pericolo non viene solo dai Pfas: “Altre sostanze chimiche trovate nella maggior parte delle donne incinte includevano acidi grassi anormali e sostanze utilizzate per produrre pesticidi, alcuni farmaci e plastica. Ci sono evidenze scientifiche che mostrano che alcune di queste sostanze sono associate a un aumentato rischio di diabete gestazionale e pre-eclampsia, complicanze che possono rivelarsi anche gravi in gravidanza”, evidenzia Di Donna.
Per questo, sottolinea l’esperto, “è fondamentale la ricerca per offrire ai decisori politici informazioni utili a rivedere ed eventualmente riconsiderare gli attuali limiti per queste sostanze e per gli altri interferenti endocrini”.
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