Il tredicesimo figlio di Musk diventa un caso, la madre: “Sei sparito!”
Elon Musk nella bufera, questa volta non per le sue dichiarazioni sull’Europa liberticida, ma per il caso che riguarda il suo tredicesimo figlio. Mentre il “repubblicano” Musk si vanta di aver dato il suo contributo alla lotta contro la crisi demografica con la procreazione medicalmente assistita, un nuovo episodio sta per trasformare la sua vita familiare in una sorta di soap opera. Cinque mesi fa, secondo fonti diffuse e confermate da diversi canali, sarebbe nato il suo tredicesimo figlio, avuto da una relazione segreta con Ashley St Clair, una giornalista 26enne e influencer della destra trumpiana.
Venerdì sera, Ashley, che avrebbe conosciuto Musk due anni fa per lavoro, ha annunciato la maternità con un post su X, precisando di aver deciso di rendere pubblica la notizia proprio perché Elon, da giorni, non rispondeva ai suoi messaggi e i giornali erano vicini a scoprire la maternità, tenuta nascosta dai due. La sera successiva, Milo Yiannopoulos, un commentatore politico di estrema destra, accusato di aver montato varie campagne d’odio, ha che Ashley St Clair “trama da cinque anni per cercare di incastrare Musk”. Il Ceo di Tesla ha risposto al post su X con un “wow” che sa di ammirazione.
In quel momento si è aperto il vaso di Pandora: Ashley ha replicato dopo poco con questo post: “Elon, stiamo cercando di comunicare con te da giorni e tu non rispondi. Invece rispondi pubblicamente alle insinuazioni di un individuo che, quando avevo quindici anni, ha messo in rete mie foto in biancheria intima”. In un altro messaggio la donna si dice offesa dal silenzio di Musk “visto che ancora la settimana scorsa dicevi di voler fare un altro figlio con me”.
Dopo qualche ora questi post sono stati cancellati, ma il web non perdona soprattutto se di mezzo ci sono dei Vip, figuriamoci se la storia riguarda il braccio destro di Trump, che da anni fa un uso reiterato della Pma, nonostante i Repubblicani (e in generale la destra estrema) siano fortemente contrari alla procreazione medicalmente assistita. Inoltre, Ashley aveva raccontato la sua storia con Elon in un’intervista al New York Post.
Musk padre per la tredicesima volta?
L’uomo più ricco del mondo non ha confermato esplicitamente di essere il padre del bambino avuto da Ashley St Clair, ma il suo silenzio e la precisione con cui l’influencer trumpiana ha raccontato i fatti sembrano confermare la notizia. Tra i dettagli emersi, si apprende che Ashley, residente in un lussuoso condominio nel distretto finanziario di Manhattan, affitta un appartamento da 40 mila dollari al mese. Nonostante il tenore elevato, la neomamma sarebbe costretta a rimanere in casa e a sospendere le proprie attività lavorative per evitare che il bimbo venga portato fuori, nel tentativo di non alimentare ulteriori speculazioni.
Il suo avvocato, Brian Glicklich, ha svelato che tra Musk e Ashley si stanno discutendo riservatamente accordi per l’affidamento del bambino e relative dotazioni finanziarie.
La sfida “demografica” di Musk
Non è la prima volta e verosimilmente neanche l’ultima che il Ceo di Tesla fa notizia per le sue decisioni genitoriali. Tra le sue dichiarazioni più discusse c’è quella secondo cui ha “messo al mondo 12 figli come suo contributo personale alla crisi di denatalità che, secondo lui, minaccia il mondo e la civiltà occidentale”. Parole che hanno alimentato dibattiti in ogni ambito – dalla politica alla sociologia, fino alla genetica – sottolineando come Musk si percepisca come il protagonista di una battaglia ideologica sul futuro della società occidentale.
Secondo quanto suggerito da Walter Isaacson, suo biografo, e confermato anche da figure come la madre dei gemelli Shivon Zilis, un esperto, e perfino da Donald Trump, una sorta di campagna natalista implicita. Durante una sua apparizione nello Studio Ovale, Trump commentò con entusiasmo il figlioletto X AE A-Xii, soprannominato “Lil X” per gli amici, sottolineando: “È un ragazzino con un quoziente d’intelligenza fuori dal comune”. Queste osservazioni hanno alimentato la narrativa secondo cui la progenie di Musk porterebbe un patrimonio genetico eccezionale, capace di conferire intelligenza e talento fuori dal comune.
Molti commentatori hanno sottolineato che dietro questa visione si cela anche un’idea controversa: quella di considerare la riproduzione come una sorta di investimento strategico per contrastare le tendenze demografiche negative e ‘donare’ degli individui geniali alla propria patria. I 12, e molto probabilmente 13, figli avuti dall’uomo più ricco del mondo hanno alimentato la narrazione secondo cui Musk vuole trasmettere il proprio patrimonio genetico a una nuova generazione destinata, forse, a portare avanti un’intelligenza e una visione fuori dal comune. Sebbene Musk stesso non abbia mai esplicitato queste intenzioni, il discorso è stato ampiamente commentato da esperti e personalità di rilievo, contribuendo a rendere il suo modello di “capitalizzazione riproduttiva” un tema di grande attualità e controversia.
I figli di Musk
Il quadro familiare di Musk si è ulteriormente complicato nel corso degli ultimi anni. Oltre ai figli avuti dalla ex moglie, la cantante canadese Grimes (Claire Boucher), da cui sono nati Lil X nel 2020, Techno Mechanicus nel 2022 ed Exa Dark Sidereal nel 2021, e ai gemelli nati da una fecondazione in vitro con Shivon Zilis, Musk aveva già avuto sei figli dal suo primo matrimonio con la scrittrice canadese Justine Wilson (2000-2008). La contemporaneità di queste nascite, avvenute in tempi ravvicinati, ha creato una situazione familiare artificiosa e ha reso praticamente impossibile avere un rapporto costante e diretto con tutti i figli. In un caso il rapporto è finito molto male.
La figlia transgender che per lui è “morta”
Nonostante la voglia di procreare, Musk non si è distinto per un particolare amore paterno.
Meno di un anno fa, a luglio scorso, la figlia transgender, Vivian Jenna Wilson, ha denunciato pubblicamente i gravi comportamenti avuti dal padre durante la sua infanzia. Nella sua prima intervista, rilasciata a Nnc News, Wilson ha accusato il magnate di essere stato un padre assente e crudele che non ha mai accettato l’orientamento queer di sua figlia. A far scaturire tutto è stato lo stesso Musk che lunedì scorso, 22 luglio, ha parlato della loro relazione in un’intervista video con lo psicologo e commentatore conservatore Jordan Peterson, trasmessa in diretta su X.
In questa occasione, il Ceo di Tesla ha affermato di non supportare l’identità di genere di Wilson: “Ho perso mio figlio, essenzialmente”, ha detto Musk. Per lui la figlia è “morta, uccisa dal virus della mente woke”.
Per approfondire: Elon Musk, la figlia transgender è morta? Solo per lui