Non si nascerà più a Merate, sospeso punto nascita in provincia di Lecco
- 05/03/2024
- Famiglia
Addio cicogna a Merate. A farlo sapere è l’Azienda sociosanitaria territoriale di Lecco che ieri, 4 marzo 2024, nel corso della conferenza stampa indetta per chiare le dinamiche della chiusura, ha annunciato l’ufficiale sospensione del punto nascite dell’ospedale Mandic.
Lo scopo della sospensione è quello di potenziare le attività pre e post parto. La data è quella dell’11 maggio. Come riporta PrimaMerate.it, in quel giorno termineranno le otto settimane per cui il punto nascita dovrà ancora garantire una sala parto attiva a chiunque voglia far nascere il proprio figlio lì. Dopo d’allora, più nulla.
La sospensione del punto nascite
La sospensione del punto nascite di Merate, lo scorso 20 dicembre, è stato l’oggetto di discussione nel Comitato percorso nascita regionale, con la direzione di Guido Bertolaso, assessore al Welfare della regione Lombardia. Proprio in quella data venne proposta la cessazione dell’attività della sala parto in considerazione del calo delle nascite. 193 sono i nati a Mandic nell’ultimo anno, ben sotto la soglia dei 500 annui prevista per mantenere aperto un punto nascite.
“Una volta definiti i criteri che seguiremo per affrontare i prossimi due mesi, con l’assistenza al parto garantita com’è stato fino ad oggi, ci siamo concentrati su quello che sarà il futuro dell’attività sul presidio di Merate, in relazione anche agli ambiti territoriali e ai consultori – ha commentato la direttrice sanitaria Alessandra Grappiolo – Tengo a precisare che il punto nascita di Merate non verrà cancellato dall’assetto ospedaliero ma rimarrà in ogni caso una struttura accreditata”.
Il direttore generale Marco Trivelli ha specificato che sono circa 30 le risorse attualmente impiegate nel reparto di Ostetricia e Ginecologia del Mandic, assegnate alla Neonatologia e negli ultimi mesi hanno assistito solo a due partorienti.
Il fenomeno in Italia
Risultano 395 i punti nascita in tutta Italia. Almeno 96 hanno meno di 500 nati all’anno e 137 più di mille, come riportano gli ultimi dati CeDap riferiti al 2022. Molte di queste strutture sono sprovviste di macchinari e attrezzature adeguate alla salvaguardia del neonato nei primissimi giorni di vita o completamente in deficit di terapie intensive pediatriche.
Il fenomeno di Merate è, perciò, molto comune. Nell’ultimo anno, infatti, chiudono con sempre maggior frequenta i punti nascita territoriali. Effetto, questo, del calo delle nascite nel Belpaese che si inizia già a ripercuotere sul sistema sociosanitario. Cosa accadrà ai dipendenti impiegati in quei luoghi? Quali sono le conseguenze di questo fenomeno?
Forse è presto per definirlo, ma la provincia di Lecco, così come numerose città dell’entroterra, spesso piccoli comuni o borghi, vedranno sempre meno nati su quei territori, così come meno residenti e quindi: meno lavoratori, meno clienti, meno cittadini. Un fenomeno che preoccupa e sul quale il governo italiano sta lavorando.
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