Quando il caldo diventa un ‘contraccettivo naturale’
“Antò, fa caldo!” diceva Luisa Ranieri in uno spot degli anni ’80, sottolineando ironicamente che l’estate può essere invitante all’amore, ma il caldo non sempre è un alleato. Oggi, però, il caldo estivo non è solo un tema meteorologico, ma un “contraccettivo naturale” che sta influenzando anche i desideri di fertilità delle persone.
Il caldo intenso e i cambiamenti climatici stanno plasmando profondamente le scelte personali, come rivela un recente studio condotto tra studenti universitari in Belgio e Italia. Questo studio ha esplorato come scenari climatici diversi possano influenzare i desideri di avere figli, rivelando connessioni sorprendenti tra temperatura e procreazione.
L’influenza degli scenari climatici sui desideri di fertilità
Secondo la ricerca demografica, temperature elevate e cambiamenti climatici globali stanno plasmando in modo significativo le scelte di fertilità delle popolazioni, inclusa quella italiana.
L’indagine ha rivelato molteplici fattori che influenzano i desideri di fertilità degli studenti universitari italiani. In particolare, sono emerse tre aree chiave che determinano come le preoccupazioni climatiche si riflettono nelle scelte personali riguardo alla procreazione: l’influenza degli scenari climatici presentati, il ruolo della responsabilità personale e la soddisfazione per le azioni del governo.
Lo studio sui ‘Cambiamenti climatici e desideri di fertilità’ ha coinvolto 431 studenti universitari, di cui 169 italiani, utilizzando un esperimento online. Gli studenti sono stati esposti a due vignette sul cambiamento climatico: una pessimistica, che descriveva un futuro segnato da gravi conseguenze climatiche, e una ottimistica, che dipingeva un quadro di successo nelle politiche ambientali. Dopo la lettura delle vignette, ai partecipanti è stato chiesto di esprimere i loro desideri di fertilità a breve termine. La raccolta dei dati è stata analizzata tramite regressione multinomiale per testare le ipotesi dello studio.
L’indagine ha rivelato che l’esposizione a differenti scenari climatici ha un impatto significativo sui desideri di fertilità degli studenti italiani. In particolare, quando gli studenti sono stati esposti allo scenario pessimista – che descrive un futuro caratterizzato da gravi conseguenze climatiche come disastri naturali più frequenti, innalzamento del livello del mare, e temperature estreme – è emersa una tendenza marcata verso una riduzione del desiderio di avere figli.
Al contrario, lo scenario ottimistico, che prospetta un futuro in cui le politiche climatiche hanno successo e il cambiamento climatico è sotto controllo, non ha avuto un effetto altrettanto positivo sui desideri di fertilità degli italiani. Mentre in Belgio lo scenario ottimistico ha portato a un moderato aumento del desiderio di fertilità, in Italia questo effetto è stato meno pronunciato. Questo potrebbe essere dovuto a una sfiducia più radicata nelle capacità del governo e delle istituzioni di realizzare effettivamente queste politiche climatiche positive, rendendo gli studenti scettici anche di fronte a prospettive ottimistiche.
Infatti, un altro fattore cruciale emerso dallo studio è la soddisfazione per le azioni del governo in materia di cambiamento climatico. Gli studenti che si dichiaravano insoddisfatti delle politiche climatiche governative mostravano un calo significativo nei loro desideri di fertilità dopo l’esposizione allo scenario pessimista. Questo effetto riflette un sentimento di disillusione e sfiducia verso le capacità delle istituzioni di gestire efficacemente la crisi climatica. La percezione che il governo non stia facendo abbastanza per contrastare il cambiamento climatico alimenta l’incertezza e l’insicurezza riguardo al futuro, influenzando negativamente il desiderio di avere figli.
Anche lo scenario ottimistico, sebbene rappresenti un miglioramento delle condizioni climatiche grazie a politiche efficaci, non ha completamente invertito questa tendenza tra gli studenti insoddisfatti. Questo suggerisce che la fiducia nelle istituzioni è un elemento chiave per influenzare positivamente i desideri di fertilità. In assenza di una forte fiducia nelle capacità governative, anche le prospettive più rosee non sono sufficienti a rassicurare i giovani adulti riguardo alla loro decisione di avere figli.
La percezione di responsabilità individuale
Non è solo una questione di clima, ma anche di percezione della responsabilità individuale nell’affrontare la crisi climatica. Gli studenti che si sentono particolarmente coinvolti nella riduzione dell’impronta ecologica personale tendono a mostrare una minore propensione a voler avere figli, soprattutto dopo aver esplorato scenari climatici pessimistici.
Questo gruppo di studenti, consapevoli del loro impatto ambientale, potrebbe percepire l’atto di avere figli come un ulteriore carico sull’ambiente già stressato. Pertanto, la loro consapevolezza e responsabilità personale nel contribuire a ridurre l’impronta ecologica si traduce in una scelta di limitare la procreazione.
Questi risultati mettono in luce la complessità delle decisioni di fertilità, influenzate non solo dalle condizioni ambientali percepite, ma anche dalle percezioni individuali di responsabilità e fiducia nelle istituzioni. In Italia, sembra esserci una sfiducia più profonda nelle capacità del governo di gestire efficacemente il cambiamento climatico, che si riflette in una minore propensione a voler avere figli, anche in scenari climatici ottimistici.
L’Italia si trova quindi a un crocevia critico, dove le preoccupazioni ambientali e demografiche si intrecciano in modo intricato. Affrontare il declino della fertilità richiederà un approccio integrato che non solo promuova politiche ambientali efficaci, ma rafforzi anche la fiducia nelle istituzioni e promuova una maggiore consapevolezza e responsabilità individuale.
Questo studio non solo illumina i meccanismi complessi che guidano le decisioni di fertilità, ma suggerisce anche che il caldo estivo potrebbe essere più di un semplice argomento meteorologico per discutere in famiglia questa estate.
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