Cibi ultra-processati, uno studio rileva le conseguenze sul testosterone
- 29 Settembre 2025
- Fertilità
Consumare cibi ultra-processati, come snack confezionati e dolciumi industriali, risulta dannoso per la salute metabolica e riproduttiva maschile, e questo effetto negativo si verifica indipendentemente dall’eccesso calorico.
Secondo una ricerca pubblicata su Cell Metabolism, condotta attraverso un trial nutrizionale controllato, la natura stessa degli alimenti ultra-lavorati è la causa di un rapido aumento di peso e, in particolare, di massa grassa negli uomini. Gli uomini che hanno seguito una dieta a base di alimenti ultra-processati hanno registrato un aumento medio di circa 1,3-1,4 chilogrammi e circa 1 chilo di massa grassa, anche quando i pasti forniti erano caloricamente adeguati al loro fabbisogno giornaliero. Tale aumento di peso non si è verificato quando i partecipanti consumavano una dieta non trasformata con le stesse calorie.
Ma la scoperta più interessante riguarda la salute riproduttiva: la dieta ultra-processata è stata associata a una riduzione degli ormoni sessuali, come l’ormone follicolo-stimolante (Fsh), essenziale per la fertilità maschile.
Gli alimenti ultra-processati e le calorie
Gli alimenti ultra-trasformati costituiscono una parte preponderante delle diete nei Paesi occidentali, superando il 50% dell’apporto energetico totale in nazioni come Stati Uniti, Regno Unito, Australia e Canada. Questi prodotti sono composti da ingredienti altamente trasformati, derivati o sintetizzati.
Gli scienziati hanno voluto indagare l’impatto di questi cibi in un contesto in cui, a livello globale, la qualità dello sperma è in declino da decenni, parallelamente all’aumento del consumo di un’alimentazione poco sana. Sebbene studi precedenti avessero già dimostrato un legame tra alimenti ultra-processati e l’assunzione spontanea di calorie in eccesso, la domanda cruciale era: i danni sono dovuti solo all’eccesso calorico, o il cibo ultra-trasformato ha proprietà intrinsecamente dannose?
Questo studio ha fornito la prova che le calorie provenienti da alimenti ultra-trasformati non vengono immagazzinate o metabolizzate allo stesso modo di quelle provenienti da cibi non trasformati, anche quando la composizione dei macronutrienti (proteine, grassi, carboidrati) è equivalente.
La ricerca
La sperimentazione è stata progettata come un trial crossover controllato su 43 uomini relativamente sani, di età compresa tra 20 e 35 anni, con un indice di massa corporea (Bmi) nella norma (18.5–30) e una qualità dello sperma superiore ai parametri minimi indicati dall’Organizzazione mondiale della sanità.
Ogni partecipante ha seguito per tre settimane due regimi alimentari distinti, separati da un periodo di disintossicazione alimentare: una dieta ultra-trasformata e una dieta non trasformata. Le due diete sono state specificamente formulate per avere un carico calorico e una composizione di macronutrienti equivalenti. I partecipanti sono stati suddivisi in due gruppi a seconda del carico energetico: un gruppo riceva il fabbisogno necessario, l’altro, calorie in eccesso.
Nella dieta ultra-trasformata, in media, il 77% delle calorie proveniva da alimenti processati mentre nella dieta non trasformata, meno dell’1% delle calorie proveniva da tali alimenti.
Salute riproduttiva: un problema di inquinanti
Lo studio ha fornito prove concrete che il consumo di alimenti ultra-processati (Upf) è dannoso per la salute cardiometabolica e riproduttiva. Dai risultati sono emerse chiare alterazioni ormonali e nella qualità dello sperma:
- Nel gruppo sottoposto a dieta con alimenti ultra-processati ad alto contenuto calorico, è stata osservata una diminuzione significativa dell’Ormone Follicolo-Stimolante (Fsh). L’Fsh è un ormone ipofisario che regola, cioè, la funzione testicolare e la produzione di sperma. Si è anche rilevata una tendenza alla diminuzione dei livelli di testosterone nel sangue nel gruppo che seguiva la dieta con ultraprocessati, ma a calorie adeguate.
- Qualità dello sperma: Si è osservata una tendenza al peggioramento della qualità dello sperma. In particolare, è stata riscontrata una riduzione della motilità totale dello sperma nel gruppo a eccesso calorico che consumava cibi processati. La concentrazione spermatica non ha subito cambiamenti significativi.
Effetti cardiometabolici
Oltre all’aumento di peso corporeo e di massa grassa, la dieta ultra-trasformata ha peggiorato altri parametri metabolici:
- Colesterolo: Nella condizione di calorie adeguate, il consumo di Upf ha portato a un aumento del colesterolo totale e del rapporto tra lipoproteine a bassa densità (Ldl) e ad alta densità (Hdl).
- Pressione sanguigna: La pressione sanguigna diastolica è aumentata.
- Ormoni metabolici: È stata rilevata una diminuzione degli ormoni coinvolti nel metabolismo energetico.
Accumulo di inquinanti
Lo studio ha esplorato anche l’accumulo differenziale di contaminanti. È stata osservata una tendenza all’aumento di un tipo di plastificante che può migrare nel cibo attraverso la lavorazione o l’imballaggio. I ftalati, nello specifico, sono noti come interferenti endocrini e sono sospettati di danneggiare la funzione metabolica e riproduttiva. Al contrario, i livelli di Litio (Li) nel siero, nel sangue e nel liquido seminale sono risultati diminuiti in seguito al consumo di Upf.
“I nostri risultati dimostrano che gli alimenti ultra-processati danneggiano la nostra salute riproduttiva e metabolica, anche se non vengono consumati in eccesso. Ciò indica che è la natura processata di questi alimenti a renderli dannosi”, ha spiegato Jessica Preston, autrice principale dello studio, e ricercatrice presso il Centro Nnf per la Ricerca Metabolica di Base dell’Università di Copenaghen.
Gli autori concludono che allontanarsi dagli alimenti ultra-trasformati, prediligendo alternative meno elaborate, può migliorare la salute cardiometabolica, mentale e la forma fisica riproduttiva maschile. I risultati evidenziano che la qualità del cibo, definita dal grado di lavorazione, è un fattore cruciale per la salute, non meno importante della quantità calorica.