Natalità, Roccella: “Fare figlio è lavoro più socialmente utile che ci sia”
- 07/05/2024
- Famiglia
Fare figli è il lavoro più socialmente utile che ci sia. A sostenerlo con chiarezza è stata la ministra per la Famiglia e per le Pari opportunità, Eugenia Roccella, intervenuta in collegamento alla 22esima edizione di ‘Direzione Nord’ nella sede di Assolombarda a Milano. La ministra ha sottolineato anche l’importanza del lavoro e quanto non sia più tollerabile “che la donna sia messa davanti alla scelta di lavorare o andare in maternità”.
Quello della denatalità, infatti, nel nostro Paese è divenuto un problema di rilevanza nell’agenda politica. L’attenzione è sull’occupazione femminile, la parità di genere negli ambienti domestici e lavorativi, così come i supporti al reddito e alla famiglia.
“Oggi tra gli imprenditori c’è molta più consapevolezza de bisogni delle donne e del problema della natalità – ha proseguito la ministra Eugenia Roccella -. Quando le donne fanno un figlio fanno una cosa per tutti, è il lavoro più socialmente utile che ci sia e le competenze maturate nella maternità vanno considerate”.
Il problema, secondo la ministra, è la conciliazione. Si tratta cioè di quelle misure realizzate nell’ambito lavorativo nello specifico e che consentano ad una donna, ma ad un genitore in generale, si poter gestire la propria professione in modo flessibile: “Oggi c’è molta sensibilità nei confronti del problema della conciliazione del lavoro femminile e anche nei confronti del tema natalità da parte del mondo imprenditoriale”, ha concluso.
Lavoro: “Per le donne 260mila posti in più”
E proprio nell’ambito del mondo imprenditoriale, la ministra ha tenuto a sottolineare quanto l’occupazione femminile sia in lenta salita, ma non ancora sufficiente.
“Vediamo che l’occupazione femminile finalmente è salita e abbiamo 260mila posti di lavoro in più per le donne – ha evidenziato Roccella -. Abbiamo finalmente un segno in più e abbiamo raggiunto delle percentuali di occupazione femminile mai raggiunte in Italia. Noi abbiamo stanziato un miliardo e mezzo nella prima finanziaria e un miliardo nella seconda, proprio per la famiglia e l’ufficio parlamentare di Bilancio ha certificato che abbiamo prodotto 16 miliardi di benefici diretti e indiretti per le famiglie”.
Il governo, ha ricordato la ministra, ha agito in tre direzioni: “la via italiana a un incremento della natalità parte da un sostegno diretto, l’incremento per l’assegno unico lo stiamo difendendo a livello europeo, era stato fatto alla fine della scorsa legislatura. Noi lo abbiamo aumentato in maniera consistente per le famiglie numerose; quindi, è un aiuto immediato alle famiglie”.
Il secondo punto è il lavoro femminile, “una cosa fondamentale perché abbiamo visto che la natalità aumenta quando le donne hanno una autonomia economica”. Infine, i servizi, gli asili nido. “Siamo intervenuti con aumento sensibile del rimborso, un asilo gratis dal secondo figlio in poi”.
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