Violenza sulle donne, se ne parla di più e ci si vergogna di meno
- 22/11/2023
- Famiglia
Gli stereotipi di genere e l’immagine sociale della violenza sono i temi al centro dell’indagine odierna dell’Istituto nazionale di statistica. I dati forniti dall’Istat (dati provvisori maggio-luglio 2023) offrono uno sguardo interessante sulla percezione della violenza all’interno delle relazioni di coppia.
Nonostante l’indagine non sia ancora conclusa e i dati siano suscettibili di revisione, sembra emergere una minore tolleranza rispetto alla violenza nella coppia rispetto a quanto rilevato nel 2018. In particolare, sembra esserci una minore accettazione del controllo da parte del partner.
Stereotipi sulla violenza sessuale
I dati forniti dall’Istat evidenziano una persistente presenza di stereotipi legati alla violenza sessuale. In particolare, il 48,7% degli intervistati ammette di avere almeno uno stereotipo riguardante questo tema.
Un aspetto preoccupante è rappresentato dalla percezione degli uomini sulla possibilità che una donna possa sottrarsi a un rapporto sessuale se davvero non lo vuole. Il 39,3% degli uomini intervistati sembra ancora credere che, in determinate circostanze, una donna potrebbe evitarlo se lo desiderasse veramente. Questa concezione potrebbe riflettere una mancanza di consapevolezza riguardo al concetto di consenso e ai diritti delle persone in materia di intimità.
Inoltre, il dato che circa il 20% degli intervistati ritenga che la violenza sessuale possa essere provocata dal modo di vestire delle donne evidenzia la persistenza di un pregiudizio dannoso e del tutto infondato. Questa concezione attribuisce erroneamente la responsabilità della violenza sessuale alle vittime, anziché ai perpetratori, contribuendo a mantenere una cultura che scinde la responsabilità dalla condotta violenta.
Un elemento positivo è, invece, rappresentato dalla riduzione degli stereotipi sui ruoli di genere rispetto al 2018, soprattutto nelle opinioni delle donne.
Per quanto riguarda la responsabilità attribuita alle donne in determinate circostanze, è preoccupante notare che circa l’11% degli intervistati ritiene che una donna vittima di violenza sessuale quando è ubriaca o sotto l’effetto di droghe sia almeno in parte responsabile. Inoltre, il 10% ritiene che se una donna accetta un invito da un uomo dopo una festa e viene stuprata, ciò sia anche colpa sua. Queste percezioni riflettono erronee concezioni sulla colpevolezza delle vittime, anziché concentrarsi sulla responsabilità dei perpetratori di violenza.
Gli stereotipi sui ruoli di genere, come evidenziati dai dati, sono ancora diffusi. Alcuni di essi includono l’idea che gli uomini siano meno adatti delle donne a occuparsi delle faccende domestiche, che una donna debba avere figli per essere completa, che per l’uomo sia più importante avere successo nel lavoro, che il ruolo principale delle madri sia seguire i figli e occuparsi delle loro esigenze quotidiane, e che sia soprattutto l’uomo a dover provvedere alle necessità economiche della famiglia. Questi stereotipi possono contribuire a perpetuare disuguaglianze di genere e limitare le scelte e le opportunità delle persone basate sul genere anziché sulle loro competenze e preferenze individuali.
Tuttavia, è positivo notare che alcuni stereotipi sono meno diffusi, come quelli riguardanti la decisione di prendere le decisioni più importanti nella famiglia e l’obbligo per una buona moglie/compagna di assecondare le idee del proprio marito/compagno anche se non è d’accordo. Ciò potrebbe indicare una maggiore apertura verso una visione più equa delle relazioni di genere, sebbene sia ancora necessario un lavoro continuo per superare gli stereotipi e promuovere una società più inclusiva e rispettosa.
