Nato con l’Ai, primo caso al mondo: ma è già polemica
- 12 Maggio 2025
- Fertilità
Negli ultimi decenni, la tecnologia ha trasformato ogni aspetto della medicina, ma ora sta raggiungendo un nuovo confine: quello della creazione della vita con l’aiuto dell’Intelligenza artificiale. È quanto accaduto lo scorso mese, in Messico: un bambino è nato grazie a un sistema di fecondazione assistita completamente automatizzato, sviluppato da Conceivable Life Sciences.
Per la prima volta, l’iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo (Icsi) è stata eseguita senza l’intervento diretto di un embriologo, dimostrando che l’automazione potrebbe ridefinire il futuro della procreazione assistita.
Questa evoluzione solleva interrogativi profondi: le macchine possono sostituire l’esperienza umana nei processi più delicati della medicina riproduttiva? E soprattutto, siamo pronti ad affidare il concepimento di nuove vite a un’intelligenza artificiale?
L’innovazione segna un punto di svolta per i laboratori di fertilità, un passo che potrebbe garantire maggiore precisione e accessibilità ai trattamenti di fecondazione in vitro. Ma se l’automazione può aumentare le possibilità di successo, il dibattito etico sulla nascita “gestita” dall’Ai è solo all’inizio.
Come funziona la fecondazione automatizzata?
L’Icsi è una tecnica introdotta negli anni Novanta per facilitare la fertilizzazione negli interventi di procreazione assistita. Il nuovo sistema automatizzato ha digitalizzato 23 passaggi del processo, combinando intelligenza artificiale, micromanipolazione digitale e controllo remoto. Principali fasi dell’automazione:
- Selezione del miglior spermatozoo disponibile tramite analisi computerizzata.
- Immobilizzazione dello spermatozoo mediante laser.
- Caricamento dello spermatozoo nella micropipetta e iniezione controllata nell’ovocita.
- Monitoraggio digitale dell’intero processo, con possibilità di intervento remoto.
Il sistema è stato testato su un gruppo di cinque ovociti, confrontando i risultati con quelli ottenuti manualmente su tre ovociti di controllo. Quattro ovociti trattati con il sistema automatizzato hanno raggiunto una fecondazione normale (80%), mentre i tre ovociti fecondati manualmente hanno ottenuto il 100% di successo.
Vantaggi e limiti della tecnologia
L’adozione di sistemi automatizzati nella fecondazione assistita presenta numerosi vantaggi, ma anche alcune sfide operative:
- Maggiore uniformità nei risultati, riducendo la variabilità dovuta alla manualità degli operatori
- Necessità di una connessione internet stabile per il controllo remoto
- Tempo di fecondazione più lungo rispetto alla tecnica manuale (9 minuti e 56 secondi contro 1 minuto e 22 secondi).
Implicazioni etiche e prospettive future
L’integrazione dell’intelligenza artificiale nei laboratori di fertilità pone nuove domande etiche e regolatorie. Se da un lato la standardizzazione del processo può migliorare l’accessibilità ai trattamenti, dall’altro è fondamentale garantire adeguati controlli e supervisione umana.
L’automazione potrebbe rivoluzionare il settore, aumentando la precisione e riducendo gli errori. Tuttavia, l’evoluzione tecnologica dovrà essere accompagnata da un dibattito etico sulla gestione del Dna delle future generazioni.
La nascita del primo bambino concepito con un sistema Icsi automatizzato segna un momento cruciale nella storia della fecondazione assistita. La scienza ha aperto nuove possibilità: il prossimo passo sarà definire come integrare questa tecnologia nel contesto medico e sociale.