Giocattoli più sicuri, cosa cambia con il nuovo regolamento europeo
- 17/04/2025
- Famiglia
Nessun genitore dovrebbe temere che un oggetto pensato per far giocare un bambino possa diventare un pericolo per la sua salute. Eppure, nel mercato globale, questo rischio è ancora presente. Ogni anno, migliaia di giocattoli vengono ritirati perché contenenti sostanze nocive o perché non rispettano i requisiti minimi di sicurezza. È in questo contesto che arriva l’accordo politico provvisorio tra Parlamento europeo e Consiglio sull’atteso regolamento per la sicurezza dei giocattoli, basato sulla proposta avanzata dalla Commissione il 28 luglio 2023.
L’obiettivo è ambizioso: tutelare i consumatori più giovani da sostanze tossiche e prodotti non conformi, specialmente nell’epoca del commercio online. Il nuovo regolamento punta a colmare le lacune della precedente direttiva del 2009, che nonostante l’intento di armonizzare il mercato interno, ha mostrato limiti applicativi. Le vendite su piattaforme digitali e l’ingresso massiccio di prodotti extra-Ue difficilmente tracciabili hanno messo in crisi l’efficacia delle norme esistenti. Inoltre, la crescente preoccupazione per l’esposizione dei bambini a sostanze chimiche pericolose ha reso urgente un aggiornamento della cornice normativa.
Con queste nuove regole, che entreranno in vigore dopo l’approvazione formale e un periodo di transizione per gli operatori del settore, si punta a una maggiore protezione della salute, ma anche a una maggiore equità competitiva. Il messaggio è chiaro: un giocattolo per essere venduto nell’Unione deve rispettare gli stessi standard, a prescindere dal Paese di origine e dal canale di vendita.
PFAS, interferenti endocrini e bisfenoli fuori dai giochi
Il cuore della riforma è la messa al bando di sostanze chimiche considerate ad alto rischio per la salute infantile. Finora, la normativa europea vietava già alcune categorie di sostanze, ma con limiti ritenuti insufficienti dagli esperti. Il nuovo regolamento fa un deciso passo avanti, introducendo il divieto esplicito di interferenti endocrini, Pfas e bisfenoli pericolosi, insieme a tutte quelle sostanze in grado di danneggiare il sistema respiratorio, provocare allergie cutanee o risultare tossiche per organi specifici.
Le sostanze per- e polifluoroalchiliche (Pfas), dette anche “sostanze chimiche eterne”, sono utilizzate per rendere i materiali resistenti all’acqua, al grasso o allo sporco, ma sono estremamente persistenti nell’ambiente e possono accumularsi nel corpo umano. Gli interferenti endocrini, invece, alterano il normale funzionamento del sistema ormonale e sono stati correlati a disturbi dello sviluppo, problemi riproduttivi e metabolici. Infine, i bisfenoli, spesso usati nella plastica, sono ormai sotto osservazione per i loro possibili effetti nocivi sul sistema immunitario e ormonale dei bambini.
Il nuovo regolamento non si limita a vietare, ma stabilisce criteri aggiornati per l’identificazione delle sostanze problematiche, basandosi sulle più recenti evidenze scientifiche. Questa scelta consente un sistema più dinamico, capace di aggiornarsi in tempo reale con l’evoluzione delle conoscenze tossicologiche. È un cambio di passo rispetto a una normativa che fino ad oggi lasciava spazio a interpretazioni e ritardi nell’adeguamento dei requisiti di sicurezza. E, ancora una volta, si tratta di una tutela a misura di minore: il corpo dei bambini è più vulnerabile agli effetti delle sostanze tossiche, e la prevenzione precoce è l’unico strumento realmente efficace.
Il passaporto digitale del giocattolo
L’innovazione più dirompente del nuovo regolamento è forse quella che non si vede: il passaporto digitale del prodotto. Ogni giocattolo immesso sul mercato Ue dovrà infatti essere accompagnato da un supporto digitale – come un codice QR – contenente tutte le informazioni relative alla sua sicurezza, tracciabilità e conformità. Si tratta di una svolta tecnologica che modifica radicalmente l’approccio ai controlli e alla trasparenza nei confronti dei consumatori.
Con questo strumento, i genitori potranno accedere facilmente, anche tramite smartphone, a dati cruciali sul prodotto, mentre le autorità doganali e gli ispettori nazionali avranno una nuova leva per individuare i giocattoli potenzialmente pericolosi. Il sistema informatico alla base del passaporto digitale sarà in grado di esaminare automaticamente tutte le informazioni alle frontiere esterne dell’Ue, segnalando le spedizioni sospette che necessitano di verifiche approfondite. Una soluzione che, di fatto, alza il livello di controllo senza rallentare il commercio legittimo.
Il passaporto digitale non è solo uno strumento tecnico, ma anche una risposta politica alle dinamiche distorsive del mercato globale. I giocattoli venduti online, spesso provenienti da Paesi con regolamentazioni meno severe, sfuggivano finora a gran parte dei controlli. Con le nuove regole, la tracciabilità diventa obbligatoria anche per questi prodotti. È un messaggio diretto ai grandi marketplace digitali: non è più accettabile che i canali online rappresentino una scorciatoia per bypassare la sicurezza.
In prospettiva, questa misura potrà ridurre le disuguaglianze tra produttori europei e extraeuropei, restituendo equità concorrenziale e promuovendo una filiera industriale più sostenibile e responsabile. “Le nuove regole rendono i giocattoli venduti online e offline più sicuri per i bambini” – ha dichiarato il vicepresidente esecutivo della Commissione europea Stéphane Séjourné – “e aiuteranno gli ispettori del mercato a individuare e rimuovere i giocattoli pericolosi, soprattutto alle frontiere dell’Ue”. Una frase che sintetizza bene la filosofia del nuovo testo normativo: più sicurezza, più trasparenza, più responsabilità.