Ancora tollerata la violenza fisica nella coppia
Una percentuale significativa della popolazione (2,3%) ritiene accettabile che un ragazzo schiaffeggi la sua fidanzata a causa di comportamenti considerati provocatori. Allo stesso modo, il 4,3% degli intervistati ritiene accettabile che in una coppia ci scappi uno schiaffo ogni tanto. Questi dati evidenziano la persistenza di idee che giustificano o minimizzano la violenza fisica all’interno delle relazioni di coppia.
Un altro aspetto interessante riguarda il controllo da parte degli uomini sulla vita digitale delle loro compagne. Il 10,2% delle persone intervistate ritiene accettabile che un uomo controlli abitualmente il cellulare o l’attività sui social network della propria moglie o compagna. Questa tendenza è ancora più marcata tra i giovani, con il 16,1% dei giovani dai 18 ai 29 anni che condivide questa idea. Il controllo digitale rappresenta un aspetto della violenza nelle relazioni di coppia che, sebbene meno visibile rispetto alla violenza fisica, può avere impatti significativi sulla libertà e l’autonomia della persona controllata.
C’è una consapevolezza diffusa riguardo alla presenza della violenza (fisica e/o sessuale) subita dalle donne da parte dei propri mariti/compagni.
- Percezione della diffusione della violenza: La metà della popolazione, il 51,1%, ritiene che la violenza fisica e/o sessuale subita dalle donne da parte dei loro partner sia abbastanza diffusa, mentre il 28,8% pensa che sia molto diffusa.
- Percezione sull’aumento della visibilità della violenza: Solo il 17,9% ritiene che si parli sempre più spesso della violenza sulle donne perché è aumentata. Alcuni motivi citati per la crescente visibilità includono il fatto che le donne si vergognano di meno (31,4%), l’azione dei media nel diffondere le notizie (23,2%), e l’esistenza di iniziative di sensibilizzazione e servizi a favore delle vittime (15,8%).
- Possibili cause della violenza: Le possibili cause della violenza riportate più frequentemente includono la considerazione della donna come oggetto di proprietà (83,3%), il bisogno dell’uomo di sentirsi superiore alla moglie/compagna (75,9%), e la difficoltà dell’uomo a gestire la rabbia (75,1%). Questi dati riflettono la consapevolezza di dinamiche di potere e controllo che possono contribuire alla violenza nelle relazioni.
In sintesi, questi dati indicano una consapevolezza diffusa della violenza contro le donne, ma c’è ancora una percentuale significativa di persone che non ritiene che la violenza sia in aumento.
La sincerità tra le qualità più apprezzate
Gli esiti dell’indagine Istat rivelano che, in generale, ci sono poche differenze tra uomini e donne riguardo alle qualità personali considerate importanti. Sincerità, affidabilità, intelligenza e capacità di essere comprensivi e accoglienti sono valori che entrambi i sessi attribuiscono elevata importanza.
In generale, le donne tendono a assegnare un grado di importanza leggermente superiore a queste qualità rispetto agli uomini. Questa differenza potrebbe riflettere percezioni e valori culturali che attribuiscono alle donne una maggiore sensibilità e attenzione alle relazioni interpersonali. Tuttavia, emerge che gli uomini attribuiscono un’importanza maggiore all’attitudine al comando, sia in un uomo sia in una donna. Questo potrebbe riflettere stereotipi di genere tradizionali associati al concetto di leadership, nei quali l’assertività e l’autorità sono spesso considerate caratteristiche più “maschili”. Allo stesso modo, l’importanza della bellezza in una donna riscontrata dagli uomini potrebbe riflettere idee culturali radicate che associano il valore delle donne principalmente all’aspetto fisico.
In generale, questi dati indicano la persistenza di alcune differenze di percezione legate al genere, ma anche una convergenza su molte qualità considerate importanti da entrambi i sessi. Affrontare e superare gli stereotipi di genere richiederà sforzi continuativi a livello culturale ed educativo per promuovere una visione più equa e inclusiva delle qualità personali e dei ruoli di genere.
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