Allattamento e ‘scrolling’, cos’è e perché fa male al neonato (e alla tua fertilità)
- 19/01/2024
- Fertilità
Hai tra le braccia tuo figlio. È nato da poco, l’hai desiderato e magari è arrivato con qualche difficoltà. Il tuo piccolo piange, è il momento di allattarlo. E cosa fai? Mentre mangia, tu scorri video sul cellulare che a ripetizione si alternano sul tuo schermo? Scorrendo il pollice verso l’alto, passi al video successivo. Così trascorri il tempo. Anche troppo. E tuo figlio? Intanto ha finito di mangiare e non te ne sei neanche accorta.
Questo è uno degli scenari proposti dalla Fondazione Carolina in una vignetta per Io Donna, nella quale si mette in scena uno dei gesti più frequenti ai quali ormai ci siamo abituati: lo ‘scrolling’.
Con il termine “scrolling” facciamo riferimento proprio al meccanismo di passare di video in video nel marasma dell’algoritmo di un social network e ingannare il tempo con piccole pillole di intrattenimento. Ma farà male tutto ciò? E cosa percepisce il neonato? Scopriamolo insieme.
Ore (perse) al cellulare
Social network come Instagram, ad esempio, hanno dimostrato di tenere alla salute dei più giovani online, promuovendo una ‘Guida alla sicurezza dei minori in rete’. Ma è di pochi giorni fa, la proposta di inserire in piattaforma una nuova funzione che ne limiti l’uso serale/notturno, per agevolare il sonno. Consiste in un messaggio automatico del social network durante le ore notturne. Non potrà essere disattivato, a differenza degli strumenti “Prenditi una pausa” e “Non disturbare” già presenti sulla piattaforma.
E quando si è una neomamma, l’importanza del sonno assume una chiave ancora più vitale. Nei primi mesi di vita di un bambino ci si può svegliare fino a quattro volte in una stessa notte, per necessità di allattamento o di igiene, come il cambio del pannolino. Per questo motivo, impiegare quei minuti durante il pasto del piccolo diventa un pericolo se si sceglie proprio la pratica dello scrolling come passatempo.
I danni dello scrolling nell’allattamento
A fare male è l’assenza della produzione di ossitocina. Scrollare video online, infatti, può ingannare il tempo, ma non tuo figlio che – seppur piccolo – si accorgerà di non essere considerato. Baci, abbracci e coccole, ad esempio, permettono di fare il pieno di ossitocina, un neurormone che regala una scarica di benessere. Definito anche l’“ormone dell’amore”, viene sintetizzato dal cervello, nell’ipotalamo, e rilasciato nel sangue.
La società italiana di pediatria ha riportato uno studio israeliano, su un gruppo di 20 mamme alle quali è stata monitorata l’attività elettrotermica (sudorazione/stress), la gittata cardiaca, i vari modelli di sguardo durante la poppata al seno e le interazioni faccia a faccia con i loro bambini di 3-6 mesi. Dallo studio è emerso che l’uso del cellullare tra una poppata e l’altra diminuisce l’attenzione delle mamme nei confronti dei figli. Si tratta di interazioni che sono necessarie alla formazione e alla corretta crescita dei piccoli. Poiché in quella fase, il bambino non è ancora in grado di esprimersi con dei vocaboli formati, il problema che ne emerge è non si riconoscano in tempo segnali e gesti che solo uno sguardo consente di percepire.
Ma mentre tuo figlio aspetta di essere amorevolmente avvolto dal tuo calore e ricevere la sua dose di questo ormone, tu sei passata al video successivo. Perché ciò accade?
Il “peso” dell’allattamento
Alla base di questo discorso c’è il concetto per il quale, allattare non sia proprio una pratica tanto amata dalla maggior parte delle mamme.
Spesso è considerato noioso. Si sta ore con un neonato attaccato al seno e si è impossibilitati a compiere altre attività. Ecco perché l’altra mano, quella che non regge il bambino, diventa il giusto compromesso tra te e il neonato: il cellulare è il ponte tra i due.
Nelle prime settimane, inoltre, allattare può anche far male e cioè essere proprio doloroso. Dolore che, però, può passare nel giro di qualche giorno ed è soggetto alla sensibilità del seno. Non è così scontato che venga istintivo alla maggior parte delle donne. Molte, infatti, prediligono latte in polvere. In generale, però, diventa spesso un argomento divisivo: “Allatti troppo o troppo poco? E se piange è colpa del tuo latte, è colpa del tuo seno”.
E se al bambino viene sottratta l’attenzione necessaria con annesse coccole, baci e abbracci, al tuo corpo intanto accade qualcosa di inaspettato.
I rischi dell’infertilità
Mentre pensi se goderti il tuo neonato e regalargli un fratellino o una sorellina, il tuo corpo sta risentendo di tutte quelle ore trascorse al cellulare. A farne i conti è anche la fertilità. Nonostante non ci siano evidenze scientifiche che confermino un rapporto diretto di causa ed effetto, è dimostrato che un’esposizione diretta ai dispositivi digitali possa danneggiare in generale la salute.
In gravidanza se ne sconsiglia un uso eccessivo o di tenere troppo vicino al proprio corpo il dispositivo in quanto potrebbe essere dannoso per il feto in formazione. Mentre per gli uomini è l’Università di Ginevra ad aver confermato che la vicinanza agli organi genitali – come tenere il cellulare nella tasca dei pantaloni – può ridurre l’efficienza dello sperma.
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